Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
Oggi è 03/05/2025, 19:22

Tutti gli orari sono UTC +1 ora




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 12 messaggi ]  Vai alla pagina 1, 2  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: diario vecchio
MessaggioInviato: 13/03/2011, 21:58 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
Allora. Leggere i diari di Morgan mi ha messo spizza e di domenica mattina piove. Il pupo dorme, e siccome Morgan non si decide a continuare il racconto, ho tirato fuori portolani, carte e soprattutto il diario. Ho riletto le storie scritte qualche hanno fa, sul mio quaderno e se mi permettete le trascrivo e le condivido. Premetto che è un diario, che non parla solo di vela e che mi permetto di omettere alcune pagine personali o che magari troppo esulano dall'argomento “zingarata”. Prendetelo così se vi piace, sennò liberissimi di bannarlo, lo pubblicherò su AdV.

Prologo: nel 2006 ero partito a bordo di un 14 metri per il giro del mondo in barca a vela. Il progetto, organizzato dall'armatore che qui non nomino, era interessante. La circumnavigazione a tappe lunghe, prima tappa fino alle Canarie, poi aspettare l'inverno per il big jump, lasciare la barca ai Caraibi e così via. Dopo qualche settimana di preparativi, salpiamo da Olbia, con rotta Baleari, ma arrivati a Ibiza, come spesso accade, mi sono reso conto che né l'equipaggio, né lo stile della barca, né il sistema di conduzione mi sfagiolava. So che lo scorso inverno la barca e il suo equipaggio hanno passato il canale di Panama e questo mi fa molto piacere. Abbandono il progetto e raggiungo direttamente un amico conosciuto in internet che cabotava con un alpa 670 le isole della Grecia. Questo personaggio, Giuseppe, sarebbe diventato mio grande amico, mentore e guida spirituale. Personaggio assolutamente eclettico, biologo marino, ha messo apposto un barchetta e ci ha girato letteralmente tutto il mediterraneo. Vive di pesca e di pochissimo altro, non ha vizi, beve un bicchiere di pessimo rhum alla sera e qualche volta fuma la pipa, ma secondo me lo fa più per un gusto estetico che per piacere. Unica debolezza, una passione incontenibile per le donne. Marinaio eccezionale, è anche uomo di grande intelligenza e di piacevolissima conversazione. Giuseppe, più che tirchio è parsimonioso, perché ha un budget limitato con il quale deve sopravvivere diversi mesi. Vive praticamente nudo, non solo per comodità, ma per non sporcare. Quando frequenta la società porta con sé una tshirt, che però non indossa mai, se non per educazione quando entra in un bar o in un negozio. Una notte, uscendo dalla cabina ho maldestramente rotto col calcagno una stecca di iroko della griglia in pozzetto. La mattina dopo, Giuseppe l'aggiusta con il mastice. Al momento di fissare i due spezzoni, gli passo il nastro adesivo. Lui mi guarda e fa: no, è peccato, dopo devi buttarlo via, passami una cimetta, aggiustiamo con quella e poi possiamo usarla ancora. Vive quasi esclusivamente di pesce che pesca, ma non tradirebbe mai la sua etica. Prima di andare sott'acqua dichiara la preda e se per caso il pesce arriva alla tana ha vinto lui. Se la quantità di pesce è eccessiva per l'equipaggio, lo si baratta al ristorante con altro cibo. Mai con vile denaro. Quando Giuseppe deve accendere il motore, sembra che gli sia morto un famigliare e non ho mai capito se sia perché consuma miscela o perché detesta il rumore del fuoribordo, tant'è che ci si muove quasi esclusivamente a vela, compresi atterraggi, ancoraggi e partenze, spesso contravvenendo anche alle normative portuali.
Data questa premessa vi racconto una storia:

