Domenica 16 luglio, Corfù Saranda Butrinto Butrinto: è uno dei luoghi patrimonio Unesco che desidero da tempo visitare, qui Lowrance, fratello di Gerald Durrell vi si recava per sparare ad ogni uccello si muovesse, diversamente Gerald ancor bambino dedicava tutte le sue cure ad ogni essere vivente incontrasse durante le sue lunghe passeggiate a Corfù: erano gli anni 30, altri tempi. Noi facciamo il biglietto A/R aliscafo per Saranda , 45 euro a testa, parte alle 9.00 dal porto di Corfù che si trova a circa 1 km dal “ mio ormeggio”. Sono fiducioso che il peschereccio che ci ha concesso l’ormeggio non torni subito, ma lascio tutto in barca in modo che possano spostare la mia barca facilmente. E’ una giornata molto afosa, il caldo rappresenta veramente un problema per muoversi sulla terraferma, in Albania ci arriviamo velocemente con l’aliscafo in circa 1h, scendendo alla dogana osservo bene la banchina d’ormeggio da cui dovrò passare il giorno che deciderò di riportare la mia barca in Italia, giorno che continuo a rimandare anno dopo anno. Dopo la banchina della dogana, c’è un lungo arenile con spiaggia di ghiaia, è libera e molto frequentata. La città di Saranda si è sviluppata in modo molto caotico. Passato il controllo di polizia cerchiamo una fermata dell’autobus evitando il pressing degli autisti che si offrono per portarci al sito archeologico che si trova a circa 30 km. Il capolinea lo troviamo facilmente e il bus parte quasi subito lungo un tortuoso percorso con il traffico che a tratti rallenta o si blocca per l’incrocio con altre corriere. Impieghiamo circa un’ora per arrivarci e ci scaricano nei pressi della Biglietteria: altri 18 euro a testa senza guida e solo un fonder illustrato, peraltro ben fatto che illustra il percorso con la sovrapposizione delle rovine pertinenti dei vari periodi storici. La geografia del luogo è davvero unica e particolare. Butrinto è un promontorio circondato da un lago di acqua dolce, collegato al mare ma ben protetto da una serie di isole e bassi fondali, è una enclave circondata da acqua, sia salata che dolce. E’ evidente che l’abbondanza di acqua dolce e il mare ne hanno decretato il successo e lo sviluppo nel tempo, Nel periodo romano era stato edificato anche un tipico acquedotto realizzato con mattoni e pietre, il viadotto portava l’acqua migliore dalle sorgenti dei dintorni alla città fortificata, lungo un percorso di alcuni chilometri e parzialmente edificato sulle acque paludose del luogo. Il sentiero che percorre le rovine è piacevolmente parzialmente in ombra del fitto bosco, sono state scoperte e studiate da un italiano negli anni 30 . Dopo un paio d’ore di giri ci sediamo esausti per la calura e riposiamo al punto di ristoro. Ci sarebbero da raggiungere e vedere anche la fortezza di Girokastro e l’Occhio Blu che è una zona di risorgive, ma siamo stanchi e piuttosto che cercare altri mezzi pubblici preferiamo tornare in città a Saranda e farci un bagno in mare n attesa del traghetto per Corfù. Il mercato che giriamo in città è caratteristico e merita una visita, anche se non acquistiamo niente per ragioni di igiene e la conservazione dei loro prodotti. Al nostro ritorno al Porto Vecchio di Corfù troviamo la barca spostata in tripla fila, i movimenti devono essere stati diversi, il comandante di un grosso peschereccio che prima non c’era mi dimostra la sua palese irritazione per le operazioni di spostamento che ha dovuto fare, non posso fare altro che scusarmi, perchè è evidente che in tale contesto di ormeggio, la barca non sarebbe stata da lasciare incustodita e andava spostata subito in caso di bisogno. Mia moglie ha il volo di ritorno domani il 17 luglio su Venezia, mio figlio arriverà il 19 mattina con il traghetto da Ancona. Una vespa a noleggio mi permetterà di portarla in aeroporto e per un giorno il 18 girerò da solo sull’isola .
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