Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 14:00 
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CAPITOLO 2

Eccoci di nuovo a Baska. Di nuovo perché dopo la prima volta non abbiamo proseguito; è arrivato Angelo dal giro del mondo durato 18 mesi, allora siamo andati a prenderlo a Senj, la capitale della bora che si merita tutta la sua fama. Abbiamo portato Angelo a Rjieka che torna a casa dopo un viaggio lunghissimo e meraviglioso. Abbiamo passato notti intere stravaccati in quadrato mentre Angelo raccontava le navi da pesca del delta del Mecong, i mercati della carne della Cina, il canale di Panama e le ragazze giapponesi che incantano. Poi se n'è andato e anche noi abbiamo ripreso il nostro viaggio. Siamo arrivati a Baska alle undici di mattina, giusto in tempo per evitare di cucinarci sotto il sole, ma abbiamo perso un sacco di tempo perché non trovavo posto, finché non abbiamo deciso di ormeggiare provvisoriamente sotto la gru d'alaggio e concederci la zuppa di pesce più buona di tutta la vacanza nella bettola più scrausa di tutta la vacanza. Per la notte rioccupiamo il solito posto alla diga foranea all'estremità del porto e nemmeno stavolta l'ormeggiatore si fa vedere, ma la notte si alza una bora fastidiosa che ci consiglia di rimandare la partenza di qualche ora. Quando il sole e ormai bello alto l'ormeggiatore arriva per sapere che intenzioni abbiamo. Se cala il vento si parte sennò restiamo. Una notte passi, ma la seconda dobbiamo pagare, due euro al metro lineare e gentilmente ci accorcia la barca di due metri. Ma tanto non serve pagare. Verso le quattro del pomeriggio il vento sembra essere calato. Si va. Dobbiamo percorrere poche miglia per arrivare a Grgur una delle due isole prigione di Tito.
Goli e Grgur, due scogli più che due isole. Il loro nome fa ancora rabbrividire molti croati. Rappresentavano la Cayenna croata, dove venivano rinchiusi pericolosi criminali e dissidenti politici condannati ai lavori forzati. Quello che è stato un inferno spaventoso per migliaia di prigionieri fino al 1991, è ora un paradiso naturale e nautico. A Grgur c'è un molo gestito da una taverna dove si mangia male, ma che permette gratuitamente l'ormeggio. Il ridosso non è buono ed è (mal) frequentato soprattutto da megayacht. Vale una sosta per passeggiare nel bosco tra le rovine dei baraccamenti e delle celle tra daini e cervi pomellati che pascolano indisturbati e indifferenti ai pochi turisti che scattano foto. Sulla collina sopra la taverna campeggia enorme, a prova della fatica dei lavoratori forzati, una gigantesca stella e la scritta Tito, composta con i sassi sul prato. Poco più a nord un'insenatura deserta offre un ridosso senz'altro migliore dove è possibile ormeggiare vicino alla spiaggia ghiaiosa portando una cima a terra, protetti da pigri e ormai inutili bunker, in pace e soprattutto lontano dal chiasso dei megayacht e dalla poca ospitalità riservata dal gestore della taverna alle barche poco importanti. I rilievi di Krk distanti poche miglia e la trasparenza caraibica dell'acqua fanno dimenticare sicuramente, la scortesia del taverniere.
Goli otok dista un tiro di sasso. Quanto i cervi di Grgur fanno dimenticare gli orrori della prigionia, tanto le rovine del campo di prigionia e di lavoro di Goli incutono ancora angoscia. Goli otok significa isola nuda, ma l'aspro e roccioso paesaggio carsico battuto dal sole d'estate e flagellato dalla bora d'inverno è ora verde di alberi colossali piantati dagli stessi prigionieri. L'unico bar dell'isola chiude alle 6 di sera e le poche barche ancorate nel porto rimangono padrone dell'isola in compagnia dei fantasmi della storia. Alla sera in realtà, la maggior parte delle barche in visita, preferiscono il marina di Krk poco lontano e la scelta è inspiegabile. Il porto abbandonato dell'isola era pensato per ospitare navi ben più importanti delle nostre barchette da diporto. Il ridosso è a prova di uragano e i tetri caseggiati in rovina sono compensati da un paesaggio straordinario. Seduti con i piedi penzoloni sul mare in testa al molo, sembra di assistere ad un cartone animato di Nemo, mentre nugoli di castagnole e pesci di ogni tipo nuotano nell'acqua cristallina e perfettamente limpida dell'isola tra i sassi azzurri e i ricci neri.