sabato 12 luglio ore 10.00
Sono sull'espresso Bologna- Ancona ed è molto strano e molto bello che io sia qui. Raccontare questo viaggio è lungo e non banale, ma tanto ho tempo. Dovrei essere su una barca a vela diretta alle Canarie e invece sono su questo treno che mi porterà alla mia nave diretta in Grecia. Nell'arco delle 12 ore avrò viaggiato in aereo, in pulman, in treno e in nave. Manca solo la bicicletta. Stamattina ero a Ibiza, capitale del divertimento finto. Lì ho lasciato L. il comandante e S. il mozzo. Non posso dire di non essermi divertito con loro, ma diciamo che non era questo ciò che mi aspettavo. Sto proprio bene così, scalzo, sporco, vagabondo a zonzo, improvvisando la meta di volta in volta. A quest'ora L. e S. saranno tornati dalla discoteca o dal bordello dove vanno a rimorchiare a 100 euro a botta. Ibiza è uno zoo, un circo. Interessante per una notte assistere allo show dell'umanità: puttane, travestiti, ballerine e gay, turisti preda degli adescatori. La prima sera siamo arrivati dopo quattro giorni di navigazione interrotta solo da uno scalo di qualche ora in una rada di Minorca. Scioccante il contrasto tra l'immensità del mare e del suo orizzonte e il microcosmo carnascialesco di Ibiza. Scioccante anche il fatto che invece di ancorarsi in rada come è naturale per una barca a vela, il comandante abbia deciso di ormeggiare in un porto che lui conosce e siccome quello che lui conosce sono quasi tutte cazzate, entrare nella marina più cara del mondo a 160 euro a notte. Il treno comincia a muoversi e non riesco più a scrivere....
(…)

13 luglio ore 11.00
Nave con rotta Patrasso. A me le navi mettono allegria, cosa vuoi che ti dica. Avrò un problema, sarò maniacale, ma a me le navi mettono allegria. Ieri ho fatto il viaggio più preciso della mia vita. Non ho sbagliato una virgola, unico neo, il biglietto della nave, potevo non pagarlo. Dunque, mi imbarco da Ibiza su un aereo dove non volevano farmi salire perché era un charter della valtur e io non centravo niente. Arrivato a Bologna ho preso l'autobus per la stazione che aspettava proprio me, arrivo in stazione e monto sul treno per Ancona che aspettava proprio me, in stazione ad Ancona monto sul regionale per Ancona marittima, che aspettava proprio me. Salgo senza biglietto perché non c'era tempo per farlo e in porto l'errore fatale: compro il biglietto della nave. Ottengo uno sconto studenti, ma non serviva comprare il biglietto che ho ancora in tasca. Montando sulla nave al camping deck con aria disinvolta nessuno si è preoccupato di chiedermi se avessi o meno diritto di essere lì. Tant'è ormai è fatta. Ora sono sulla sdraio vicino alla finestrona sul mare, si sta da dio. Sono lavato, sbarabato e cagato, in attesa di Patrasso che dovrebbe arrivare tra qualche ora, poi autostop fino Githio, quindi Kithera.
Penso ai miei amici che sicuramente avranno dormito ad Ibiza anche la scorsa notte. Io mi sono sparato 12 ore di sonno e ne avevo bisogno. Loro probabilmente hanno pulito e messo mano alla barca tutto il giorno, poi disco e casino fino alla mattina. Oggi forse, se non c'è troppo vento, se non è troppo poco, se non c'è onda o se non c'è mare, lasceranno il marina da 160 euro a notte, per dove, chi lo sa. Mi sono simpatici e mi sono divertito con loro, ma proprio non abbiamo la stessa idea riguardo la barca a vela. Avevo un groppo in gola quando L. ha riempito i cassonetti della marina per alleggerire la barca. Ha gettato nelle immondizie una montagna di roba nuova tra cui: libri, vestiti, una nuovissima batteria mai usata, parabordi, coperte, lenzuola, roba da mangiare. Ho salvato 3 felpe, una bussola, qualche portolano, ma se non fossi stato a piedi col mio zaino avrei potuto rifornire quasi completamente un'altra barca. Era necessario questo viaggio. Primo perché ho visto le balene scodare e soffiare nel golfo del Leone, con gli occhi pesti, dopo una notte al timone perché il comandante era stanco, nel mare rotto dalle onde, sotto i riflessi dei primi raggi e nulla tutto attorno. Secondo perché mi sono divertito col nobile e col mozzo, soprattutto perché so che non devo tornarci. Se non ci fossi stato avrei fatto salti mortali per andarci alla prossima tappa oppure mi sarei chiesto per tutta la vita se non avessi perso un'occasione unica. Insomma bene dai. Poi mi fa ancora ridere pensare a quella enorme barca in cui nulla funziona, a partire dalla bussola che abbiamo scoperto essere fuori di quindi gradi quando stavamo puntando direttamente sulla costa di Maiorca nella notte buia, passando poi al motore meraviglioso, che non funziona mai, si surriscalda e va solo quando vuole lui, per finire alla presunta capacità marinara del comandante e a tutte le balle che racconta, quando si affaccia all'alba nel pozzetto, perfettamente avvolto nella sua nuova e tecnicissima cerata, scusandosi se non mi ha sostituito stanotte, ma proprio era stanco e se non mi secca tornerebbe a dormire. E' un tatone, viziato, straricco, ma simpatico. Abituato a farsi servire, ma che accetta di buon grado gli sfottò di S. Incredibile come sia riuscito a raccontare a tutti il suo incidente in parapendio, perfino alle massaggiatrici occasionali e a tutti, dico a tutti, abbia raccontato che venivamo in barca dalla Sardegna, anche al travestito sessantenne con ciglia finte dietro il banco. Intanto la nave macina miglia verso sud, verso Kithira, dove incontrerò questo Giuseppe, che pesca e va in giro con una barchetta di 6 metri e 70, meno della metà di quella di L.
Sono curioso, intanto perché lui ha una barchetta come piacerebbe a me, secondo luogo perché pesca sott'acqua come piacerebbe fare a me. Staremo a vedere, sarebbe bello pagarsi le vacanze così, una lunga lunga vacanza.

