Se si vuole che una cima faccia bene il suo lavoro, e a lungo, bisogna addugliarla bene, in modo che sia pronta all’uso e non faccia scherzi nel momento meno opportuno, cioè semplicemente ogni volta che serve. Senza voler essere esaustivi: Addugliamo stando distanti il giusto da altri, fermi o che si muovano: danno fastidio a noi, possiamo far male (frustare) a loro. Per addugliare si parte dall’estremità “più impegnata” e si avvolge la cima fino ad arrivare alla parte “più libera”. Che vuol dire? Ad es. una drizza che esce dal piede d’albero mi guarderò bene dall’avvolgerla a partire dalla sua estremità libera, per finire all'albero. Mi terrò invece vicino al piede, impugnerò in una mano (meglio la sinistra) il tratto che esce dal piede e adduglierò in senso orario con la destra fino ad arrivare all’estremità libera. Eventuali torsioni (prillature) si risolveranno da sole (la cima si “svita”) o con l’aiuto di piccole frustate convincenti. Eventuali nodi vanno affrontati e risolti prima, mai stretti con la speranza che si rivelino falsi nodi; non è quasi mai così. Altro es.: una cima libera cui è assicurata un’ancora, va addugliata a partire dall’ancora; la stessa cima, se è assicurata alla barca e porta l’ancora alla estremità opposta, va addugliata a partire dalla parte fissata alla barca. L’addugliatura si può fare così: - la sinistra accoglie le spire, fungendo da “sella”; se la cima è molto lunga o di grosso calibro, quando la sinistra non la contiene tutta è bene appoggiare a terra le volute già colte e riprendere per una analoga quantità; i gruppi di volute si potranno accostare in seguito, al momento di assicurare il tutto insieme; oppure potranno essere assicurati separatamente, con un sistema di doppini; - la mano destra scorre sulla cima, e si allontana dalla sinistra sempre della stessa distanza, a formare volute sempre uguali; (le spire “si urteranno” poi tra loro, senza accavallarsi); - la mano destra “avvita” la cima verso la mano sinistra, usando pollice, indice e medio, le cui punte "guardano" la sinistra; osserviamo infatti che per ogni spira o voluta è necessario torcere la cima di un giro su se stessa (come la luna che per ogni giro intorno alla terra compie un giro su se stessa) - arrivati in prossimità dell’estremità “libera”, si fa correre la cima attorno alle spire due o tre volte, e poi si passa l’estremità nell’occhio superiore che si forma; meglio far passare un doppino nell’occhio, e l’estremità nel doppino a strozzare l’alto del gruppo di spire; l’estremità potrà essere fissata verso l’alto ad un appiglio opportuno.
Quanto sopra vale per tutte le cime, ma le intrecciate e le calzate possono essere addugliate anche in senso antiorario; il fatto è che una cima prende il verso della prima addugliatura, e mal sopporta i cambiamenti.
Le cime ritorte hanno invece un verso: vanno addugliate ruotandole sempre in senso orario, e mai al contrario; il che significa state attenti ai mancini: essi tendono a fare lo stesso dei destri, ma in modo perfettamente specchiato, col risultato di costruire un 8 al posto di ciascuna spira. sarà poi difficile togliere il "vizio" a quella cima. Costringete i mancini a fare come i destri, o affidategli un altro incarico…
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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