Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Prima da Capitano
MessaggioInviato: 21/08/2013, 16:02 
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Iscritto il: 18/10/2011, 23:36
Messaggi: 2556
quoto Guru (come potrei non farlo): dimenticarsi la deriva alzata non comporta nulla, almeno sul micropomo, a me capita ogni tanto :) la barca scivola laterale con un assetto strano e capisci che te ne sei dimenticato un'altra volta :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Prima da Capitano
MessaggioInviato: 21/08/2013, 18:44 
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Iscritto il: 14/11/2009, 10:43
Messaggi: 516
Mi accodo a questa discussione o spostatela se volete ....
Ho preparato una check list per orientare eventuali neofiti o figli che volessero cimentarsi da soli nella conduzione della mia barca. Proposto ma mai successo :cry: .
Leggete e ditemi cosa ne pensate aggiungendo o modificando quel che ritenete sbagliato :oops:

Barca: istruzioni per l'uso

Non aver fretta di lasciare l'ormeggio e prima di partire familiarizza prima con le manovre, le drizze, le scotte le vele, il motore. Quando sei fermo in banchina è più facile capire o concedersi il tempo per farlo.
Verifica il fissaggio dell'ancora e assicurala sul musone anche con uno stroppo e un nodo adeguato in modo non scivoli fuori bordo in navigazione.
Cala il motore FB dalla sua posizione di riposo obliqua a verticale: per farlo la levetta appena sotto la calandra va spostata verso poppa. Sui bassi fondali anche all'ancora dovrai riposizionarla in avanti affinchè il piede del motore incontrando un ostacolo possa sollevarsi senza danni.
Allenta i pomelli laterali neri del supporto che permettono di calarlo con il movimento basculante e accompagnalo nel suo scendere con delicatezza. Attenzione a non mordere e ferire nel movimento di discesa il filo elettrico bianco che alimenta la batteria.
La leva della marcia ha tre posizioni: centrale folle, avanti avanti, indietro retro. Per rallentare l'avanzamento della barca spingi indietro la leva delle marce = retro, il tuo freno. Prima di metterlo in moto verifica di essere in folle e non in marcia.
Inserisci la chiavetta rossa-spina di sicurezza che togliendola al bisogno servirà poi per spegnerlo.
Allenta appena di mezzo giro la vite di sfiato del serbatoio collegato. Se il serbatoio è molto pieno è meglio farlo successivamente dopo aver consumato in po' di carburante per evitare sversamenti di benzina e vapori nel gavone. Se capita di farlo mantieni aperto il gavone per svaporare la benzina. Non fumare. Con la pompetta del carburante manda in pressione la benzina fermandoti appena la pompetta la senti piena. Tira il pomello dell'aria al motore e dai mezzo giro di gas.
Tira appena un po' il cordino della messa in moto, senza strappare prima di percepire che l'ingranaggio abbia fatto presa. Quindi tira deciso il cordino. Se il motore parte chiudi il pomello aria. Se dopo due o tre tentativi non parte, chiudi ugualmente il pomello aria e fai qualche tentativo con il gas completamente aperto al massimo. Se non va ancora aspetta un po' e riprova.

Il timone va slegato e durante la lenta manovra di retromarcia la barra va tenuta ben salda perchè potrebbe scontrarsi sfiorando l'elica. Cerca di evitarlo aiutandoti nell'evoluzione a dx o sx manovrando con l'orientamento coerente del motore. Sia in marcia avanti che in retro facilita l'orientamento evolutivo della barca. Anche il timone ha delle cimette per bloccare o liberare il sollevamento della pala nei bassi fondali, verifica che siano libere

Per inserire la vela di prua individua la drizza adeguata, è bianco/gialla, la seconda a sx rinviata in pozzetto, ma per farlo da solo falla uscire dalla base d'albero e portati al punto di mura del rollafiocco allungandola con la drizza in mano, dove aggancerai la base del fiocco con il suo grillo. Fai altrettanto con il punto di penna della vela nel tamburo mobile sullo strallo. Inferisci la vela in una delle due canalette dello strallo e cazzando la drizza accompagna e guida la vela lentamente alzandola lasciandola fileggiare.
Appena la penna arriva a fondo corsa in testa d'albero strozza e fissa la drizza e portandoti in pozzetto. Rolla tutta la vela raccogliendo la relativa cimetta del rollafiocco in pozzetto. Completato fai un nodo piano ganciato in prossimità della carrucola, per impedire l'accidentale apertura del fiocco. In caso di vento forte è opportuno bloccare con una cimetta anche il tamburo a prua. Al punto di scotta fai 2 gasse e fissa le scotte giallo verdi di dx e sx facendole passare esternamente alle sartie e nelle relative carrucole delle rotaie portandole in pozzetto. Termina sulle due scotte con due nodi savoia.

Per la randa, inferisci la base nella canaletta del boma, inserisci la bugna al perno alla base albero e tendi la base in varea del boma all'estremo opposto. Lasca la scotta della randa e apri il fermo a spina della canaletta dell'albero per inserirci i garrocci agganciando poi la penna della vela alla drizza con il grillo apposito. Prova ad alzare la vela con la drizza nero/blu a dx con la scotta ben libera verificando la corretta posizione dei garrocci, quindi falla scendere raccogliendola sul boma.
Verifica prima di alzarla che almeno due mani di terzaroli siano armate e pronte per ridurre la vela.
Individua a dx la drizza nera dell'amantiglio che sostiene il boma e che andrà allentato dopo aver issato la randa e rimesso in forza prima di calarla.

La deriva mobile nelle manovre in porto è meglio lasciarla completamente abbassata per avere migliore manovrabilità. In caso di presenza di bassi fondali inferiori al metro, si solleva tirandola dal pozzetto con l'apposito paranco di cima bianco/rossa a dx, fino a farla uscire dalla scassa circa 10 cm. In questa posizione intermedia tocca prima a poppa il timone o il motore lasciati basculanti. Sollevando tutta la deriva non si compromette la stabilità della barca, ma la possibilità di dirigere e dx o sx diminuisce drasticamente. Per farla scendere allenta il suo paranco lentamente avendo cura di dare cima mano a mano che la deriva scende. Se non scende fai oscillare la barca dando cima quando il peso della deriva lo chiede, senza lasciare una grossa lunghezza della cima in bando, massimo 50 cm. Una lunghezza superiore potrebbe indurre un'improvvisa accelerazione in discesa della lama di circa 150 kg che è meglio evitare.


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