Sgonfiamo il tender e lo isso in coperta. Si riparte per risalire la costa ovest, con calma, molta calma. la Corsica sembra ad un tiro di schioppo come si dice a Roma. Ci fermiamo a fare un bagnetto dopo una breve veleggiata ma il vento si fa desiderare.
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Verso ora di pranzo ci ritroviamo a Pomonte e decido di scendere a nuoto con il Mozzo e la principessa, oltre che per i soliti motivi canini e di raccolta differenziata, per fare una piccola spesa. Arrivo al market, a Pomonte ce ne sono un paio, e li trovo ancora chiusi. Mentre me ne stavo andando arriva un anziano signore ultraottantenne ad aprire il negozio. Mentre faccio la spesa scambio con lui una piacevole chiacchierata. Un uomo di altri tempi. Gli dico della nostra avventura e in lui vedo accendersi una luce. Mi racconta di essere un ex pescatore e di come iniziò insieme al nonno a vivere di mare. Mi racconta che fino allo scorso anno coltivava patate li a Pomonte e le vendeva in vari posti nell'isola. Mi narra di disertori, durante la guerra, che scapparono in Corsica con barchini a remi, e mi chiede se avessi intenzione di fare la traversata. Una persona veramente piacevole. Gli dico che l'intenzione iniziale era quella e che visto il meteo favorevole e il tempo ancora a disposizione ero intenzionato a fare il salto tanto sognato in inverno. Non voglio dire che mi abbia incoraggiato o spinto a farlo ma sicuramente dato un po più di sicurezza di quante non ne avessi prima della spesa. Torniamo in barca con il tarlo che ha intensificato il suo lavoro, ma salito in barca mi ricordo di aver dimenticato il pane e altre cosine. Devo dire che scendere a terra su quei grossi sassi tondi è stato parecchio fastidioso. Faccio un corsa e torno in barca. Guardo all'orizzonte e scruto il cielo. La Corsica ci guarda, quasi mi sembra che ci inviti. chiedo a Ilaria che ore fossero e lei mi dice: "DICIOTTOEVENTOTTO". Ancoro lo ricordo come fosse ieri.
Mi parte un sorriso. Misuro la distanza per Macinaggio e mi Parte un altro Sorriso. 32 Mn diviso 5 kn. A mezzanotte saremo in corsica. Mare calmo, buon tempo dichiarato, acqua, benzina e "croccantini" ci sono! Partiamo.
Il vento ci spinge al gran lasco con una buona media, le prime 3 ore le facciamo a 5 nodi. anche il gennaker ci aiuta a tenere la media.
per controllare il traffico navale utilizzo Findship, una app che individua tutte le navi nei dintorni con direzione, velocità, foto ed altri dati interessanti. anche qualche barca di discrete dimensioni. Poi il vento cala insieme al sole e accendiamo il motore. 5 kn sono garantiti. A questo punto arrivano a farci compagnia un gruppetto di stenelle.
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L'emozione ci assale. Per Ilaria è la prima volta (e si sente dai commenti in video) che li vede così da vicino e per più di mezzora. Mentre navighiamo sembra quasi che vogliano avvertirci di qualche problema. Un paio di delfini sembra che colpiscano delicatamente la nostra prua. Cala definitivamente il buio ed i nostri amici ci salutano mentre uno spicchietto di luna continua a farci compagnia.
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Poco dopo mentre guardo la scia del motore vedo una palla di luce allontanarsi a poppa. Poco prima avevo la lampadina da fronte e mi viene il sospetto che mi sia caduta in acqua. Mi rendo conto che non è così. Non capisco cosa sia stata quella luce. Mentre ci penso ne vediamo un'altra. Con Lara iniziamo ad ipotizzare cosa siano quelle luci. La frequenza aumenta. Mia moglie pensa alle meduse ma non mi risultava ci fossero delle meduse a batteria. la frequenza aumenta ancora ed ormai è un susseguirsi di lampi subaquei. 2 o 3 al secondo. A questo punto prendiamo una lampada per illuminare il mare lungo la fiancata di destra e scorgiamo una densità di popolazione da fare invidia a Bombey. Una scena incredibile. Mai vista prima. continuiamo a goderci lo spettacolo iniziando a preoccuparci per i prossimi giorni di vacanza…
Poco dopo l'una di notte l'ammiraglia Lara butta l'ancora nella baia a nord del porto. finalmente il meritato riposo.
La mattina ci svegliamo e il primo pensiero è quello di controllare la densità di popolazione delle meduse. Prendo atto che si sono parecchio diradate. Ce ne sono ma molte di meno della notte precedente.
invece di gonfiare il gommone e portare neve a terra preferisco chiedere subito il permesso di entrare in porto. permesso concesso. entriamo, facciamo subito il pieno di carburante e ci indicano il posto dove sistemarci per una breve sosta per mettere acqua ,fare spesa e farci una doccetta calda e comoda. mentre nell'ufficio amministrativo del marina ascolto un dialogo tra un signore italiano e la ragazza alla reception. il signore (Giuseppe) chiede assistenza per ripescare il vetro della luce in testa d'albero che gli è caduto in acqua mentre faceva manutenzione. La ragazza gli spara 150 Euro per la chiamata al sommozzatore che non garantiva nemmeno la buona riuscita dell'operazione. rimango allibito. Giuseppe dice che ci avrebbe pensato. tocca a me, pago la mia quota e chiedo gentilmente in che zona del porto si trovasse la barca dell'italiano che mi aveva preceduto. la ragazza no fa problemi e mi indica il posto barca. Lo raggiungo e ci presentiamo. Sembra abbia all'incirca 70 anni e capisco che per lui scendere a 5 metri tra le barche ormeggiate non sarebbe stato il massimo. Gli dico che avevo ascoltato il suo dialogo in reception e che se potevo essere utile lo avrei aiutato volentieri. Così mi faccio prestare una maschera e gli affido il mozzo che era con me. Al primo tuffo risalgo con la plafoniera e la mia buona azione quotidiana. Lui e la sua signora mi chiedono come avrebbero potuto sdebitarsi. Possono bastare una ciotolina di acqua per Neve ed un po di shampoo per darmi una sciacquata perché puzzavo leggermente di gasolio nonostante l'l'acqua del porto di Macinaggio sia più pulita di quella Ostia Lido. Con Giuseppe e signora siamo rimasti in contatto e ci siamo anche rincontrati più volte durante la vacanza. Scoprii più tardi che Giuseppe ha 83 anni (complimenti) e aveva la base ad Anzio. Navigavano con BREZZA, una monoscafo di 15 metri circa in compagnia di una barca di amici.
Fatta la spesa ripartiamo verso in direzione Finocchiarola, la baia poco a nord del porto. una baia bellissima ma con un problemino. c'erano ancora troppe meduse per potersi fare un bagno in tranquillità. cosi, dopo essersi ancorati ritiriamo su il ferro e ripartiamo per passare la Giraglia e dirigerci a San Florent.
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E dopo una bellissima bolina col vento in faccia doppiamo Capo Corso. Iniziamo la discesa...

Le emozioni continuano...