17 luglio ore 23.00
Sono solo in banchina a bordo di Maruzza: Alpa 670 perfetta, piccolina e perfetta. Organizzata, ben tenuta e navigata. Buccia, il suo comandante è un uomo di mare e di mondo. Non racconta balle, quello che dice, fa. Ieri a cena e oggi a pranzo, abbiamo mangiato pescioni che lui ha pescato. Una ricciola all'acqua pazza ieri e una corvina arrosto oggi. Il sogno antico: barca piccolina e pesce pescato per nutrirsi. Ciò che è in più si baratta al ristorante. Grandioso. Questo è il sistema di andare per mare che mi piace e soprattutto qui posso imparare bene un sacco di cose. A partire dalla vela fino alla pesca. Buccia sa usare la barca come un marinaio vero. Non ha stratagemmi di comodo come avvoglifiocco, gps e soprattutto un motore sempre pronto ad accendersi, ma sembra non averne bisogno. Usa le vele come un marinaio e non come uno skipper da yacht club. La barca è attrezzata e pensata per essere governata e vissuta semplicemente. Maruzza è decisamente la mia idea di barca. Perla della giornata è stata la tartaruga che tutte le mattine e tutte le sere entra in porto e fa un giro delle barche per vedere se qualcuno le getta un pesciolino. Sembra messa lì apposta dall'ente turismo. Gironzola vicino alla banchina e alle barche, tira fuori la testa dall'acqua, si guarda attorno pigra e poi se ne va. Una meraviglia.
Stanotte devo fare la guardia alla barca perché il comandante deve assentarsi, ospite di una tardona inglese, bionda e fascinosa. Così io me ne sto solo qui e mi godo la sera, la barca e il mare.
Stasera sulla scia della luna, si vedeva Antikithira con i suoi due fanali. Ora vado a dormire e ascolto sotto la chiglia lo sciabordio delle onde e sogno viaggi, pesci, figli e cose strane. (quella notte sono stato svegliato da passi frettolosi che salivano in barca. Era il comandante che tornava in tutta fretta a bordo. Proprio quella sera il marito dell'inglese aveva deciso di farle una sorpresa e venirla a trovare in vacanza. Dopo qualche minuto, in piena notte, il comandante decide che le raffiche di caduta sono pericolose per l'ormeggio e forse è meglio lasciare la banchina e ancorarsi in rada...il giorno dopo abbandoniamo il porto.

