Ve la racconto, perché mi sembra proprio carina. In occasione del trasferimento di un Harmony per avviare una vacanza dall'Argentario, salpiamo da Fiumara per Porto Ercole. La compagnia: lo skipper con la sua compagna, due comuni amiche, io. Poco fuori di Porto Ercole il motore fa le bizze, molla; vacanza rovinata. Decidiamo che la coppia sarebbe rimasta a mollo a Porto Ercole per riparare e tentare una vacanza stanziale. Io propongo alle amiche di tornare a Roma, prendere la mia barchetta e fare l'Elba a turno (loro) una settimana ciascuna (non si accettano accuse di marpioneria; una era addirittura una vecchia amica di liceo e allora mia quasi 'capa' al lavoro). Ok, deciso. Salpiamo da Bocche d'Albegna sul mio Limit Marineve (comprato usato: chissà cosa aveva il mente il precedente proprietario per darle quel nome). Per tutto equipaggio, A. digiuna di barca e di vela (OK, le rampogne per l'imprudenza me le prendo tutte). In navigazione 'ci coglie' un belllo scirocco teso, che muove il mare al giardinetto e favorisce la navigazione, ma... arriva il mal di mare di A. Marina di Grosseto sarebbe stata a portata di prua, ma mi sembrava che le condizioni di A. potessero diventar serie: tra imperizia e malessere non avrei potuto contare affatto su di lei, e poi mi faceva pena prolungarle l'affanno. Decido di riparare in Bocca d'Ombrone. Facendo ricorso alla mia esperienza di derive, dal largo scorgo (indovino) la strada tra i frangenti e senza uno spruzzo metto la prua dentro acque calmissime, deliziose, deserte. Ci ero già stato nell'82 con Enzo, e avevo risalito il fiume tra molti uccelli bellissimi, e pesci che saltavano nelle canoe di altri turisti (non nel mio 510 di allora...). Mi riprometto per l'indomani di risalire il fiume come l'altra volta... ma appena ormeggiato con un paio di cime a terra, arrivano due tipi in divisa (Guardia regionale, forestale, boh) che cortesemente mi chiedono cosa ci faccio lì, e mi invitano a riprendere il mare perché 'nel frattempo' l'area era diventata parco regionale protetto, con tanto di divieto assoluto di navigazione e via discorrendo. Beh, l'ho fatto: alla loro legge regionale, ho opposto il codice internazionale della navigazione, secondo il quale mi arrogavo il diritto di decidere io, come comndante, che cosa barca ed equipaggio avrebbero potuto/saputo fare, e che viste le condizioni della signora che era con me (25 anni, signora?), mi rifiutavo di riprendere il mare finché le condizioni non fosero migliorate. Fermo, nonostante le loro insistenze, li invitai a verificare le rispettive posizioni. Chiamarono per vhf la loro 'centrale', ripetei la tiritera, dandomi disponibile a lasciare la barca all'ormeggio e uscire dal parco, andando a pernottare dove mi avessero indicato. Di fronte a tanta fermezza, ottenni il permesso di passare la notte, non senza aver denunciato la presenza a bordo di due lenze che avevo con me. Tutto qui. No: aggiungo solo che intorno a mezzanotte, in chiusura di turno, le stesse guardie mi omaggiarono di una visita e tutto finì con un buon bicchiere di whisky.
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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