Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 08/01/2015, 6:15 
https://www.youtube.com/watch?v=jniAcPK1Zkc
vi metto questo bellissimo video per cercare di andare avanti
su quel post che avevo fatto tempo fà
a un certo punto entrano in quello che io chiamo stallo controllato(probabilmente sbagliando)
il punto è questo, se la barca non ha abbrivio comincia a scarocciare e l'equipaggio
non può più governare la barca
quando(sempre con tutte le vele a posto)arriva la rafica una manovra che faccio è di metterla
in bandiera ma facendo questo la barca si ferma e diventa ingovernabile
perciò è tassativo non fermare la barca anche se si è in stallo
sembra un controsenso ma il filmato rende bene quello che voglio dire
la messa a segno perfetta delle vele è importantissima
perchè la portanza si deve rigenerare immediatamente pena l'ingovernabilità
e solo il fiocco giusto può farlo è uno e non il solo motivo perchè per me è
inconcepibile e perfino ridicolo(sempre per me ;) )stringere il vento con un genoa o un code 0


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 08/01/2015, 20:28 
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Iscritto il: 26/08/2011, 18:33
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guru70 ha scritto:
... ricorda che senza deriva (e timone) la barca non sbanderebbe affatto... scarroccierebbe brutalmente sottovento .. .ma quasi piatta...
quindi riducendo deriva... riduci lo sbandamento... aumentando pero' molto lo scarroccio...
Nel micropomo in particolare, quando "riduci" la deriva, questa si sposta anche indietro (bascula indietro)... rendendo + poggera la barca.... quindi e' possibile cercare un compromesso per tentare di mantenere gli sforzi al timone "umani"...
Non e' semplice.

Splendida spiegazione, così non dovrei dimenticarmela più. E pensare che il Tramp l'avrà scritto almeno una decina di volte... :roll: :roll:
Probabilmente domenica mi fosse venuto in mente di alzare un pezzo di deriva, avrei scarrocciato di più e ci avrei messo il doppio del tempo per rientrare, ma avrei gestito meglio la situazione, mi sarei divertito di più e avrei fatto divertire l'equipaggio invece di farlo preoccupare...
Allora faccio un esempio esagerando: sono al lasco, deriva totalmente alzata, spi issato. Per correre ancora di più orzo. Arriva una sventolata al traverso. Lo scafo si iclina pochissimo? Grazie al fatto che la deriva è tutta su non mi corico?
guru70 ha scritto:
... bisognerebbe avere i dati dello scafo...
la curva di stabilita'....

[si puo' anche pensare di misurarla... facendo la prova di raddrizzamento come da stazza microclass e misurando il tiro sulla drizza in testa d'albero usata per inclinare la barca]

A me piacerebbe provare al pontile, tirare la drizza della randa per vedere fino a che punto.
Forse se sentissi con le mani, sulla drizza, la forza con la quale prova a raddrizzarsi, a 45 a gradi, a 60 gradi, a 90 gradi, e vedessi con i miei occhi che la deriva non si muove dal posto, molte delle mie paure svanirebbero...

_________________
il drugo http://drugo.blog.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 08/01/2015, 21:50 
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Iscritto il: 16/02/2010, 14:13
Messaggi: 3529
NeXuS ha scritto:
ho visto perfettamente la deriva che usciva dall'acqua.... poi se erano 89° o 91° non so ;) Però non è stato divertente :roll:



fuori dall'acqua tutta^ :shock: :shock: :?: anche la parte finale :?: :?: :?:

_________________
Piccolo è meglio


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 08/01/2015, 22:13 
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Iscritto il: 18/10/2011, 22:36
Messaggi: 2556
Direi di si..... :oops: :oops: :oops: :oops:


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 08/01/2015, 22:17 
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Iscritto il: 04/11/2009, 16:08
Messaggi: 13086
Località: Arese
Sbandare la barca al pontile è facile. Lo si fa anche per fare lavori sull'albero


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 0:08 
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Iscritto il: 29/10/2010, 16:06
Messaggi: 216
Località: Bagnatica (BG)
Concordo al 100% su quanto detto da Guru70 sull'utilità di alzare la deriva un po' in queste situazioni.
Ricordo chiaramente 2 eventi: durante una Velalonga annullata per bora ... E un'altra volta sotto bora tornando da Pola verso nord. Entrambe le volte col Micropomo.

Avendo il fiocco rollabile (ma non adatto a stringere troppo di bolina da ridotto) in crociera procedevo così:
- Mettevo l'unica "manona" di terzaroli della randa
- Avvolgevo del tutto il fiocco
- Alzavo a metà circa la deriva
Poi a seconda del vento e della rotta srotolavo il fiocco quel tanto che bastava per bilanciare la barca e renderla governabile ... e soprattutto ridurre lo sforzo sul timone.