E' venerdì, ma non so il numero
sono le dieci di sera credo e sono seduto in un bar del porto. Vento, non tanto caldo e i fari che illuminano i sassi davanti alla spiaggia. Capsali è piuttosto turistica e molto più cara che altrove. In effetti non so se sia Kithira più cara o se i prezzi in Grecia siano aumentati un po' ovunque. C'è una forte vocazione turistica, ed è lontana dai miei standard abituali. Intendiamoci, il porto è carino, l'acqua è limpida e la chora spettacolare. Non è brutta, ma la Amstel che mi hanno appena servito costa il doppio che altrove. Molto meno di Ibiza in ogni caso. Stasera dormirò alla chiesetta sopra il molo, avrei preferito il faro, ma non c'è spazio e in spiaggia c'è troppa confusione. Il comandante stanotte deve pescare e arpionerà un'artista di 40 anni che vive nell'isola. Insomma per farla breve la barca è occupata e io devo trovare albergo altrove. C'è vento e sono stanco, ma Giuseppe è simpatico e generoso, lui lo farebbe per me e io lo faccio volentieri per lui. Mi piace Maruzza e mi piacerebbe portare Violanda a farci un giro, magari lungo una vita.

Non so proprio che giorno possa essere
Sono le sei e sono a bordo di Maruzza, all'ancora in una baia sferzata dal vento da ovest. Oggi partiti tardi, siamo andati verso gli scogli al largo di Kithira, per pescare. Nessuna possibilità di ormeggiare, così mentre Giuseppe scende in acqua io rimango in barca a governare. Forza 4. Per la prima volta nella mia vita sono assolutamente solo al governo di un'imbarcazione. Faccio un po' di vela contro vento, poi per non allontanarmi troppo mi metto alla cappa e lascio scarrocciare Maruzza, quando ho perso nuovamente un po' di acqua faccio di nuovo vela. Ripeto la sequenza per un'oretta, come mi ha insegnato Buccia, poi quando lo vedo comparire dall'acqua con il braccio alzato mi avvicino agli isolotti. Mi rimetto alla cappa e aspetto che mi raggiunga a nuoto. Non è gran che, ma è davvero la prima volta per me come responsabile della barca. Grande. Niente pesce oggi. La profondità era tale da non permettere un agguato come si deve e i pescioni non si sono fatti incantare dalle lusinghe di un pescatore asfittico. Sono stanco a causa di una brutta nottata in bianco a causa di cafoni a bordo di megayacht col motore acceso, ma sono molto felice. Mi manca Violanda. Bella la barca, ma solo in compagnia.

Mah. Martedì?
Ieri è stato il giorno più bello della mia vita. Abbiamo costeggiato l'isola fino a raggiungere una piccola laguna chiusa da una specie di passe molto stretta. Siamo entrati a vela ovviamente.
giuseppe non sarebbe meglio accendere il motore?
Perché?
Mah, perché stiamo bolinando in questo canale stretto stretto.
E allora? Non abbiamo mai sbagliato una virata perché dobbiamo sbagliarla ora.
E così è stato. Viriamo a pochissimi metri dagli scogli, io sto al timone e Buccia davanti urla comandi secchi e precisi. E' incredibile come sia brusco, quasi violento quando a prua sbraita ordini, e come diventi nuovamente cordiale e cortese come sempre non appena la manovra sia terminata. Un paio di bordi finché sorvoliamo una larga macchia di sabbia dove Giuseppe abbaia l'ordine di prua al vento. Giù le vele in un secondo e fondo all'ancora. Improvvisamente la pace più assoluta. La passe è molto stretta e l'acqua è calma come uno stagno al suo interno. Alte falesie bianche si alzano sul blu e in fondo una piccola spiaggia invita ad un tratturo che si inerpica sulla montagna. In acqua pinneggiamo veloci fuori dalla passe. Di lì precipitano due cadute profonde, una a destra una a sinistra. Ci dividiamo. Giuseppe da una parte io dall'altra. Sotto sembra di essere in un acquario. Straordinario il paesaggio e ricchissimo di pesce di ogni taglia e famiglia. Improvvisamente c'è movimento, confusione, panico. E' il segnale. Scendo qualche metro e punto il fucile. I predatori mi hanno visto e vengono a curiosare davanti alla punta della freccia. Sparo senza mirare e buco una ricciola che si dimena nel mio arpione. Mi basta. Torno in barca e aspetto Buccia che arriverà dopo un'oretta col suo carniere pieno. Abbiamo mangiato pesce fino a completa sazietà. Poi nell'aria immobile della sera, specchiata nell'acqua piatta della laguna abbiamo chiacchierato fino a tarda notte, mentre Maruzza si dondolava lenta. Unico neo, la birra che ieri mi aveva regalato il tizio cui ho preso le cime al molo e che avevo gelosamente legato e sprofondato sotto Maruzza, per mantenere fresca, è scomparsa. Da un giorno intero assaporavo il gusto di quella maledetta birra. Ma perché Buccia non beve. Cazzo.
Stamattina due vecchietti sono scesi col trattore fino alla baracca sulla spiaggia e hanno fatto il bagno, si sono riposati una mezzoretta e poi se ne sono risaliti prima che il sole diventasse alto. Sono sceso di nuovo in acqua, ma non ho cacciato. Sono rimasto incantato a nuotare tra le nuvole di castagnole e di alici, ho visto una razza e un milione di altri pesci.


