Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
Oggi è 05/05/2024, 11:47

Tutti gli orari sono UTC +1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 2 messaggi ] 
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: La mia prima PCC
MessaggioInviato: 28/06/2012, 8:46 
Non connesso
Amministratore
Avatar utente

Iscritto il: 14/11/2009, 10:10
Messaggi: 4575
Località: un romano tornato al mare!
E questa è la prima crociera.

Tarquinia, agosto anni '60.

La barca: il mio beccaccino, Anna S. (come nella miglior tradizione armatoriale dell'epoca, portava il nome della donna di famiglia, mia madre)
L'equipaggio: io me, e John mio bruno amico italo-afroamericano, lungo, magro come un'acciuga, un sorriso che spiazzava..
Il perché: voglia di provarci, e una fidanzata che villeggiava con la famiglia a Ladispoli, oggi 40 minuti d'auto, allora e oggi una ventina di miglia di mare, per SSE e poi SE.
Preparativi tanti, infiniti, fino ai pezzi di ricambio per il motore (!?), adagiato pericolosamente in pozzetto a tagliar piedi (di scarpe non se ne parlava..). Da una settimana facevamo e disfacevamo liste, accumulavamo e disponevamo cose a bordo per poi asportarne la metà, a scanso furti.
Il giorno previsto per la partenza, il meteo dava... che dava, chi lo sa? chi guardava il meteo? e poi dove? manco la tv avevamo, ti pare... Va be': era bel tempo.
Ma la partenza dal porto spiaggia - che c'è ancora, nelle vicinanze della foce del Marta - prevista per le 20, con la prima aria di terra, tarda a causa della pipetta della candela, che funzionava fino a ieri. Soluzione: furto, con bigliettino sulla barca di un amico: "alle 9 arriva la pipetta nuova" (santo papà, che avrebbe provveduto).
Ok, fuori, già stanchi ma eccitati. L'aria ci porta di lasco e subito la meraviglia della scia fosforescente, specchio di una via lattea vista poi raramente così piena e definita.
Dura poco, ma proprio poco: nemmeno un miglio, e piomba l'aria, e per scapolare la punta di Porto Clementino (corrente?) arriva uno scirocchetto scemo, ci vuole mezz'ora di bordi, con un guadagno reale di 50 metri su bordi di mezzo miglio. La deriva, maledetta, di ferro e pivotante, che aveva detto che era giù col solito rumore, richiede invece un intervento a colpi di tondino e mazzetta (sempre rigorosamente a bordo), e finalmente ci regala qualcosa che sembra bolina.
Ma sempre sui bordi... che da un certo punto in poi, risultano "bordi" occupati a turno da John, crollato precisamente sugli strozzascotte del fiocco (dove, altrimenti?). Ogni volta che stimavo di esser troppo fuori (un miglio?), svegliavo il povero ingombro con metodi sempre più bruschi, e viravo nei quattro secondi che mi consentiva prima di crollare sul nuovo strozzascotte.
Solo a fine bordi, grazie alla brezza che aveva deciso di cominciare a dar buono, ho deciso anch'io che poteva bastare: caffè caldo dal thermos, John finalmente risorto, alla barra.
E così fino a Capo Linaro, dove arrivammo finalmente con un bordo lungo, quasi lungocosta, con un marino debole debole, ma finalmente utile per avanzare.
Poi non c'è storia, se non che ci son volute 12 ore piene, l'arrivo forse la cosa più difficile pur con poca onda e aria di lasco - ma la deriva aveva deciso che stava bene giù - in mezzo alla folla di bagnanti che barche a vela non ne avevano forse mai viste così da vicino...
[un velo pietoso sull'accoglienza a terra da parte della famiglia della mia fidanzata: prenotazione in albergo, ospitati nella casa, pur grande, non se ne parla (fidanzati!!!), noi che ringraziamo educatamente, ma va benissimo la nostra tendina sulla spiaggia, accanto alla barca]
Il ritorno, solo il giorno dopo :twisted: , facile com un bicchier d'acqua, su brezza e mare a favore, c'è voluta la metà del tempo, il pluff della hull e il bagno finale, nell'acqua "di casa".
Ladispoli? Brrr...
Ricordo che la barca la disarmò mio padre, noi ne avevamo abbastanza.

