Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
MessaggioInviato: 07/03/2011, 22:00 
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Almeno un dubbio posso risolvervelo visto che sta storia delle 5 di mattina mi sa che si riferisce a me: lavoro! Quando la situazione si quieta un pò, accendo il computer che mi da una mano a restare sveglio!
Per il resto quoto Margutte, disalberare per una sartia è alquanto improbabile anche se non impossibile, stessa cosa per un grillo... io l'ho provato è vero, ma credo proprio che fosse un pezzo fallato perché era stato acquistato appena due settimane prima e il mare l'aveva visto un paio di volte.
Credo che per disalberare ci voglia una bella sventolata malgestita o talmente improvvisa da non poter prendere provvedimenti in tempo. Una mano di terzaroli in più secondo me aiuta sempre. Il problema è: quand'è che è il momento di prendere i terzaroli? A me insegnarono che è il momento quando ci si comincia a chiedere se sia il momento! non so se mi spiego..

Per quanto riguarda quello che dice Tramp, specificherei che è assai difficile che qualcuno si faccia male poiché l'albero se va giù, va giù sottovento e l'equipaggio in teoria dovrebbe trovarsi sopravento. Poi, e questa è teoria confermata dalla mia esperienza, va giù piano piano: la randa fa da freno/paracadute. Certo non è una piuma che cade ma nemmeno un meteorite.

Infine:... ma vogliamo sul serio attraversare l'oceano?

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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
MessaggioInviato: 08/03/2011, 9:10 
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Signor Morgan ha scritto:
Il problema è: quand'è che è il momento di prendere i terzaroli? A me insegnarono che è il momento quando ci si comincia a chiedere se sia il momento! non so se mi spiego..

Per quanto riguarda quello che dice Tramp, specificherei che è assai difficile che qualcuno si faccia male poiché l'albero se va giù, va giù sottovento e l'equipaggio in teoria dovrebbe trovarsi sopravento. Poi, e questa è teoria confermata dalla mia esperienza, va giù piano piano: la randa fa da freno/paracadute. Certo non è una piuma che cade ma nemmeno un meteorite.

Infine:... ma vogliamo sul serio attraversare l'oceano?


E' come il mettersi i ramponi in montagna: quando cominci a pensarci è già ora, e non bisogna rinviare più.

Però su un multiscafo "ddacrociera", l'equipaggio va dove gli pare: a prua a poppa, sopra e sottovento.
Mi conforta tuttavia l'idea della randa che frena. Ribadisco, però: per quello che mi costa...

Niente oceano, e meno che mai con il Mattia. Il cabotaggio che mi compete è decisamente entro le 6 miglia!


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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
MessaggioInviato: 08/03/2011, 15:59 
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Jocondor ha scritto:

E' come il mettersi i ramponi in montagna: quando cominci a pensarci è già ora, e non bisogna rinviare più.

Però su un multiscafo "ddacrociera", l'equipaggio va dove gli pare: a prua a poppa, sopra e sottovento.
Mi conforta tuttavia l'idea della randa che frena. Ribadisco, però: per quello che mi costa...

Niente oceano, e meno che mai con il Mattia. Il cabotaggio che mi compete è decisamente entro le 6 miglia!



E già... appunto ho detto in teoria perché poi in pratica in crociera la gente va dovunque.. se però sventola tutti sopravento, è tassativo!
ed hai ragione pure tu, per quello che ti costa, cioè nulla o quasi, io approvo.. anche perché, diciamoci la verità, quelli come noi, quando sono a terra, hanno sempre il bisogno di metter mano in qualche modo sulla propria barca.. modifiche e migliorie sono all'ordine del giorno per rendere quei pessi di legno o vetroresina sempre più funzionali e le crociere sempre più sicure.

... infine sshhh, un segreto.. traversate fuorilegge purché non incoscienti!!!