Dentro la baia di Baska, la bora residua è decisamente smorzata dai rilievi e fatichiamo un po' ad uscire, tanto che sono tentato di accendere il motore, per non rischiare un atterraggio dopo l'effemeridi, ma appena mettiamo fuori il naso, scopriamo che il vento non è calato poi molto. Maya è sotto a leggere. Imprudentemente ho lasciato il genoa, che ora gonfio porta la barca al lasco a sei, sette, otto nodi. A nove nodi la barca non naviga più, ma sembra volare bassa sulle onde. Ho il sorriso tirato e Violanda mi chiede se è tutto normale, ma non so risponderle, troppo eccitato per essere preoccupato, mentre guardo i due scafi planare. Improvvisamente una raffica accelera Tomtom oltre i dieci nodi e di colpo solleva il passauomo dello scafo sottovento, dove compare Maya con gli occhi blu, giganteschi e spalancati. Però sorride.
- Che succede?
- Chiudi dai.
Violanda va a bloccare tutti i passauomo. Io non oso lasciare la barra. Goli otok, la nostra meta, rimane un po' sopravvento e dovrei orzare, portandomi al traverso per raggiungerla. Dò un'occhiata al gps, ancora indeciso tra nove e dieci e al canale che porta a Goli bianco di spuma.
Si cambia destinazione al volo, manteniamo un'andatura al lasco e divoriamo le 5 miglia che ci separano da Grgur in un attimo, troppo velocemente. Per un istante mi viene da pensare come diavolo farò a fermare la barca per ormeggiare e subito dopo mi vien da ridere per aver generato un pensiero del genere. Appena entriamo sottovento a Grgur anche il vento si calma e quasi conservassimo l'abbrivio della folle corsa, arriviamo lenti e ammainiamo le vele vicinissimi al moletto di Grgur spiando di sottecchi se le altre barche ci stanno guardano invidiose.
Ormeggiati vicini a due giganteschi e rumorosi megayacht, mentre Maya corre a riempire la scheda con centinaia di foto di daini e cervi il proprietario della taverna ci avvicina ed è subito chiaro il patto. Ormeggio gratuito se consumiamo da lui. Equo. E pieni di fame andiamo subito a mangiare, per ritirarci presto nel nostro miniyacht. All'imbrunire il gestore ci raggiunge per chiederci di spostare la barca in fondo al molo, in quanto in attesa di ospiti.
Certo, non è grave, ma in preda alla paranoia che non mi abbandona mai chiedo se il ridosso sia buono.
Non con la bora è la risposta.
Certo, ma stasera non ce n'è.
Come no, sta già montando, ma poco più a nord c'è un ridosso eccellente.
Panico.
Vado a piedi a controllare il ridosso, che effettivamente è molto buono, all'interno di una piccolissima insenatura coperta dal bosco, ingombra di altre barche e con pescaggi minimi. Ragiono dieci minuti su come mi dovrei comportare. All'ancora certo, portando una cima a terra, ma dove?
Torno alla barca che è già buio e cerco di ragionare. Ragiona comandante ragiona. Cosa farebbe un marinaio. Un marinaio non si farebbe certo cogliere dal maltempo incastrato ad un molo di cemento, ma un marinaio uscirebbe di notte col maltempo, una ragazza all'ottavo mese, una bimba di otto anni e un fuoribordo da 8cv? Intanto arriva l'ospite tanto atteso a bordo di uno yacht se possibile più colossale degli altri e noi ci facciamo piccoli piccoli per lasciargli posto e ci sentiamo ancora più piccoli mentre lui, a fatica si infila tra noi e le navi dei suoi amici, guardandoci male dall'alto del flyer. Con la lucidità e la freddezza necessarie in certe situazioni, prendo la decisione migliore. Organizzo l'ormeggio, allungo gli spring, porto un'ancora fissata a centro nave che mi tenga lontano dal molo. Poi tiro fuori i materassi in quadrato, prendo una birra tiepida dalla sentina e mentre aspetto la bora con Maya che monta la guardia con me, guardiamo le stelle nella chiara e limpida notte estiva.
Ho un debito di riconoscenza con il gestore della taverna. Di bora neppure un alito, in compenso ho trascorso buona parte della notte in coperta con Maya a cercare le costellazioni del nostro atlante astronomico, annusando l'aria calda e calma della notte e l'assenza completa di luci, disturbati solo dal sordo ronzio dei generatori degli yacht e dagli ultimi schiamazzi degli armatori ubriachi incapaci di salire la scaletta delle loro navi. La mattina successiva non appena si fa giorno, il gestore compare nuovamente, questa volta esasperato. Dobbiamo assolutamente lasciare l'ormeggio. Sta arrivando un'altra barca più importante della nostra, piena di ospiti sicuramente più spendaccioni di noi. Lo osservo con il caffè caldo tra le mani. Nema problema.
Ce ne andiamo volentieri. Nell'acquario di Goli otok, dove i fantasmi della storia tengono lontani i mega yacht e i tavernieri faccendieri ed imbroglioni e dove non ci può disturbare nessuno. Neppure la bora.