Alla Velalonga invece ricordo bene che, essendo in 4 velisti ci siamo seduti sul lato sopravvento e, con una mano di terzaroli e tutto il fiocco ( e tutta la deriva giù) abbiamo ingaggiato il Delher 18 di due nostri amici. Ricordo bene l'acqua che a tratti entrava in pozzetto dal lato sottovento.
In quei casi la deriva usciva per metà dall'acqua e la barca partiva a scartocciare alcuni metri per poi raddrizzarsi e proseguire dritta fino alla raffica successiva ... Esperienza adrenalinica :o
Buon vento.

_________________
Luca
Gaia - COMET 850
Lago d'Iseo - Circolo Velico Sarnico


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 12:23 
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Iscritto il: 16/11/2009, 9:24
Messaggi: 3455
Località: (UD)
Daino ha scritto:
sono al lasco, deriva totalmente alzata, spi issato. Per correre ancora di più orzo. Arriva una sventolata al traverso. Lo scafo si iclina pochissimo? Grazie al fatto che la deriva è tutta su non mi corico?

quel che e' certo e' che ti corichi tanto meno che se avessi la deriva giu'...

ma non ci provare per gioco...


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 14:06 
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Iscritto il: 19/09/2014, 9:48
Messaggi: 421
a 40 nodi una barca come il micropomo senza fiocco e senza randa (a secco di vele)dovrebbe essere ragionevolmente governabile fino al traverso.Al traverso scommetterei che viaggia sui 3-4 nodi. Se c'è onda non risci a risalirla, ma se c'è un'onda proporzionata ai 40 nodi con un micropomo non riesci a risalirla neanche se hai una randa da tempesta e/o una tormentina. "ma io sono sottovento al mio porto e quindi devo poter risalire" . No, non funziona così. Ogni barca ha un suo limite oltre al quale è meglio non provarci. Trova un ridosso raggiungibile (ma in cui entrare in sicurezza) sottovento, oppure stattene fuori ad incrociare finchè non si riduce l'intensità del vento. O attacca il motore, se ce la fa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 14:08 
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Località: un romano tornato al mare!
Questa storia della deriva...

Proviamo a concentrarci su come cambia la forma della deriva, riferendoci alla sola parte che sporge sotto lo scafo, quando aliamo i primi tratti di cima; nel micropomo c'è un paranco 1:4 o 1:6, e quindi tirar su un metro di cima equivale a davvero poco; (non faccio altro che consigliare di sfruttare un fondale adeguato ed acqua calda per marcare la cima della deriva; qualcunp l'ha fatto?)

Inoltre, come ha già sottolineato Guru, la deriva si muove più indietro di quanta ne rientri nello scafo, e quindi di quanto si sollevi. Questo rende la barca meno orziera, non meno raddrizzante, né meno boliniera se resta veloce.

Per cui: quanta deriva tirare su?
- primo: bisogna averla marcata, altrimenti quando davvero serve dovremo andare a pesca del 'giusto', mentre saremo in una situazione imbarazzante;
- secondo: si va per tentativi, tenendo conto delle situazioni; con vento sostenibile e tutta randa, e forse anche con una mano ed equipaggio 'seduto', stimo ancora un 'tutta giù' o poca meno; quando l'equipaggio comincia a faticare, e se non ha voglia o capacità di impegnarsi a 'schiacciare', allora si comincia a sollevare e provare; a ciascuno la sua soluzione.

A questo punto tutto sta nel gioco dei pesi, della barra e della scotte.

E la storia delle vele...
Daino spero non me ne vorrà se rivelo la sua insofferenza per le mille volte in cui ho insistito con lui su poche cose... e poi ha fatto di testa sua.

Vediamo se ci riesco ora, prendendomi qualche responsabilità.

Premessa: se vuoi fer regate devi avere le vele giuste; e questo lo dicono anche i broccoli.
Tu hai un genoa enorme, pesante, che non appartiene alla tua barca.
Lo puoi usare come un drifter, ma non con vento circa zero perché pesa troppo.
Per il resto è solo dannoso, se in regata l'importante è il cammino e non la sicurezza di chi non vuol rischiare neppure uno schizzo. Sto dicendo di fare una life-line , assicurare il prodiere e mandarlo a prua a cambiar fiocchi.
Oppure andare in crociera.
Poi un vang decente, io vedo bene un 1:8.
Poi un paranco di drizza fiocco, anche qui 1:8
Poi uno strallo cavo; ce l'hai, ma ha le canaline strette per almeno uno dei fiocchi; aggiungi un buon pre-feeder.
Sullo strallo cavo, vedi qui:
http://www2.solovela.net/immagini/Tecni ... loCavo.pdf

(forse continua...)

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Buon Vento!
Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Sensazioni a 40 nodi
MessaggioInviato: 09/01/2015, 14:28 
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Messaggi: 4595
Località: un romano tornato al mare!
No, forse non continuo. Troppo da dire.
Ma almeno lasciami dire che lo sparatangone io lo propongo per il fiocco, cioè per navigare anche a vele bianche in situazioni molto variabili, e mantenere una speranza di vincere, quando gli altri sono in difficoltà con lo spi...

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