Dovrebbe essere giovedì, forse il 24
Ora sono le otto di sera e siamo ormeggiati in qualche paese che finisce per ...emona. E' un porto molto molto piccolo, il paese però non è molto bello. Inutile, non so perché ma Kithira non mi convince, non riesce a piacermi più di tanto. Il mare è limpidissimo e ricco, la costa molto bella, ma non mi conquista. Siamo piuttosto stazionari, ieri sera abbiamo tirato contro il vento e il mare per venire qui, perché Buccia aveva un appuntamento. La tipa però gli ha tirato il pacco. Notte molto brutta a causa del via vai dei pescherecci che partono nel cuore della notte e di una nave cui l'ancora ha mollato e che si è quasi appoggiata su di noi. Il vento ci sbatacchia. Ieri siamo usciti con forza 6-7. Minchia che roba. Secondo Buccia sembra veramente tutto normale. Rinforza? Si riduce. Rinforza ancora? Si riduce ancora. E giù secchiate di acqua. Oggi quando il comandante ha deciso di sostituire il fiocco 1 con la tormentina, mi sono chiesto se da solo lì a prua, con la barca che va su e giù e il vento che sbatte tutto di qua e di là sarei riuscito a fare il cambio da solo. Poi via, per lui sembra tutto normale. Occhio che qui becchiamo una raffica di caduta, guarda rinforza, orza così guadagni acqua, la barca sbandata, secchiate d'acqua, spruzzi sulle onde e lui che neanche guarda quello che dice. Mi servirebbe davvero questa scuola, ma voglio passare qualche giorno anche con Violanda.
(…) è poco più tardi e sono seduto in un caffè del centro in una ventosissima serata. Il comandante mi ha appena scritto che è in arrivo. Ceneremo in barca probabilmente. Peccato, da quando sono qui non ho mangiato neppure una pita. Vabbè meglio, così metto via i soldi per un giro con Violanda. Ho voglia di vederla, e allo stesso tempo ho voglia di stare qui in barca.

