Marinai di Terraferma

ciao,

sono sempre Andrea ed ho gia scritto nella sezione barche carrellabili su un consiglio per il regolamento del carrello e ringrazio ancora per l'aiuto.
Se non e' chiedere troppo avrei bisogno di un altro aiuto sull'armatura, sull'armamento ... come si dice? insomma per montare e regolare la barchetta.
Io credevo di saperne qualcosina, avendo navigato un po' e preparato i 420 che avevo utilizzato, ma a quanto pare non ne so proprio nulla.
La barca acquistata e' dell'85 di marca roga e sembra essere messa decentemente (speriamo non affondi la prima volta che la metto in acqua) Ho controllato tutto cio' che riuscivo e mi e' sembrato a posto comprese il gioco di vele e lo spi. Ovviamente il cordame potrebbe serbarmi delle sorprese in quanto mi rendo conto che non e' nuovissimo, ma non mi pare nemmeno piu' vecchio delle derive usate alla scuola vela che ho fatto.
Unica pecca e spero vivamente di non aver fatto una cavolata e' che non mi ero accorto che la MASTRA (incavo a prua sulla coperta dove passa l'albero) da un lato e' crepata (non sembra molto esteso) ma ho notato che il proprietario e' comunque intervenuto con della resina.
L'albero ovviamente ha abbastanza gioco dentro la mastra quindi non e' come in un laser che deve sorreggere l'albero, ma pensavo che se questo si imbanana molto puo' danneggiarla ulteriormente. Qualcuno sa se devo assolutamente cercare di rinforzarla oppure se e' normale lasciare al sartiame tutto il compito di sostenere l'albero. Appena riesco a tornare al lago dov'e' la barca faro' una foto (la settimana prox).

Altra domanda; ai piedi dell'alber c'e' l'incavo per incastrarlo nella scassa, ma c'e' inoltre e pruavia un affare strano che non ho mai visto (ora non ho la foto e su internet non la trovo, la postero' non appena riesco) e' una spece di leva in metallo che agisce su un carrello mettendo in tensione una barretta con un uncino... mi rendo conto che e' impossibile capire.... insomma non ho idea di cosa serva ... se e' per tenere su l'albero... boh mai visto prima negli altri 420 usati e su internet non trovo nulla (ovviamente chiedero' al vecchio proprietario).

Ultima domanda: le sartie trasversali e lo strallo hanno le classiche lande, ma non gli arridatoi per stringerle, quindi l'unico metodo e' far forza a manazza, ma mi chiedevo: devono rimanere lasche? Mi pare che a mano sia impossibile tirarle di piu' di cosi'. Ovviamente questo mi fa pensare che forse si', devo riparare la MASTRA perche' di sicuro di bolina l'albero spingera' su di essa e parecchio.

spero di essere stato chiaro e spero soprattuto di riuscire a metterlo in acqua. Ovviamente mi piace smanettare quindi lavori di rinnovamento li farei anche volentieri, ma sul discorso rinforzare la struttura allora ho un po' piu' timore e soprattutto non ho idea di dove cominciare (tutorial on line?)

Grazie ancora e complimenti alla comunita' del forum...e' pieno di informazioni utilissime

Ciao

Andrea

Le sartie hanno una tensione, ma minima, credo si regolino usando la drizza del fiocco, infatti la stessa preflessione dell'albero su quasi tutte le derive è predisposta armando quella vela.
Sul 420 conta anche molto il quartiere delle crocciette che contribuisce moltissimo alla preflessione.
Il gancio è probabile serva per tirare e mantenere in posizione la base dell'albero e... si credo proprio sia meglio riparare bene la mastra.



Buona lettura
http://www.classe420.it/libretto%20420%202006.pdf
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... 5102,d.d24

sul 420 io mettevo delle zeppe di legno per regolare l'inclinazione dell' albero ed eliminare il gioco:) controlla bene lo svuotatore sul fondo, gli attacchi dei bozzelli e del trapezio, ma se puoi, per non saper ne leggere ne scrivere, metti le cinghie nuove e verifica che gli attacchi siano sani, pena finire in acqua gambe all'aria;)
ora non posso, ma al più presto spero di tornare a divertirmi con un 420, ci ho lsciato il cuore!

