Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Proviamo la seconda mano
MessaggioInviato: 15/11/2009, 17:44 
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Proviamo la seconda mano


Dovevo essere a Trieste, finalmente era il mio turno epossidico, finalmente avrei partecipato alla Barcolana con l'Epossidico trio, finalmente sarei stato in mezzo a 2000 assatanati pronti a speronarsi con l'unico obbiettivo di salire dalla 34a alla 33a pagina della classifica; marinai di ogni specie le cue carotidi si stringono al punto da impedirgli di ragionare e litigano perfino per una calza.
E invece no. Influenza. Sono ancora adesso mentre scrivo assalito da tosse e raffreddore, nulla di ché ma abbastanza per trattenermi da fare ore e ore di auto soprattutto con il rischio di contagiare tutti con la suina. Voi dormireste con una banda di maiali? Io no e quindi ho deciso di rimanere a casa, non domenica però, domenica sono salito al lago a fare qualche lavoretto, li il vento avrebbe disperso i germi.

Già il vento... Sono in barca da pochi minuti e quello comincia a fischiare tra le drizze e le sartie delle barche ormeggiate, fingo indifferenza e continuo con i lavoretti, tanto più che il wind è rotto e non può nemmeno rompere con il suo ticchettio nelle casse dello stereo. Sistemo il tendalino, sbarco il copribarca da sistemare, cambio le drizze del genny e la borosa della 1a mano, ... Già le mani... ho appena fatto fare la seconda e non so se sarà utile, mi giro e in mezzo al lago ci sono alcune barche che bolinano sbandate a tutta tela, un paio scendono con lo spy. Mi convinco che è inutile uscire, c'è troppo poco vento non sarebbe un test utile scendo a prendere le misure del tambuccio, il vicino con il meteor esce, una mano alla randa già predisposta, lo segui fino a che non è ben fuori, naviga parecchio sbandato, spesso sventa, ... Forse il vento è aumentato.

In piedi all'albero mentre apro la sacca della randa mi convinco che il vento è aumentato, non fa ochette, ma magari è abbastanza per provare. Mentre tolgo l'elastico al fiocco arrotolato vedo un J con la falchetta in acqua, forse aumenta ancora. Abbasso deriva e timone, mentre tiro lo strappo del motore scruto alla ricerca del meteor, ora ha il fiocco e sempre la prima mano. Mollo le cime a terra ed esco.

Fuori i soliti gommoni con i cani, sto povero terranova arranca mentre dal gommone lo incitano a nuotare se poi vi morde non lamentatevi. Seguito dai latrati metto la prua al vento ed isso la randa con una mano spengo il motore poggio e svolgo il fiocco, di bolina larga vado verso la punta del canneto e mentre mi avvicino spero che il vento aumenti, perché così sarà tutto inutile. Niente alzo tutta tela e risalgo verso Lesa non ho il pilota perché con ventone preferisco tenere la barra. Bolina comunque divertente, passata Angera il vento aumenta e riduco nuovamente, ma solo la prima mano.

Bzzz Bzzzz Bzzzz Chi è quel f.....o straciac....i .... E adesso chi è che telefona a rompere l'idillio!


Francesco, va bhe a lui posso rispondere:
– pronto! Siamo sul pontile, sei fuori?
– si sto andando verso Lesa, (che domanda la barca non c'è o me l'hanno rubata.....) uscite anche voi?
– si usciamo... anzi perché non usciamo insieme con una delle due
– Ok vengo a prendervi

Poggio deciso, rialzo la randa e volo con il vento al giardinetto in un attimo sono all'ormeggio, tutti a bordo e si riparte. In tre è più facile quindi isso subito tutta la randa e mentre Francesca timona vado a prua per armare il circuito dell'ammazzapatane, così per farla correre un po' e coglie l'occasione di dimostrare agli amici che il Viko non si rovescia. Forse.
Boliniamo di nuovo verso nord, il vento aumenta di nuovo, ma con 3 persone la bilanciamo senza problemi mi metto perfino sottovento e loro istintivamente si portano in falchetta. Ok allora volete la guerra! Poggio su il gennaler, svolgo e via al traverso, faccio anche di più lascio il timone a Francesco, blocco la scotta e scendo a prendere una bottiglia d'acqua, pregando ovviamente. Anche questa volta vikolocorto non mi tradisce e procede spedito a velocità esaltanti, vibrando quando raggiunge la velocità critica, mi volto a guardare fuori e li vedo tranquilli godersi anche loro la "folle" velocità.

