Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Piccoli e grandi destini si incontrano
MessaggioInviato: 17/11/2009, 12:46 
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Iscritto il: 05/11/2009, 18:02
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Ripensando all’Elba e come è meravigliosa a settembre, svuotata della massa dei turisti ma riempita dei colori dei tramonti e di nuovi sapori dell’autunno che incalza, i ricordi sono andati lontano. Era la fine dell’estate del 1991, Elena aspettava Tommy da cinque mesi e andammo a passare qualche giorno all’Elba con i miei genitori, alla fine di Agosto. Non dimenticherò mai l’aria frizzante delle serate elbane, né i maestosi tramonti nella baia di Portoferraio, né la quiete nel verde dei suoi colli e nel blu intenso del suo mare. Quel pomeriggio eravamo le vittime predestinate dell’agitazione di mio padre. Ci caricò a forza nel motoscafo e via, a fare il bagno e poi lo sci nautico tra la baia di Nisportino e Magazzini. Eravamo vicini al tramonto, l’acqua cominciava ad essere un po’ fredda e la fatica a farsi sentire sulle gambe, ma stavamo già ritornando verso il porticciolo di Magazzini. Feci cenno a mio padre di fare qualche ultimo giro intorno alla baia di Portoferraio. In mezzo era ormeggiato uno yacht imponente, di colore blu e bellissimo. Pensai, il solito sceicco o qualche charter. Sul ponte una sola piccola figura mi osservava un po’ malinconica che dopo un po’ vidi sparire, ma improvvisamente un verricello tirò giù una moto d’acqua che con il suo ospite cominciò a volteggiarmi intorno. Pensai ancora, qualche ospite annoiato, e rientrammo in porto. Solo qualche giorno dopo dai telegiornali scoprimmo che quella immensa imbarcazione di lusso era il Royal Yacht Britannia con la famiglia reale a bordo, che aveva fatto una puntata all’Elba da Portofino. Chissà forse quella malinconica figura che mi osservava era proprio il Principe Carlo o addirittura la Principessa Diana. Non lo saprò mai, ma quest’immagine rimarrà sempre nei miei ricordi assieme al pensiero e alla convinzione che soldi, denaro, ricchezza e successo non sono sempre collegate ad una grande felicità.
Solo qualche anno più tardi, avevamo già due figli Tommaso e Rachele, dopo che eravamo stati dieci giorni tra i maestosi ghiacciai del Monte Bianco decidemmo di portare i bambini a Eurodisney. In fondo erano “solo” settecento chilometri da Chamonix a Parigi e se viaggaivamo di notte non sarebbe stato così faticoso. Ne valse la pena. Eurodisney fu divertentissimo, per noi e per i bambini, ma cogliemmo l’occasione per vistitare di nuovo Parigi, che avevamo già visto durante il viaggio di nozze. “Parigi val bene una messa”, disse qiualcuno! Rivedemmo volentieri Notre Dame, la Tour, il Louvre, Rue St. Honoré e tante altre cose, naturalmente condite da altrettante favole dai Moschettieri al Gobbo e così via. Verso la fine della giornata in direzione dei giardini del Louvre, dove ci aspettavano i cavallini, non volli fare a meno di passare dalla maestosa Place Vandome, dove ci sono il Ritz e le famose gioiellerie. C’era un po’ di agitazione, macchinoni neri parcheggiati e figure in abito scuro in qua e là. Passammo velocemente, e anche in questa occasione pensai, qualche sceicco o ospite importante al Ritz. Dopo due giorni che eravamo tornati a casa accadde l’incidente sotto il ponte dell’Almà alla Principessa Diana. Tornando ci eravamo passati anche noi, alle quattro del mattino perché ci aspettavano più di dieci ore di viaggio. Piccoli e grandi destini che si erano incontarti ancora.

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 Oggetto del messaggio: Re: Piccoli e grandi destini si incontrano
MessaggioInviato: 17/11/2009, 12:47 
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Iscritto il: 14/11/2009, 10:10
Messaggi: 4575
Località: un romano tornato al mare!
Rada di Portoferraio, agosto 1972

Sbarco dal traghetto, fresco di brevetto preso a Tirrenia una settimana prima.
Lì (a Tirrenia) avevo incontrato il boss della Casa di Vela, che cercava un istruttore per un turno di fine stagione: accetto, ritorno a Roma, sacca al volo ed eccomi a Portoferraio. Io e - non lo sapevo - una parte degli allievi del turno in questione.
Ci accolgono Luigi, la dolcissima moglie col figlioletto (Matteo?) che oggi mi risulta sia a capo della scuola, Sergio altro istruttore poi diventato mio grande amico e oggi in giro per le Filippine.

Erano venuti a prelevarci con i 'caravelle' della scuola. Imbarchiamo e attraversiamo di conserva il golfo, a vela.

A metà del tragitto, uno yacht a vela dirige verso il porto, a motore. Visto dal caravelle sembra enorme (o la sensazione era ingigantita come altre, in quel pomeriggio così emozionante, all'inizio di un'esperienza che poi ha segnato un bel pezzetto della mia vita...).

Noi piccoli a vela, lui grosso a motore, mi aspetto una prepotenza.

Non faccio in tempo a pensarlo, vedo che manovra per passarci di poppa.

Avvenuto l'incrocio, mi volto: era il Corsaro II...

E vai con le emozioni..!!

_________________
Buon Vento!
Alberto
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Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)


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