Avevo promesso il racconto del giro del Peloponneso col trimarano dell'ing. Bonaldo. Ebbene, non ho fatto il giro del Peloponneso, ma solo uscite di un giorno o 2. Purtroppo ero da solo ed il tri per una persona sola è ingestibile, nel senso che non si riesce (o, almeno, io non riesco) a saltare come un grillo dal timone all'ancora, alle vele, agli scafi laterali e poi ancora al timone. Bisogna essere almeno in due. Un giorno ho navigato per 8 ore filate, fatte tutte al timone, sotto il sole, e sono arrivato decisamente cotto. Certo, un autohelm avrebbe reso la navigazione meno stressante, ma non avrebbe comunque risolto tutto. Le considerazioni di fine vacanza sono diverse: la cuccetta di poppa in effetti è abbastanza comoda, una piazza e mezzo scarsa, ma dopo 30 giorni la mia schiena non mandava certo segnali di giubilo, nonostante i nuovi passauomo, più grandi degli originali. E per ospitare qualcuno, visto che il quadrato è un po' sacrificato e la cuccetta di prua è adibita a cala vele e ripostiglio, avrei dovuto montare tutte le sere e smontare al mattino una tenda su un trampolino; col caldo di quest'anno la piazza e mezza non avrebbe consentito nemmeno incontri ravvicinati troppo prolungati.... Ho due tende nuove in barca, ma da solo ti passa la voglia di prepararla.... Invece gli altri spazi interni, razionalizzati, sono vivibili. E all'ancora, di notte, anche con un po' di onda, il tri è più stabile di un monoscafo in un porto lacustre riparato da tutti i venti. In sintesi, è una barca veloce e divertente, ma proprio solo da campeggio nautico: lo sapevo, ma non ho tenuto conto del fatto che non ho più 40 anni: a quell'età avrei gestito il tutto molto più sportivamente senza risentire delle negatività che a 59 hanno sicuramente prevalso; purtroppo non si può tornare indietro.... All'inizio dell'estate, dopo la settimana di preparazione della barca in compagnia di Jocondor, avevo letteralmente buttato via l'otto cavalli 4T Yamaha che da tre anni, nonostante regolari manutenzioni, si rifiutava di funzionare con un minimo di regolarità, sostituendolo con un Torqeedo 1003 gambo lungo, elettrico. E qui devo dire che il motore elettrico si è rivelato una meraviglia: al massimo dei giri spinge a 4-5 nodi il tri, mentre in manovra è perfetto. Parte sempre, subito, senza esitazioni. Basta posare il magnete sul suo alloggiamento e girare l'acceleratore, in avanti come in retromarcia. Ed è silenziosissimo. I limiti sono nell'autonomia: il generatore non si può usare in navigazione ed il pannello fotovoltaico è insufficiente: si può in parte ovviare con una seconda batteria a bordo, ma non si possono certo programmare trasferimenti a motore come con un motore a scoppio. E il vento qualche volta manca anche in Grecia.... La conclusione è che per me il trimarano può solo essere un day sailer, e non è proprio quello che desidero: probabilmente lo venderò, anche perchè ho già messo gli occhi su un Evasion 32, Beneteau d'altri tempi, in eccellenti condizioni, che mi permetterebbe anche navigazioni più impegnative. Non è carrellabile, è a chiglia lunga (ma pesca solo 1m e 40) ed è infinitamente più abitabile: in fondo i prossimi saranno 60.... Devo fare i conti anche con l'anagrafe... Ma non è stato il motore elettrico il solo lato positivo della vacanza. Visto che il raggio delle navigazioni si è forzatamente ristretto, ho avuto l'occasione di scoprire un angolo di Grecia assolutamente intatto, per nulla toccato dalle correnti turistiche straniere e poco frequentato anche dal Greci, tolti gli abitanti della regione. L'Etolo Acarnania si è rivelata sorprendente da tanti punti di vista: verdissima sempre, nonostante il gran caldo (non ho visto neanche un filo d'erba giallo), grazie alla richezza di fiumi con buona portata: sbocca qui, poco a nord dell'isola di Oxia, il maggiore fiume di Grecia, l'Acheloo. Acheloo contese ad Eracle l'amore di Deianira: sconfitto dal figlio di Zeus e Alcmena si rifugiò nel fiume Toante che poi da lui prese il nome attuale. Ma c'è anche il fiume Evino e numerosi laghi di discrete dimensioni ed anche numerose fonti d'acqua dolce. Insomma una regione ricchissima di acqua e fertilissima, dove i pomodori sanno di pomodoro e non di plastica e tutti i prodotti della terra sono come i miei coetanei forse si ricordano ancora... Grazie anche agli amici conosciuti in loco, tra i quali anche diversi Greci, ho potuto mettere il naso dove ben pochi stranieri hanno avuto occasione di andare, lasciandomi il desiderio di ulteriori approfondimenti, non solo gastronomici.. Dimenticavo: a differenza delle grandi città, nei piccoli centri la vita scorre più tranquilla e la crisi sembra più lontana. Solo a Messolongi (circa 12000 abitanti) i cartelli di affittasi e vendesi su tutte (proprio tutte!) le vetrine dei negozi, anche di quelli aperti, ricordano il disastro dell'europa e dell'euro nefasto... Ma il costo della vita è la metà che da noi. Se uscissero dall'euro non sarebbe un'idea peregrina andare a godersi la pensione nella terra di Odisseo: in fondo gli Dei scelsero l'Olimpo ed il Parnaso come loro dimore.... Del resto il giro del Peloponneso è ancora da fare e l'interesse nautico è se possibile ancora maggiore: tra l'altro, i navigatori esperti della zona mi hanno consigliato di fare il giro in senso orario: esattamente l'inverso di quanto avessi programmato, quindi l'idea di farlo la prossima estate rimane, quasi sicuramente con l'Evasion. Se riesco a combinare le vacanze con Jocondor potremmo preparare il primo portolano del Peloponneso specifico per il campeggio nautico... Ne parleremo... Domenico
PS. Ovviamente il trimarano è in vendita, a 2/3 di quello che mi è costato, nonostante i numerosi lavori e miglioramenti fatti, perchè la realtà del mercato ormai è questa. Chi è interessato può contattarmi.
|