Sempre nel ricordo di mio padre, conservo ancora la targa che fece incidere per noi per l'occasione.

_________________
Buon Vento!
Alberto
________________________________________________
Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: La mia prima PCC
MessaggioInviato: 28/06/2012, 9:43 
Non connesso

Iscritto il: 11/05/2012, 9:22
Messaggi: 623
Località: Cremona
Giugno 1988, al largo di Anzio è ormeggiata l'Eisenhower e nel porto il mio Bisso Two 5,60 appena comprato usato.
All'uscita dalla caserma di Sabaudia, dove faccio il militare, prendo la mia 127 scassata e corro a dormire a bordo. Vedo la nave, guardo l'ora, guardo la trappa a prua. Riguardo la nave: vado. Mollo la trappa, accendo il Johnosn 9.9 ed esco. Fuori alzo la randa poi il fiocco. C'è poca brezza, faccio 2 nodi. Punto dritto sulla nave. E' una specie di montagna ombrosa lontana almeno 2 miglia. Respiro l'aria calda e mi godo il panorama. Nessun pilota automatico, nessuna possibilità di lasciare il timone, vista la pessima tenuta di rotta del Bisso. Ma si va, impavidi all'arrembaggio. E in effetti la nave si avvicina. Il sole è ancora alto e verso le 6 e mezza sono ormai a circa mezzo miglio e vado avanti. Ad un certo punto vedo staccarsi un baffo bianco dalla poppa della nave. E' enorme, altissimo, punta su di me. Dev'essere un motoscafo. Mi batte il cuore. Vado avanti. In meno di un minuto il baffo si è trasformato in una fontana gigante e in mezzo vedo la prua di qualcosa che dev'essere appunto un motoscafo. Si intravedono alcune persone e, a poppa, un'uomo in piedi tutto vestito di bianco. Osti. Vado avanti. Il motoscafo arriva a 100 metri da me e abbassa i motori: è una specie di gozzo gigante, saranno almeno 12 metri, con 8 (OTTO) marines a bordo con l'M16 in braccio e un ufficiale nero in divisa bianca che mi guarda con aria severa e dà ordini in inglese (ovviamente). Me la faccio sotto, ma non faccio una piega e vado avanti. Accostano e si mettono di conserva sulla sinistra, sopravento. Il nero mi grida col megafono: go away, you can't stay here! Go away. Faccio segno di non sentire/capire. Si avvicinano a 5 metri dal Bisso e il nero continua: go away, turn the boat and go away, this is a warship, you can't stay here. Farfuglio qualcosa e, indicando le vele, faccio segno che sto navigando e che mi faccio gli affari miei. In realtà ho la mente completamente offuscata dalla strizza. Il nero dà due ordini e porta il bestione davanti al Bisso e si ferma: devo scontrare se no gli vado addosso. Poggio e la barca ruota di 90° a dritta, mettendosi quasi in poppa. Protesto per la manovra scorretta e faccio rilevare, in una grammatica vergognosa, che io sono a vela e loro a motore. Mi risponde: go away boy, come back to the harbour, you can't stay here.
Metto a segno le vele, la barca va pianissimo. Quelli se ne stanno lì a guardarmi più di mezz'ora mentre me ne torno indietro. Anzio non è un granché da fuori, ma penso al suo mercato del pesce al porto. Quelli sono sbarcati qui nel '43. Comandano ancora loro.
L.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 2 messaggi ] 

Tutti gli orari sono UTC +1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 23 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBB.it