Marinai di Terraferma

Incredibile ma vero mi accompagna in questa prima uscita mia moglie Valentina. Lasciamo a casa la piccola perché troppo presto per lei salire a bordo e troppo inesperto io per sentirmi tranquillo.
Alle 9:00 siamo al circolo dove ci attende un istruttore che ho preferito chiamare a bordo per questa prima uscita. Tutto pronto, insomma, o quasi. Fa già un caldo tremendo e il vento sembra calare. Poco male, tentiamo l’uscita ugualmente. Accendo il fuoribordo mentre l’istruttore comincia a preparasi ad issare la randa. Usciamo dal campo boa e la randa è già issata. Dopo pochi secondi anche il fiocco è aperto. A questo punto spengo il motore e comincia la navigazione a vela… magari! Il vento è calato, fa caldo e quasi non si respira. Un po’ amareggiato, riaccendo il motore per una navigazione “assistita” (motore+vele). Il vento apparente comincia a sentirsi ma c’è qualcosa che rovina il piacere di navigare: il motore! Nel frattempo saluto altri velisti di passaggio che prontamente hanno ammainato le vele e procedono mestamente a motore verso il porto e verso il campo boe facendomi cenno che di vento non se ne parla… Vabbè a questo punto torno indietro pure io. Vorrà dire che prenderemo il sole in barca. Saluto l’istruttore e rimango alla boa con la randa issata per avere un po’ di ombra. Un tuffo per un bagno veloce e poi su per sistemare 2 cosette. Dopo mezz’oretta noto la randa gonfiarsi. C’è vento! Non molto ma quanto basta per proporre a Vale un’uscita improvvisata. Lei si fida e allora abbasso la deriva, accendo il motore, corro a prua e libero la barca dalle cime tenendone una mentre ritorno in pozzetto per governare la barca. Ingrano la marcia avanti e mollo definitivamente l’ormeggio. Sono solo su una barca mai portata!
Appena esco dal campo boe lancio un’occhiata al segnavento, porto la prua verso il vento e comincio a cazzare la randa (era ancora issata). Sento che comincia a portare, cazzo la scotta del fiocco per svolgerlo e lo regolo. Spengo il motore. Emozione! La barca avanza… in assoluto silenzio. Provo qualche andatura: bolina, traverso, lasco per poi tornare alla bolina. Vale è contenta. Coricata sulla panca di sinistra si gode il sole e il fresco dell’apparente. Subito ci allontaniamo dal porto. Qui il lago si apre regalando la sensazione di essere al mare. Provo qualche virata ma non voglio disturbare Vale alla sua prima uscita. In fin dei conti è qui per accontentare me e se io riesco a far divertire anche lei la cosa non guasta. Imposto un bordo di bolina, mure a sx. regolo il pilota automatico (lo stick!!) e scendo per prendere la macchina fotografica (ma sfortunatamente ha la batteria scarica). Bello, bello, bello. Non so come navighino le altre barche ma Epicurien (Viko 20) fila che è un piacere (almeno per me). E’ facile da governare. E’ la mia barca! Ho desiderato tanto, troppo questo momento. Ancora meglio di come me lo immaginavo. Mi corico sulla panca parlando e ridendo con Vale. Ovviamente ogni 2 secondi guardo di non incrociare nessuno. Non voglio esagerare e riprendo in mano il timone. I velisti? Tutti galantuomini. Salutano tutti e io ricambio con piacere. I “motoschifari” invece si divertono a passare vicino ad alta velocità ma Epicurien non si lascia intimorire dalle onde create, passandole agevolmente . Il tempo scorre veloce quando noto nuvole poco piacevoli sulle montagne. Non conoscendo i cambiamenti del meteo (mi dicono essere improvvisi), preferisco non esagerare e viro per far ritorno al campo boa. Un breve bordo di bolina con mure a dritta, poi al traverso e via al lasco. In prossimità del campo boa, dirigo la prua al vento. Cazzo la scotta dell’avvolgifiocco e in pochi secondi questi rientra. Accendo il motore, lasco la scotta di randa, cazzo l’amantiglio e lasco la drizza di randa che velocemente scende nel suo lazy bag. Troppo comodo. Rotta sulla boa con motore al minimo e inizia la manovra d’ormeggio. Sono nervoso perché non l’ho mai fatto. Giro in modo da trovarmi con prua al vento e barca sopravento alla boa. Metto in folle e cerco di raggiungere la boa con l’abbrivio. Nel frattempo mi alzo, mi dirigo verso il centro della barca e con il mezzo marinaio prendo la cima del gavitello. Fatto! E’ andata bene…
Il tempo di un bagnetto rinfrescante e comincio a sistemare le cose per il ritorno a casa dove ci attende la piccola.
Sicuramente avrò sbagliato molte cose, sicuramente è stata una navigazione ridicola da non giustificare tutte queste parole (chiedo scusa a tutti) ma l’emozione è stata tanta, il divertimento pure e io mi sento appagato. La più grande conquista? Vale (fortemente disinteressata al mondo vela, mi ha già promesso che verrà ancora!) Emozioni che solo la vela può dare. Unico neo? Una bella scottatura che mi ha impedito di uscire oggi pomeriggio!!!
BV

Dopo una lettura di getto, mi verrebbe da commentare quasi riga per riga...
Mi limito:


Grazie Fidi, e complimenti a te e alla tua Valentina.

Grazie Tramp!
Mi sto "impignando" molto ma ho ancora molte molte miglia da percorrere e tante troppe cose da imparare! Volentieri riparlo di tutte le questioni tecniche e volentieri accetto correzioni.
Vuoi vedere come era la mia faccia dopo la giornata di vela di sabato?
Così:
E quella di domenica? Così: (un po' meno perchè non sono potuto andare).
Oggi? (beh dai, se mi resta così di lunedì vuol dire che la vela fa priprio bene !)
BV

Fidi

Si legge una sana apprensione nei confronti dell'acqua dolce e delle montagne che la circondano, mascherata da quella che sembra essere paura per il mezzo. Sappiamo che non è così perché l'approccio lungamente ponderato è sicuramente quello corretto.


Bel racconto, eravamo tutti con te, per quello il viko andava piano

Grazie Paddy.
Che dire. L'apprensione era tanta davvero mai quanto la felicità provata però...Per me un passo da gigante e sono sincero nel dire che senza il vostro aiuto non sarei riuscito a fare nemmeno quello! Ora spero solo di poter crescere... senza fretta ovviamente.
BV

Fidi

Noi siamo solo spettatori appassionati.

Bravissimo Federico. Mi sembra di essere me qualche anno fa, sono contento che anche tua moglie Valentina ti abbia seguito e si sia "fidata". Ma mi raccomando, te non ti fidare: devi provare almeno una volta con qualcuno su come disimpegnarti con il vento forte, e poi fare delle prove anche da solo e con tua moglie simulando le varie situazioni.
Bello il racconto... insomma continua così!

Grazie Francesco.
Cercherò di seguire il tuo consiglio. Anzi, se avete qualche dritta da dare è bene accetta.
Ieri sono uscito da solo e ho provato un po' di manovre e andature. Il vento era più teso e devo dire che avevo un po' di paura... Epicurien filava come una scheggia...

Questo vecchio ha voglia di reagire a quanto postato qui sopra da federico.
Ma non voglio farlo per primo.
Chi interviene a "fargli un po' di pulci"?

Ok Tramp. Questa è la bacchetta e queste sono le mani. Non troppo forte, per favore!