Ciai,
del timone a vento ho subito il fascino da "viaggiatore oceanico wannabe".
Per quel po' che ho trovato, nel mio caso non sarebbe una soluzione ideale:
- perche' ho un barchino piccolo, e il timone a vento sarebbe grande quanto la randa, e in pozzetto o io o lui
- perche' ha bisogno di essere regolato (anche l'elettrico, ma mi sembra una cosa piu' intuitiva, specie se se ne presenta inaspettata necessita')
- perche' per funzionare bene deve sentire vento apparente con intensita' entro un certo range (dipendente anche dall'andatura).
Riguardo l'affidabilita' mi sembra siamo piu' o meno li': ho letto di tante traversate oceaniche fatte con gli stecchini per tenere aperte le palpebre causa rottura del timone a vento... ma pressoche' altrettanti rimbrotti dovuti a timone elettrico che si pianta, impazzisce, o muore (magari per ingresso di acqua nel vano batterie !).
L'idea e' che il timone a vento e' ancora da navigatore oceanico solitario romantico e che strizza l'occhio agli impieghi su lunghe tratte in condizioni di vento abbastanza stabili, mentre l'elettrico e' da diportista o da navigatore solitario oceanico adrenalinico con il dente avvelenato e barca tecnologicamente aggiornata.
Non penso che l'alimentazione elettrica sia un discrimine data la buona affidabilita' dei sistemi basati su pannelli solari che abbiamo oggi.
Per me un piccolo Raymarine penso sara' la soluzione ideale: non costa troppo, e' compatto e riponibile se da' noia, e conto sara' di aiuto quando saro' solo e dovro' brevemente lasciare il timone per le manovre o per preparare un caffe'.
Nel mio caso non e' che faccia grande differenza l'interfacciabilita' con autopilota per fare navigazione tra waypoint sul chartplotter: ad ora, ahime', non penso di fare traversate che richiedano funzioni cosi' avanzate.
Quindi, nel mio caso, e non avendone avuto esperienza ma solo per quanto letto (penso comunque abbastanza) in rete, preferisco l'elettrico ad un timone a vento grande che toglie spazio e accesso in pozzetto, comunque un po' costosetto, che magari e' da regolare proprio quando se ne ha bisogno, che non tiene rotta ma angolo al vento, che in linea di massima prevedo di usare solo per piccoli intervalli di tempo.
Concordo riguardo la bellezza assoluta di un sistema che quasi sembra vivere di vita propria, che dialoga con il vento a prescindere da noi, e che al piu' "ci sopporta" quando dobbiamo settare la rotta o regolare la tensione dei tiranti...
In rete si trovano comunque anche diversi sistemi da autocostruire: sono utilianche solo per farsi un'idea.
Un po' fuori tema (ma sempre a proposito di vento e mare): avete visto le Strandbeest di Theo Jansen ?
G.