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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 14:09 
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mi sa che ho caricato le foto un po' confusamente


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 14:14 
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..appunto


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 14:37 
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Iscritto il: 02/09/2010, 10:06
Messaggi: 3211
Località: Reggio Emilia
I 2 capitoli sono bellissimi!!
Le foto altrettanto!!
...aspetto altri capitoli......
....se vuoi potresti anche postare il restauro di tomtom...

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https://www.youtube.com/user/TheLimo74


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 16:03 
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Messi link anche nel blog: http://marinaiditerraferma.blogspot.com ... oazia.html


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 17:53 
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Iscritto il: 15/11/2009, 15:44
Messaggi: 2843
Grande!
Sono felicissimo di poter leggere il tuo racconto, che tra l'altro è molto ben scritto.
Complimenti a te, capitano, ed al tuo equipaggio che somiglia tanto al mio di qualche anno fa...
Viva i multiscafi, i loro spazi, il loro pescaggio, la loro (e nostra) filosofia.
Facciamogliela vedere noi, e 'sti monoscafisti del forum! ;)
Avanti con il racconto!


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 18:31 
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Iscritto il: 05/11/2009, 17:02
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O, proseguo al più presto please! ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 14/10/2010, 19:38 
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Iscritto il: 19/11/2009, 20:19
Messaggi: 1840
Località: roma
Complimenti Margutte!!

_________________
Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 15/10/2010, 10:35 
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Iscritto il: 25/09/2010, 15:35
Messaggi: 361
Località: barlassina
che glu glu mi perdoni....
ma se tradissi il mio micropomo sarebbe solo per un catamarano di wharram...

anche secondo me devono essere barche meravigliose !


e anche il racconto mi raccomando... continuate presto !

_________________
le piccole barche... fanno grandi i Capitani !


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 Oggetto del messaggio: Re: croazia capitolo 2
MessaggioInviato: 15/10/2010, 10:40 
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Iscritto il: 14/11/2009, 9:43
Messaggi: 532
E' bello leggerti, come curiosare tra le tue foto, navigare al tuo fianco pure se tuo moglie ha voluto seguirti con il suo importante fardello !
Goli otok e Sveti Grgur mancano ancora fra i miei approdi. La loro storia recente evoca momenti davvero bui, tristi e drammatici.
Chi vuole saperne saperne di più può leggere il libro di Giacomo Scotti " Goli Otok" ( Isola Calva )
Ogni tuo scritto sarà cmq divorato, continua !


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