Paddy e Gabriele finalmente ci potranno dire qualcosa di più quest'anno, io dopo la promessa solenne di mai moglie l'anno prossimo (all'Argentario è, non più lontano!) ma la qustione di come si comporta il VIKO 20 al mare è interessante. Dal Velablog di Mistro ho letto questa interssante discussione:
http://www.velablog.com/2007/11/24/viko-20-navikom/da cui ho estratto due interventi, cosa ne pensate?
Carlo on Settembre 27th, 2008 at 18:41
Ciao a tutti, leggendo i vari post non sono riuscito a capire l’affermazione che il Viko più che il vento soffre il mare.
Le vele carrellabili attuali hanno carene piatte e sono molto larghe, quasi tutte al limite della carrellabilità, per offrire più spazio possibile sotto coperta quindi tendono a battere maggiormente sull’onda rispetto alle vele di qualche anno or sono con carene più pronunciate e baglio massimo minore. Penso che il minor peso di un Viko rispetto ad un First sia solo un vantaggio e cioè maggiore capacità di risalire l’onda. Qui un racconto di un navigatore …..Un certo John Guzzwell negli anni 50 si costruì una vela di 6,25 mt con la quale fece il giro del mondo e uno dei requisiti fondamentali era la leggerezza in modo che in una tempesta la vela si sarebbe lasciata sollevare sulle creste. Dal racconto il viaggio fu bellissimo e la vela non ebbe mai problemi nelle tempeste. Quando invece John si imbarcò per affrontare l’Horn sullo Tzu-Hang dei coniugi Smeeton, un’imbarcazione robusta e pesante, accadde l’irreparabile a causa dei frangenti che sconquassarono la coperta in quanto l’imbarcazione non riusciva a risalire rapidamente le creste.
Personalmente preferirei affrontare una tempesta su un tronco di sughero che su un tronco di quercia.l
uciano on Agosto 5th, 2009 at 10:59
salve a tutti
anche io sono entrato da poco nella lista dei vikomani, ed ho un viko 20 che uso al mare, tenendolo in spiaggia sul lungomare di senigallia (dove abito, una comodità assoluta) su un carrello di alaggio idraulico appositamente costruito. debbo dire che il viko se la cava egregiamente anche in mare, ha una manovrabilità assoluta anche per chi è alle prime armi, semplicissimo da armare e disarmare, tiene l’onda in modo non dissimile da barche più blasonate e, soprattutto, con le brezze che normalmente sono presenti in adriatico, vola sull’acqua. chiaro che, se il vento cresce e si va intorno ai 20 nodi io preferisco tornare a riva, ma in quelle condizioni normalmente fuori da noi si vedono solo windsurf. Il vantaggio del viko è che è godibilissima per il daycruiser, spaziosa e confortevole, freschissima in cabina e sorprendentemente stabile; tenendo conto che costa poco di più di una buona deriva, ne sono assolutamente soddisfatto
anche io ho un viko nuovo modello
Devo provare, ma in condizioni di onda al lago non ho provato una grande differenza tra il VIKO20 e 600 kg di zavorra.