Da ragazzo ho avuto la fortuna (perché adesso posso vantarmene...

) di portare in regata i due fratellini Francesco e Fulvio Cruciani (quelli della attuale veleria 3FL, e di molto altro).
Solo che allora ero io il responsabile cui mamma Ninni aveva affidato i due pargoli (8-10 anni) da svezzare... udite udite... sullo Zef!
Va be' erano i tempi che due barche uguali sulla costa le trovavi a Genova e posti simili; allora a Tarquinia c'erano si e no due FJ, e il resto tutte miste... in classe mista ovviamente.
La regata... non me la ricordo più.
Ma ricordo benissimo il ritorno a terra: non so come né perché, sulla rotta di ritorno, di lasco con discreta onda, perdemmo il timone in acqua. Ovviamente di legno, galleggiava e si allontanava (ci allontanavamo) rapidamente, con noi in un primo tempo piuttosto sbigottiti e confusi sul da farsi.
E' lì che per ripescare il timone ho... "inventato" la navigazione senza timone.
Mai fatto prima, e forse neppure immaginato; ma è stata anche una fortuna avere due tipetti svegli e divertitissimi a tentar manovre e vederne l'efficacia o il perfetto contrario dell'efficacia.
Be' immaginate com'è finita?
....
Abbiamo ripescato il timone e, ovviamente, lo abbiamo buttato in sentina...
Non vi dico le facce

di quelli che ci aspettavano a terra quando abbiamo messo prua al vento in pochi centimetri d'acqua scegliendo addirittura il momento per non avere onda di disturbo in poppa
