Marinai di Terraferma

Ciò che scrivo è tutto frutto dei mandarini della sera prima


Praticamente il CV Monvalle (Circolo del medio Verbano, ndr) fa concorrenza alla Barcolana (regatina di circolo al limite della banchisa, ndr), entrambi i raduni nascono per "festeggiare" la chiusura della stagione velica, in più agli invernali di Monvalle gli equipaggi sono molto più agguerriti.

Ieri, 25 ottobre, si è tenuta la seconda prova, ancora una volta l'umido, freddo e triste lago ci ha visto arrivare alle prime luci dell'alba; sul pontile i team tecnici di assistenza caricano le attrezzature per gestire la regata, fa piacere constatare quanta professionalità mettano nella loro passione, non mancavano cassette di pronto soccorso, così anche constatare che ognuno indossava il salvagente.
Mentre i gommoni escono per sparpagliarsi a disporre il campo di regata ci apprestiamo a preparare la barca, ci si cambia in auto e li si lascia tutto c'è gente che passa con stufette, sacchi a pelo, cuscinerie; come dicevo agguerriti.
La randa è pronta arrotolata sulla tughetta del meteor, il fiocco già ingarrocciato, lo spy pronto nella trappola per caviglie, i circuiti già passati, il motore borbotta; insomma io non ho dovuto fare proprio nulla.

Poco prima delle 8 usciamo, il lago è ancora fumoso ed il vento sembra proprio essersi dimenticato di noi; oddio fin troppo fumoso, ci giriamo a destra un Surprise ci innonda di fumo bianco denso e puzzolente. Forse una presa a mare, forse un difetto, ma l'equipaggio non sembra perdersi d'animo issa le vele e si prepara alla regata, al motore si penserà più tardi.

Siamo sul campo e il vento, nonostante le nostre ansie, arriva puntualissimo, non ci sono ochette, ma anche fosse più forte ormai siamo un equipaggio esperto di quelli che "in regata non si riduce". Prendiamo quindi le misure percorrendo la linea di partenza, 2 prove di partenza in boa e in giuria e siamo pronti con una tattica perfetta: ci appatelliamo sul Gilda, dove parte lui partiamo noi. Ai 2 minuti siamo sulla sua poppa, 1 minuto ci lanciamo un po' prima di loro per colmare la distanza e molto prima dei grandi per arrivare giusti sulla linea.

Partiti, incredibilmente liberi, fantasticamente vicini all'avversario diretto. Tutto troppo bello, tutto perfetto risaliamo mure a dritta discosti dalle barche più grandi 20 metri sottovento al Gilda.
Perfetto, troppo perfetto, allora che si fa? Viriamo! In un attimo siamo mure a sinistra ormai le manovre sono un automatismo stiamo perfino perfezionando alcuni accorgimenti, il sistema di alzo del trasto randa a piede di timoniere è fantastico. La flotta dirige dritta verso il Piemonte e noi dall'altra parte, possibile che non capiscano mai nulla? Che scemi, solo il Twister e un Comet ci seguono, anzi in breve tempo ci precedono.

Altre 2 virate mantenendoci al centro del campo, l'ultima virata poco prima di infilarci nei rifiuti delle barche più grandi che iniziano la discesa e soprattutto proprio sulla coda, sulla scia, nella zona, insomma parecchio dietro al Gilda e mure a sinistra raggiungiamo la layline; virata in sicurezza ben sopravento, domenica scorsa ci siamo trovati 23 cm sotto la boa, e Ale si porta a prua a preparare lo spy ed ecco l'imprevisto il Comet di prima sopraggiunge cannato mure a sinistra, un rapido controllo con il telemetro e capiamo che l'incrocio è in evitabile, noi siamo piccolini, ma il gommone dell'organizzazione è li pronto a raccoglierci nel caso.... siamo mure a dritta, a meno di 3 lunghezze dalla boa, ricontrollo il regolamento di regata. Ok dentro decisi mentre il nostro timoniere finge una studiata indifferenza, il cometone ci mostra tutta l'altezza della sua prua, ma alla fine mosso da compassione poggia leggermente e ci sfila sopra la poppa. Boa al traverso, su lo spy, poggia, braccio scotta, drizza, drizza fiocco e siamo lanciati in poppa all'inseguimento. Guardo il cronometro che abbiamo fissato sul giro in boa del Gilda, 6 minuti, ok la tattica di coprirli non è attuabile mentre scendiamo pensiamo alle opzioni possibili.
Niente da fare, un'ultima strambata cercando di spaiare, ma quando siamo ad 1/3 del percorso capiamo che non è più possibile raggiungerli, diciamo che.... li vediamo tagliare il traguardo.
Ben orzati ci godiamo l'ultimo tratto consci di aver dato il massimo e di essere stati concentrati per tutto il tempo e soprattutto con la soddisfazione di vedere dietro a noi molte più barche dell'altra volta.


Eccoci in porto, la barca è a posto, le vele piegate, la pipì fatta, le cerate in auto, tergiversiamo nell'attesa della premiazione, più del rinfresco in realtà, ma anche la premiazione con i frizzi e i lazzi che sempre la contraddistingue a Monvalle è un momento piacevole. Seduti a goderci un sole che non è per nulla pallido chiacchieriamo con gli amici, tentiamo anche di interrompere Fabio mentre ci spiega della sua nuova randa, l'equipaggio del Gilda ci da i soliti preziosi consigli e in alcuni casi strabuzza gli occhi di fronte alle soluzioni che abbiamo a bordo: sembra che parte della sconfitta sia dovuta alle gasse della scotta del fiocco e al meolo, si sa che i meoli sono bastardi.
Suona la campana, pronta la pappaaaaaaaa, le signore di Monvalle come sempre si superano e stupiscono con una fantastica minestra calda e con salumi e formaggi di prima qualità, un degnissimo vino e perfino con il dolce (che io non ho mangiato ovviamente). Al tavolo ci stringiamo con piacere per far posto a tutti e così si fanno le 14 e può avere inizio la premiazione. Un breve intermezzo forumistico con qualche sterile polemica sul sistema dei compensi: si sa che il Presidente deve vincere e che chi ha più carbonio ha diritto ad un hcp migliore e soprattutto perché i Meteor non vincono nonostante un compenso così alto, si lascia subito ai posteri le ardue sentenze e finalmente inizia la distribuzione delle coppe ai più meritevoli. Siamo e metà classifica e ne siamo molto contenti, però quell'hdp.....

Siamo anche un gruppo fantastico e così prolunghiamo la festa spostandoci e raggiungendo altri amici prima a Lisanza e poi ad Arese dove finalmente terminiamo le nostre fatiche.

[ogni riferimento a persone, cose, ma sopratutto ad animali e voluto e studiato sopratutto i commenti nel filmato]