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 Oggetto del messaggio: La riparazione
MessaggioInviato: 09/03/2011, 0:51 
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ancora 9° giorno:

La spiaggetta… è quella che ci vuole per la riparazione, o meglio per il riarmo perché da riparare non c’è proprio nulla, si tratta di sbrogliare il groviglio di cavi d’acciaio e cordame che si è venuto a creare nel recuperare a bordo tutta l’attrezzatura dopo che l’albero ha fatto il tuffo. Aliamo Africa con un po’ di difficoltà per tutto quanto ho appena detto ma prima di mezzogiorno siamo in posizione. Una lingua di sabbia libera da barche e altri ingombri, appena sufficiente ma sufficiente! Mentre ci stiamo organizzando arriva uno dei marinai della capitaneria che stava sulla lancia al momento del soccorso e ci dice di passare prima possibile in ufficio dal comandante… Azz… vado io, Domenico si occupa di trovare dei grilli nuovi che vadano a sostituire quelli di rispetto che già abbiamo, vogliamo buttare via tutta la serie di cui faceva parte quello misteriosamente scomparso!
Mentre cammino verso gli uffici della Guardia Costiera, dall’altra parte del porto, mi viene in mente che forse il comandante ha intenzione di aprire la pratica per evento straordinario.. sarebbe una bella grana perché se non sbaglio prevede anche un certo periodo di stop (o fermo) per il natante o imbarcazione protagonista. Appena dentro mi chiede i documenti della barca ma… mi spiego subito, non abbiamo alcun documento a parte una polizza di assicurazione per danni a terzi, peraltro non obbligatoria. Credo che non avesse ben capito a chi i suoi uomini avevano prestato soccorso e così gli spiego che siamo a bordo di un piccolo catamarano non abitabile al quale era partito un grillo, che nessuno si è fatto male e che niente era stato danneggiato. Con l’occasione gli faccio anche presente che siamo sulla spiaggetta interna al porto (così da anticipare il discorso semmai avesse intenzione di vietarcelo) e che abbiamo bisogno di qualche ora per rialzare l’albero e rimetterci in acqua. Il tutto condito da elogi verso l’ufficio che dirige, non tanto per arruffianarmelo quanto perché mi sentivo veramente di farglieli per la tempestività del soccorso. Non è un vecchietto ma ha l’età per capire che non è il caso di far nulla. Giusto per formalità, si appunta le mie generalità, quelle di Domenico e il nome della barca su un taccuino e mi congeda raccomandandosi però di lasciare quanto prima la spiaggia. Naturalmente lo ringrazio e con l’occasione gli chiedo se è possibile riservarci un pezzetto della banchina dove abbiamo passato la scorsa notte. Prende nota e ci dice di farci risentire via radio verso le 6.
Al mio ritorno Domenico sta sbrogliando la matassa con dei grilli nuovi in un sacchetto. Gli racconto tutto e ci mettiamo al lavoro. Alle 15.00 è tutto in chiaro e l’albero è in posizione, pronto per essere sollevato. Ci servono solo altre braccia… Sottolineando che in tutto questo racconto non sto inventando una virgola, si presentano 3 energumeni muscolosi proprio al momento giusto.. si avvicinano per dare un’occhiata al cat, sono gente di mare, ci fanno qualche domanda, ci chiedono da dove arriviamo. Gli diamo spago, raccontiamo quello che è successo e dopo un briciolo di confidenza: “Già che ci siete, ci dareste una mano a rialzare l’albero?” Risposta scontata.
Io a prua a tirare una cima legata al capo inferiore dello strallo, Domenico e uno di loro ad alzare l’albero da poppa accompagnandolo salendo sul trampolino fino alla posizione eretta e gli altri due, uno per parte, a controbilanciarlo nelle oscillazioni laterali aggrappandosi ai cavi dei trapezi. 5 minuti ed è su.
Rimontati i barili stagni e tutto il resto, non rimane che aspettare le 18.00 in attesa del contatto con la guardia costiera per il posto in banchina. Birretta, un boccone, passeggiatina e, quando l’ultimo aliscafo sta per partire ci avviamo a piedi verso la banchina per ricordare a voce che se dobbiamo sgomberare la spiaggia, abbiamo bisogno del posto. Il marinaio di servizio ci dice di attendere che ci chiamino, se avanza un posto è nostro. A mio avviso, un modo come un altro per dirci “vediamo di dar spazio a più imbarcazioni possibile, male che vada voi siete sulla spiaggia”. A noi va benissimo.. “Allora restiamo in ascolto sul 16 eh? Ci chiamate voi eh?”
Sono le 19.30 e nessuno c’ha pensato, la banchina è pressoché al completo. Tanto meglio, siamo a terra, non dobbiamo spostarci e sulla passeggiata proprio sopra di noi c’è un ristorantino che non sembra niente male! Abito da sera.
Splendida cena a un prezzo ragionevole e a concludere un paio di rhum in un baretto all’aperto con musica lounge all’estremità settentrionale del porto. Nel corso della serata abbiamo incontrato il comandante della capitaneria a passeggio con la moglie che non ha fatto altro che chiederci se era andato tutto bene, se avevamo risolto il problema, se ci eravamo sistemati per la notte… grand’uomo! Credo che abbia capito benissimo la situazione e nonostante lui non avesse per nulla preso il discorso, gli confessiamo che dormiremo nella tenda non ancora montata sul cat e che sarà smontata all’alba o quasi. Sorride, e ci saluta con un “tranquilli, buon viaggio per domani” Che spettacolo…
P.S. Nessuno per il rimorchio in porto, c'ha mai chiesto un centesimo... Grande gente quella del Giglio!