Sabato? Sei di sera?
Buccia cucina, io sono disteso nella mia cuccetta che scrivo, stare fuori è davvero difficile, soffia l'uragano. Ieri mattina abbiamo acceso il vhf per sentire il bollettino meteo. Quando lo speaker ha detto “kithira sea – pausa – 7” ci siamo guardati in silenzio; il comandante ha spento l'apparecchio. Oggi no dai. In effetti sono tre giorni che prendiamo secchiate di acqua e mi va anche bene una pausa. Siamo saliti a piedi ad un paese molto carino, dove abita l'artista amica di Buccia, poi con la sua macchina scassatissima siamo andati in un altro paese dove abbiamo mangiato e poi siamo tornati al porto. Serata tranquilla e stamattina abbiamo finalmente fatto vela in un mare finalmente più calmo. Come al solito una pausa di qualche ora in uno scoglio al largo per pescare. Ma oggi non mi andava. Così mentre Buccia è andato a procurarsi la pagnotta io ho vagabondato un'oretta sott'acqua godendomi la chiglia nera di Maruzza nell'acqua turchese appesa sopra la sabbia celeste. Un quadretto meraviglioso. Poi sono salito in barca, stranamente sfinito a sonnecchiare ed aspettare il comandante. E' arrivato dopo un paio di orette, col carniere pieno, giusto in tempo per guadagnare un altro paio di miglia verso un ridosso per la notte, mentre il vento di nuovo rinforza. Ora siamo proprio a sud dell'isola, protetti dal lungo molo che unisce la cittadina minuscola, al porto del ferry. Siamo abbastanza lontani dal molo, che ci difende dal mare, ma non dal vento, e le raffiche ci sferzano e ci flagellano. Ormai ho imparato a non preoccuparmi. Quando il fondo è buono e l'ancora ha agguantato, il comandante è l'uomo più sereno del mondo e dorme sonni su sette guanciali. E' successo ancora che, ormeggiati in banchina, il vento lo preoccupasse e decidesse anche nel cuore della notte di mollare tutto, dare fondo in mezzo alla baia e lì dormire sonni pacifici. Così oggi. Il vento fischia tra le sartie, ma il tempo è buono, io scrivo rintucciato nella mia cabina e il comandante cucina l'enorme cernia che ha pescato oggi. E' pronto (…)
Buccia a prua legge un romanzo e io riprendo il mio diario. Non è ancora scuro e dal tambuccio aperto vedo l'enorme relitto arenatosi sugli scogli a poppa di Maruzza. La serata è molto bella ma il vento è davvero fastidioso, la lanterna diottrica è al suo posto e noi ci godiamo una serata “casalinga”, per una volta senza chiacchierare. Vivere a contatto di gomito per così a lungo è difficile e qualche volta servono anche serate come questa. Il mio compagno è davvero un ottimo amico. Questa mattina è successo un imprevisto a causa della mia imperizia. Mentre abbandonavamo il molo all'interno del porto, (ovviamente a vela, c'è vento no?) ho male interpretato un comando e ho spinto invece che tirare o viceversa. Tant'è che Giacomo, l'ordigno che funge da timone a vento, che Buccia ha costruito a poppa di Maruzza, si è impigliato sulla prua di un peschereccio e si è strappato. Io non sono riuscito a saltare a bordo e Buccia ha dato fondo in fretta, pochi metri dalla banchina. Fischiettava mentre rimetteva apposto l'aggeggio e io so cosa vuol dire quando uno fischietta per non parlare. So anche quanto Buccia tenga alle sue cose. Dopo qualche minuto il comandante mi ha fatto un cenno, mi sono tuffato e l'ho raggiunto. Tutto passato, tutto bello di nuovo.
L'altro giorno ho assistito ad una scena davvero sconsolante. C'era un peschereccio nostro vicino di banchina dove dormiva e lavorava un arabo che ci ha chiesto dei cerotti per curarsi le mani piagate. A tarda mattinata, quando il peschereccio è rientrato e hanno pulito le reti, i pescatori hanno gettato via sulla banchina, le castagnole e i pesci di poco pregio impigliati nelle maglie. Quando loro se ne sono andati, il nostro amico e vicino di barca li ha raccolti tutti e se n'è fatto una zuppa.


oh vi ho dedicato la domenica. dopo magari butto lì anche delle foto. se vi piace pubblico anche la seconda parte: strofadi e zakintos
rileggendolo ho solo rittoccato la sintassi, ma non l'ho messo apposto bene. me ne scuso e Spero sia ugualmente leggibile

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 0:20 
Non connesso

Iscritto il: 23/09/2010, 14:39
Messaggi: 1054
eccezzionale...aspetto il proseguo e naturalmente le foto!!!!!!!ancora complimenti e grazie per aver condiviso queste cose...mi viene una voglia di partire!!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 9:13 
Non connesso

Iscritto il: 15/11/2009, 15:44
Messaggi: 2843
Basta, basta!
mi fai crepare di invidia!
Che personaggio, Giuseppe!
ma tu potresti anche fare lo scrittore, sai?