Purtroppo il lago è piccolo, siamo di nuovo in fondo e sarebbe ora di rientrare. Quindi avvolgiamo il gennaker apriamo il fiocco e via di nuovo di bolina questa volta con il pilota automatico. Mentre Vikolocorto risale chiacchieriamo tranquillamente di quanto è sicuro di come si comporta bene, di pentole a pressione, di Alice che arriva da sottovento come un missile, del Phoenix 24 che arranca dietro e scade malamente perfino rispetto a noi e così siamo davanti ad Arona, Alice quasi a Ranco il 24 sottovento vira per passarci di poppa e noi ovviamente viriamo per coprirlo; nemmeno 100 metri e lui cambia di nuovo mure e noi idem. così per un paio di volte vedendo però che non c'è storia, a parte tutto stringiamo molto di più, poggiamo issiamo di nuovo il gennaker e iniziamo la discesa ancora una volta esaltante con Gino che tiene la rotta perfettamente, Francesca che alla scotta tiene ben gonfia la vela e noi che facciamo varie prove regolando la randa. Fino a che il vento crolla di colpo, avevo sperato fosse Favonio e invece era la solita termica di tramontana che puntuale all'una ci lascia; rimaniamo un'oretta a ciondolare nella speranza di veder arrivare la controparte, l'inverna da sud, infine spinti dalla fame rientriamo.


Bella giornata, non capita spesso di salire al lago per cambiare una drizza e trovarsi a bolinare con amici simpatici in una giornata di sole caldo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Proviamo la seconda mano
MessaggioInviato: 16/11/2009, 15:51 
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del Phoenix 24 che arranca dietro e scade malamente perfino rispetto a noi

Paddy, Mantra 7000 chiamato Phoenix 24 può superare 15 nodi ...
http://www.aarminski.com.pl/html/jachty.html :?


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 Oggetto del messaggio: Re: Proviamo la seconda mano
MessaggioInviato: 16/11/2009, 15:52 
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pogoria ha scritto:
Paddy, Mantra 7000 chiamato Phoenix 24 può superare 15 nodi ...
http://www.aarminski.com.pl/html/jachty.html :?


Non ho dubbi, anche sul libretto della mia agila c'è scritto che fa i 157 km/h forse con un altro pilota, io a 140 non riesco a tenerla in strada.

è anche vero che probabilmente loro erano sciallati mentre noi tiravamo come matti, ma sai che questo quando superi non conta 8)
è un fatto anche che il 24 rimedia sonore batoste nelle regate quando il vento è debole o appena fresco, certo con 15/20 nodi lui plana e noi no, ma con 10 io stringo di più e vado come lui nonostante i 2 metri di differenza. Oltre a noi c'era fuori anche Alice un OD 27, ci ha girato intorno, sono andati fino a Lesa han preso il caffè son tornati e ci hanno rigirato intorno. Le due barche corrono nella stessa categoria.


P.S. ma come la phoenix garantisce che è prodotta in Polonia e poi assemblata da loro, vedendola così mi sembra di no :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Proviamo la seconda mano
MessaggioInviato: 16/11/2009, 15:52 
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e poi assemblata da loro, vedendola così mi sembra di no


Non confermo e non smentisco, vado sulla stessa barca, cioè sto provando ad inserirmi nel settore e capisco che a volte italianizzare un prodotto tranquillizza l’acquirente. Anche altri rivenditori dichiarano che la barca è Polacca ma “l’abbiamo modificata noi”, peccato che in Germania, Gran Bretagna o Olanda è fatta uguale. Non posso escludere però che qualche adattamento si è fatto. Ad esempio la scelta di colori degli interni, mia moglie che è storico d’arte ritiene che gli uomini Polacchi non sono capaci a distinguere i colori. Io ne conosco massimo cinque, e ne vado fiero, non mi fa nessuna differenza il colore che ha il copri materasso. Poi per la Germania va bene ogni abbinamento, ma sicuramente alle esportazioni in Italia hanno dato un tocco di classe per quanto riguarda il design.
Sulle barche prodotte in Polonia ci sono pochissimi componenti del posto. I prodotti chimici per la costruzione dei scafi provengono dalla Svezia o dalla Germania, i profili degli alberi e dacron per le vele sono dall’Italia, i rivestimenti degli interni dalla Spagna. Domani devo andare a navigare da solo, nessuno vuole accompagnarmi. Con la temperatura ribassata quasi quasi mi lego alla barca.


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