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Commento file: Toletta e successivamente... rifornimento d'acqua dolce
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Commento file: Come nuovo, pronti a riprendere il mare
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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
MessaggioInviato: 09/03/2011, 8:23 
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Località: un romano tornato al mare!
Signor Morgan ha scritto:
...
Per quanto riguarda quello che dice Tramp, specificherei che è assai difficile che qualcuno si faccia male poiché l'albero se va giù, va giù sottovento e l'equipaggio in teoria dovrebbe trovarsi sopravento. Poi, e questa è teoria confermata dalla mia esperienza, va giù piano piano: la randa fa da freno/paracadute. Certo non è una piuma che cade ma nemmeno un meteorite.
...

Io-me? Dove come quando perché?

Mi sono riferito soltanto a cercare di descrivere lo sforzo della seconda sartia quando sottoposta a lavorare per rottura della prima...

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Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
MessaggioInviato: 09/03/2011, 12:10 
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Chiedo venia Tramp, hai ragione, non mi riferivo a quello che hai scritto tu, ma a un altro post... è che spesso mi trovo a leggere di notte e il sonno incalza, l'attenzione cala, la palpebra pure e... vabbè comunque voleva essere solo una rassicurazione!!

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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
MessaggioInviato: 10/03/2011, 8:13 
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10° giorno:

Sveglia tranquilla, il porto è già in fermento perciò tocca smontare tutto con una certa sollecitudine. La sera precedente stavamo riflettendo sul fatto del rimorchio gratuito e avevamo pensato di lasciare una piccola mancia all’anziano ormeggiatore che sbarca il lunario prendendo cime dalle barche in arrivo e dando volta alle stesse sulle bitte del porto… Prima di metterci in acqua facciamo un giro alla banchina pubblica dove di solito si aggira ma niente.. non c’è traccia di lui. Peccato, ci dispiace veramente di andar via senza nemmeno incontrarlo, ma non possiamo tardare ancora.
Ci mettiamo in acqua e, piano piano, fiocco e pagaie, dirigiamo verso l’uscita cercando di toglierci di mezzo dal centro del porto nel minor tempo possibile. Una volta all’esterno ci lasciamo alla deriva in una zona sgombra e issiamo la randa. Con la brezzetta delle 11.00 scivoliamo via mure a sinistra che è un piacere. Mentre ci allontaniamo saluto e ringrazio pubblicamente sul 16 la capitaneria del Giglio per l’assistenza fornita.
Prora verso il parco dell’Uccellina, quella striscia di terra che parte da Talamone e termina poco a nord della foce del fiume Ombrone. L’area fa parte del Parco Naturale della Maremma, perciò è nelle nostre intenzioni arrivare fin lì davanti e poi risalire la costa a breve distanza così da potercelo gustare quanto meno dal mare. Poi atterreremo in qualche punto dopo i confini del parco. Procediamo al lasco.. pace e tranquillità dopo le peripezie fortunate/sfortunate del Giglio che pian piano si abbassa diventando sempre più una sagoma scura e lontana alle nostre spalle. L’Argentario è a dritta.
Pranzo a bordo a base di scatolette, ce le abbiamo, dovremo pur consumarle e alleggerirci no? Certo la cena di ieri sera è stata tutta un’altra musica. Ma a bordo è bello così, con le mani nell’olio del tonno a raccattare pezzetti e a raschiarne il fondo, poi una sciacquata nell’acqua che scorre sui fianchi e il pranzo è fatto.
Ore 14.00, il vento cresce, il mare si fa più increspato, ci si potrebbe rimettere l’orologio. È anche girato notevolmente come è normale che sia: abbiamo la stessa prora ma ora procediamo di bolina, siamo più o meno a 4 miglia dalla costa meridionale del parco.
Una mezzoretta e soffia più forte. La superficie del mare dice che siamo sopra i 15 nodi.. lo scafo sopravento comincia a uscire dall’acqua e cominciamo a pensare se sia il caso di prendere una mano di terzaroli… siccome cominciamo a pensarci allora vuol dire che è ora. Prua al vento e diamo il via alla macchinosa manovra. Purtroppo per il momento non c’è altra soluzione che ammainare la randa, agganciare un cavo d’acciaio lungo il necessario alla penna e reissare il tutto così che la penna si trovi quasi due metri più in giù. La randa che avanza in basso viene avvolta su sé stessa e legata con i suoi matafioni. In tutto questo bisogna fare un’attenzione esagerata a perni, grilletti e anellini che una volta smontati ci mettono zero a finire in acqua, perciò durante le operazioni, io li conservo in bocca!!
Naturalmente con questo assetto è tutto molto più sicuro, il centro velico si abbassa notevolmente e lo scafo non si alza più. Ovvio che si perde anche in velocità ma almeno si è sicuri di arrivare a terra sani.
Ore 15,00 due miglia da terra ma con una tremenda onda cortissima al mascone di sinistra che ci frena ancora di più. Sbattiamo che è una sofferenza e una volta sottocosta dovremmo cominciare a bordeggiare come disgraziati per risalire fino ai confini settentrionali del parco.. Il vento viene proprio da lì.. Saremo mica matti? Di questo passo non arriveremo più.
Mumble mumble mumble…. Piano B: andiamo a terra in pieno parco! D'altronde così rischiamo di rompere qualcosa e onestamente credo che finora si sia già rotto a sufficienza. A limite aspettiamo che cali un po’ e ce ne andiamo. Ci mettiamo un’eternità per arrivare a vista. Sulla spiaggia c’è poca gente ma abbiamo un nuovo problema: sulla battigia s’è creato quasi ovunque uno scalino di sabbia decisamente troppo alto per poter alare Africa in due. Ci serve aiuto perciò puntiamo un gruppetto di una decina di ragazzi che chiacchierano sul bagnasciuga. Più siamo e prima siamo all’asciutto. Così sia.
