Marinai di Terraferma

Anche quest'anno Peperoncino, anziano piviere 614 ha lasciato il suo ricovero invernale presso il porto di Trapani per il pontile di San Teodoro, adiacente lo stagnone, arcipelago (laguna) che comprende la famosa isola di Mozia.
Per la prima uscita la data prevista era sabato 9 agosto. Giornata con pochissimo vento, ideale per iniziare mia moglie e mia cognata alla vela. Uscita fallita causa la troppa paura di mio cognato che li ha fatti propendere per un comodo lido. Io ne ho approfittato per una pennichella in cabina.
A sorpresa l'indomani mia moglie mi comunica che i miei cognati vogliono venire in barca con me fino a Favignana. Partenza prevista lunedì 11 con la prospettiva di rimanere fuori l'intera giornata.
L'equipaggio si arricchisci di altre due cugine che hanno già ricevuto qualche rudimento la scorsa estate.
La partenza prevista per le 09:00 subisce un ritardo fisiologico. La rotta è semplice, navigazione a vista, 4.7 nm a 278°. La meta è un sogno, Cala Rossa.
Il vento previsto, da SSE con intensità compresa tra i 10 ed i 12 nodi, non leggerissimo e l'equipaggio molto inesperto non mi convincono in fondo e provo a farli desistere. Nulla da fare, si parte.
Lasciato a motore il pontile e indirizzata la prua al vento lascio il timone a mio cognato per alzare le vele. Scelgo il fiocco medio. L'operazione riesce perfettamente e si comincia ad andare più o meno al traverso. La prima parte del tragitto è ottima. Poca onda e barca stabilissima. Tutti molto rilassati al sole tranne mio cognato che è tra il rigido ed il terrorizzato. Il vento inizia ad alzarsi, e con lui anche l'onda. La barca a vela ti dà il tempo di guardarla l'onda. Ci vuole fiducia nella barca e nelle leggi della fisica per sapere che passerà sotto e non sopra la barca.
Mio cognato è in piena crisi di panico, a mani alzate a chiedere aiuto a chi non potrà mai sentirlo accompagnato adesso dalla moglie che a nostra insaputa si chiude in cabina per chiamare il 1530.
Io resto incollato al timone mentre le mie cugine sono tra il divertito e l'incoscienza comunque in grado di darmi pochissimo aiuto. In quelle condizioni era impossibile prendere una mano di terzaroli ed anche accendere il motore era complicato.
Come se non bastasse io ho pure sbagliato rotta di qualche grado trovandomi quasi di fronte il bue marino. Il ridosso era a portata di mano ma bisognava poggiare e fare un pezzo in poppa piena. Una strambata involontaria è stato il colpo di grazia per i miei cognati i quali forse sono passati dall'urlo alla preghiera.
Tuttavia, in un modo o nell'altro, Peperoncino è arrivato a Cala Rossa. Il peggio sembrava alle spalle ma a bordo ancora l'aria era tesa, anche per via dell'ancora che non voleva saperne di fare presa. Il fondale molto alto, la poca catena ed il vento sostenuto non aiutavano. Tutto si è placato solo a barca ferma.
Una volta ancorati la giornata ha preso una piega totalmente diversa. Bagni a ripetizione, tuffi, snorkling, sole e pranzo a base di frutta.
Dopo varie telefonate e considerando che i miei cognati mai avrebbero affrontato il ritorno si è deciso di ormeggiare in porto per la notte. L'indomani mi sarei fatto raggiungere da un amico per fare insieme il tragitto inverso.
L'esperienza di dormire in barca, insieme alle mie cugine che non hanno resistito alla tentazione, è stata favolosa. La marina ed il paese al mattino presto hanno odori e rumori non ripetibili. Il viaggio di ritorno affrontato con calma nel pomeriggio dopo un'altra bella giornata di mare è stato bellissimo.

Errori da non ripetere
- mai più far salire a bordo persone eccessivamente timorose o che trasmettono ansia e panico al resto dell'equipaggio;
se ritengo che non è il caso di partire non si parte;
- i terzaroli si prendono subito se mi aspetto condizioni difficili, male che vada rialzo la randa;
- comprare la bussola
- comprare 10 metri di catena per l'ancora (Fatto!!!!)

Bellissimo racconto, mi sono immedesimato nella tua situazione, intento a governare l'imbarcazione e a tranquillizzare i novizi... Io una buona manciata di anni fa, appena maggiorenne, feci quasi lo stesso percorso, partendo però da Marausa con un laser monoposto. Non ti dico il divertimento, una di quelle esperienze che mai scorderó. Proprio pochi minuti fa sono stato a San Teodoro, a fare un giretto in macchina, oggi c'é un vento di scirocco terribile, credo superiore a 30 kt....
Peccato che la mia vacanza a Marsala sta finendo, altrimenti magari si poteva trovare una mezzoretta per una granita e brioche insieme

non fare il furbo di la verità
vuoi ammazzare tuo cognato e questa mail ti serve come prova
a tua discolpa
non solo gli avevo detto di non salire a voce l'ho anche scritto

mi sà però che tuo cognato lo sà per questo è nel panico

Peccato, una granita si poteva fare... sarà per la prossima volta!!! Complimenti per la traversata in Laser!!! Io non avrei il coraggio

Bel racconto e, direi, nemmeno troppi errori come il titolo indurrebbe a pensare.
Concordo sui terzaroli, si fa prima a toglierli che a prenderli.

Ma poi, il 1530 e' stato realmente contattato?

bv

Si che lo hanno chiamato. Si sentivano ogni 10 minuti. Ad un certo punto me lo hanno passato e l'operatore mi ha detto che con l'equipaggio che mi trovavo non era il caso di continuare!!!

Certo che i tuoi cognati si fidano molto di te....
Se dovessi immaginare di avere a bordo un passeggero che chiama a mia insaputa il 1530...... ...

Porca paletta! Sei l'incarnazione della tolleranza!

Io sono buono e caro, ma non avrei digerito che qualcuno chiamasse il 1530!!!

Complimenti per "lo spirito zen" e per aver portato a termine una traversata in condizioni così difficili... in pratica "solo contro tutti"!

Ho affrontato mari di ogni tipo, anche con equipaggi totalmente inesperti (salvagentati e immobili), ma mai mi è successa una cosa così. È chiaro che una parte è dovuta a panico atavico e quindi difficile, se non impossibile, da governare, ma una parte è sicuramente dato da ciò che tu trasmettevi.
Non ho però capito quale fosse la paura.
L'unica soluzione, giusta, è stata sbarcarli.

Ora parla con tua sorella e convincila che il divorzio è la soluzione migliore

Probabilmente c'è una componente che dipende da ciò che io trasmettevo. Era la prima volta che venivano in mare con me ed anche la loro prima a vela. Io non ho una grandissima esperienza e forse inconsciamente non si fidavano. Il resto dell'equipaggio però è stato tranquillo e lo ero anche io.
Qualche giorno dopo abbiamo avuto un'altra piccola disavventura con un equipaggio diverso ma tutto è andato per il meglio senza panico.
Da parte mia è tutta esperienza. Certo fra un po' di tempo trasmetterò più sicurezza!!!!