E provare così? 1) barca e carrello in bolla trasversalmente e longitudinalmente; 2) scegliere le sezioni resistenti in corrispondenza delle quali si vogliono mettere le selle (se trasversali); una striscia di nastro carta sul bottazzo (o altro punto simmetrico e adatto) a indicare le sezioni su cui lavorare;
3) in corrispondenza di tali sezioni, aiutandosi col filo a piombo, (insomma sotto la barca) mettere in bolla un'asta (come fosse una traversa del carrello) su cui avremo marcato tacche a 10 cm di distanza una dall'altra, nei due versi a partire dal centro verso l'esterno; un'ultima tacca sulle estremità; 4) in corrispondenza di ogni tacca, misurare verso l'alto la distanza tra l'asta e lo scafo; riportare le misure su uno schema e poi su un cartone al vero; unire i punti come nella settimana enigmistica e, a occhio, correggere i segmenti in curve continue; 5) riportare il tutto su fogli accoppiati (provvisoriamente) di compensato marino preverniciato, per uno spessore totale di 3 cm minimo (a occhio, variabile); tagliare i singoli fogli col seghetto alternativo; se si può farlo in una segheria disponibile, meglio prima accoppiare definitivamente e poi procedere a tagli dell'intero pacchetto di più fogli accoppiati; 6) ricoprire con moquette o con tubo di gomma da giardino a grande sezione, tagliato per il lungo, inchiodandoli sui lati e sopra le selle, rigorosamente con chiodi di rame a sezione quadra e di misura generosa (4 cm min); i chiodi opposti, sui lati, dovranno essere a distanze diverse per evitare che costituiscano debolezze nella struttura delle selle.
Tener presente che le superfici di contatto delle selle sullo scafo dovranno esser tenute pulite (lavate) sempre prima di appoggiarvi la barca (anche lei ben priva di sabbia e altro).
Per selle longituninali, la procedura è la stessa, ma parecchio più difficile da eseguirsi correttamente (due aste, una per ciascun lato...) Beh, io farei così... voi fate come vi pare.
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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