Rallentiamo, chiudiamo il fiocco e ci mettiamo prua al vento. Con la randa issata dovremo salire in spiaggia in diagonale e poi disporci paralleli all’acqua. Salto giù a tenerla ferma in un metro di fondale mentre Domenico libera il carrello e lo butta giù. Ovviamente gli occhi di tutti sono già su di noi quindi ci vuole poco a chiedere l’aiuto dei 10 giovanotti che si precipitano ad aiutarci… bhe… ne avrei preferito uno solo ma buono… questi erano 10 gay!!! Con tutto il rispetto, ciascuno di loro avrà messo la forza di mia nonna. Sorridendo apprezziamo comunque la buona volontà e la disponibilità anche se seriamente abbiamo rischiato l’ernia!! Siamo a terra e c’è pochissima gente. Alle nostre spalle una distesa di macchia mediterranea tra dune di sabbia, senza case, senza chioschi, senza ombrelloni, senza strade.. che paradiso!
Non abbiamo tanta spiaggia tra l’acqua e la vegetazione nel caso dovesse arrivare una mareggiata ma il meteomar promette bene quindi siamo tranquilli. Talmente tranquilli che abbiamo una voglia irrefrenabile di trascorrere lì la notte. Da alcuni presenti curiosi abbiamo saputo che due chilometri più a nord c’è un sentiero che conduce ad un’area ristoro e poi al parcheggio. Là c’è un cancello che alle 21.00 viene chiuso e riapre alle 07.00, quindi i bagnanti devono uscire entro quell’ora. Questo vuol dire che la spiaggia dopo il tramonto è nostra!! Unico problema, è pattugliata dalla forestale a cavallo e già stare lì con un cat di 6 metri è vitatissimo, figuriamoci l’accampamento. Ora vagli a spiegare che non lasceremo la minima traccia del nostro passaggio, non accenderemo fuochi né altereremo minimamente l’area… ci vuole una soluzione!
Mi armo di tanta buona volontà e mi avvio a piedi verso l’uscita nella speranza di incontrare qualcuno a cui spiegare la situazione segnalando preventivamente la nostra presenza.
Lungo i due chilometri di sabbia non incontro nessuno che possa somigliare vagamente a un autorità a cui chiedere ma una volta fuori al cancello d’ingresso vedo una pattuglia dei Carabinieri ferma non so per quale motivo, probabilmente per un caffè al chiosco. Mi avvicino e spiego che ci troviamo sulla spiaggia all’interno del parco e che siamo arrivati con un catamarano, costretti a spiaggiare dal peggioramento delle condizioni di vento e mare (esagero un po’). Specifico anche che non abbiamo bisogno di nulla, nel senso che stiamo bene, abbiamo viveri e siamo attrezzati per la notte, però sappiamo del divieto ma non possiamo al momento spostarci e volevamo diligentemente comunicare della nostra presenza dovuta a cause di forza maggiore (allo scopo di evitare multe salate!). I due Carabinieri, forse non proprio gente di mare, capiscono ascoltandomi attentamente, poi uno dei due prende il telefono e chiama, dice, uno dei responsabili dei guardiaparco raccontandogli la storia. Dal tono amichevole capisco che devono essere in confidenza. Quando riaggancia ci dice che se passeranno faranno finta di non vederci però domattina via!
Torno felice e non vedo l’ora che spariscano tutti. Nel percorso di rientro il sole è già basso sull’orizzonte e la gente si sta dirigendo tutta man mano verso l’uscita. Sulla spiaggia prima una volpe poi un gruppetto di 4/5 cinghialetti che razzolano al confine della vegetazione, completamente incuranti della gente, evidentemente abituati alla presenza umana…
Comunico a Domenico che non dobbiamo pensare a niente, possiamo accamparci. Cosa c’è di meglio di un buon bicchiere di Porto al tramonto come aperitivo? Riempiamo i bicchieri

- segue -


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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
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- certo che anche voi in quanto a zingari....
- proverbio indiano: vuoi far ridere gli dei? racconta loro i tuoi piani per il futuro. best plan no plan
- sto pensando cosa racconteresti se dovessero portarti in prontosoccorso (corna) perché a causa di un'onda hai ingoiato un grillo...
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 Oggetto del messaggio: Re: Xpedition - Anzio-Elba-Anzio su HC21
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margutte ha scritto:
- certo che anche voi in quanto a zingari....
- proverbio indiano: vuoi far ridere gli dei? racconta loro i tuoi piani per il futuro. best plan no plan
- sto pensando cosa racconteresti se dovessero portarti in prontosoccorso (corna) perché a causa di un'onda hai ingoiato un grillo...
dai scrivi scrivi


Già... centrato in pieno. Sarà una delle mie considerazioni finali. Frase ricorrente dopo aver pensato a dove andare, quando arrivare, cosa fare... puoi programmare giusto la mezz'oretta che viene, poi alla fine, in bene o in male, "decide sempre Lui"... il mare! :lol:

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