Dai, ancòra, ancòra!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 9:26 
Non connesso

Iscritto il: 05/11/2009, 17:02
Messaggi: 3741
Qui tra tutti, a parte me :( , davvero ci si potrebbe stampare un libro. Bellissimo, continua. L'ALPA 6.70 era la vicina di Aspirina al Circolo. Mi è sempre piaciuta, ho sempre pensato che rimessa a posto sarebbe stata una splendore!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 12:42 
Non connesso

Iscritto il: 12/02/2011, 10:02
Messaggi: 73
Località: Roma
Fico fico fico fico!!!!!
Non l'ho ancora letto... :?

però ho visto i commenti e mi bastano per volermelo gustare per bene!! Siccome è lungo e non ho tempo ora, troppa confusione introno e molteplici interruzioni, me lo lascio... non voglio leggerlo di fretta e sprecarlo!!!

Però intanto: ancora ancora!!!
(Che banda di idioti che siamo :lol: )

_________________
Il mare non vuole bravi!!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 18:24 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
qualche foto
Allegato:
apesca.JPG
apesca.JPG [ 176.71 KiB | Osservato 4961 volte ]
Allegato:
capsali.JPG
capsali.JPG [ 247.44 KiB | Osservato 4961 volte ]
se guardate bene in mezzo a fianco allo yacht c'è maruzza
Allegato:
capsali2.JPG
capsali2.JPG [ 176.97 KiB | Osservato 4961 volte ]
Allegato:
comandante.JPG
comandante.JPG [ 123.07 KiB | Osservato 4961 volte ]
Allegato:
comandante2.JPG
comandante2.JPG [ 217.16 KiB | Osservato 4961 volte ]
Allegato:
Commento file: le raffiche alzano spray - forza sette
forza_sette.JPG
forza_sette.JPG [ 305.56 KiB | Osservato 4961 volte ]
Allegato:
kitira.JPG
kitira.JPG [ 205.89 KiB | Osservato 4961 volte ]

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 18:28 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
un altro paio
Allegato:
kitira2.JPG
kitira2.JPG [ 222.2 KiB | Osservato 4960 volte ]
Allegato:
Commento file: naturalmente la protagonista
maruzza.JPG
maruzza.JPG [ 179.16 KiB | Osservato 4960 volte ]
Allegato:
Commento file: naturalmente la protagonista
maruzza.JPG
maruzza.JPG [ 179.16 KiB | Osservato 4960 volte ]
Allegato:
maruzza3.JPG
maruzza3.JPG [ 203.62 KiB | Osservato 4960 volte ]
Allegato:
maruzza4.JPG
maruzza4.JPG [ 233.67 KiB | Osservato 4960 volte ]
Allegato:
Commento file: questa è la nave che di notte si è quasi appoggiata su di noi. L'albero di maruzza a fianco
nave.JPG
nave.JPG [ 149.1 KiB | Osservato 4960 volte ]

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 20:47 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
le ultime
Allegato:
poncho2.JPG
poncho2.JPG [ 154.49 KiB | Osservato 4958 volte ]
Allegato:
tarta.JPG
tarta.JPG [ 207.52 KiB | Osservato 4958 volte ]
Allegato:
Commento file: la tartaruga che frequenta il porto da kapsali
tarta2.JPG
tarta2.JPG [ 198.87 KiB | Osservato 4958 volte ]


Allegati:
Commento file: questo è lo scoglio tra kithira e antikithira detto lo scoglio di venere
venere.JPG
venere.JPG [ 142.29 KiB | Osservato 4958 volte ]

_________________
Piccolo è meglio
Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 20:50 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
se guardate nell'angolo a sinistra dietro al poncho-asciugamano rosso si vede il relitto incagliato sugli scogli
Allegato:
poncho2.JPG
poncho2.JPG [ 29.62 KiB | Osservato 4958 volte ]

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: diario vecchio
MessaggioInviato: 14/03/2011, 21:54 
Bellissimo! Grazie Margutte. Io stra-quoto Jo: tu devi scrivere un libro!! Dico davvero, non per piaggeria.
La lettura cattura, non vedo l'ora di leggere il seguito. Viene voglia di partire davvero, di mollare tutto.
Farò leggere questo diario a Vale...


Top
  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 12 messaggi ]  Vai alla pagina 1, 2  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC +1 ora


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBB.it