Bastava digitare ""ARMARE IL 420"" ed ecco apparire una decina di siti con foto e consigli per ogni parte e poi la documentazione dell'associazione di classe che ti allego....

Grazie per le risposte,

ovviamente avevo gia scritto su google Armare un 420 ma a parte i documenti che mi avete inviato non avevo trovato altro di interessante. Soprattutto mi manca di capire la funzione di quella leva che c'e' nel mio albero (chiedo venia per la mancanza di foto che cerchero' di avere al piu' presto) e di come mettere in tensione le sartie.
Mi sembra di aver capito che si tendono quando si issa il fiocco, la loro regolazione pero' nel caso della mia barca sara' grossolana perche' ho delle lande con i buchi a differenti altezze, ma non gli arridatoi avvitabili. Quindi mi chiedevo se dovevo accontentarmi di tirarli a mano (ovviamente prima di issare il fiocco).

Provero' il prossimo sabato che per mia fortuna ovviamente piovera'

per quanto riguarda la riparazione della Mastra vedro' di studiare un po' e di vedere se riesco a rinforzarla (postero' una foto a rigurdo).

Andrea

Qualche risposta a un paio degli interrogativi: Il gancio collegato ad un carrello potrebbe essere proprio il punto dove incocciare l'anello fine-drizza del fiocco, la cui tensione viene proprio regolata dalla tensione sul carrello, che dipende da una manovra veloce e potente (cima e/o paranco) che va alla mano del timoniere.

Ovviamente:
- di bolina tesa, più tesa più aumenta il vento, in modo da minimizzare/annullare sempre la catenaria (curva del gratile del fiocco);
- al lasco/poppa tutta mollata
- sulle intermedie, mollata, ma lì c'è solo da provare su quanto.

Sì alle zeppe davanti all'albero a livello mastra, che quindi lavora, eccome se lavora...

Lande: come detto, sartie uguali solo per tener l'albero dritto, tensione tutta dipendente da tensione drizza fiocco e da azione delle zeppe (via le zeppe alle andature lasche?). Per tutto ciò sullo Snipe c'è addirittura uno spingialbero potentissimo (per non parlare del Wang ( )

Sì alle foto con particolari, ma anche visitina in occasione di qualche regata o dove sono comunque diffusi per fotografare e interpretare le diverse attrezzature/innovazioni.

Provo a disegnarlo:

e' un affare del genere ma il metallo da cui e' fatto mi dava l'impressione di essere poco resistente (sembra una landa ma composta da una sola parte) e il gancio e' come se la landa sia stata schiacciata con una pinza (ovviamente non fatta a mano).

Vabbe' vi ringrazio per lo sforzo ma sono io che sono impaziente e sara' meglio che aspetti sabato per fargli una foto
comunque probabilmente ha ragione Tramp

Ha ovviamente ragione Tramp, è il paranco della drizza del fiocco che mette in tensione tutto il sistema. L'alternativa che usavamo sui Lanavere (primi 420) era una maniglia da trapezio sullo strallo. Ovviamente poi in navigazione non regolavi più niente.

Beh geniale direi.
Nei 420 della mia scuola c'era semplicemente una strozzascotta per fissare il tutto. Sembra interesante poter modificare la tensione in navigazione.

Ma un meccanismo a leva on/off come quello disegnato in realtà non regola nulla. In pratica è come un vecchio attacco kandahar degli sci: lasco non serve, teso se cadi ti spacchi una gamba.
Insomma la regolazione ci sarebbe solo per bolina (ma sempre e solo per una bolina, con un vento); se il vento aumenta, o ce l'hai già a ferro o ti attacchi. Così come se vuoi una bolina larga con un minimo di grasso a prua del fiocco, ti attacchi lo stesso (e lavorare sul punto di scotta, anche se con un barber, serve come aggiunta, ma da solo non è certo la stessa cosa).
Insomma o è una regola di stazza - che non conosco - e le cose stanno e restano così, oppure è un aggeggio limitante per una barchetta niente male come il 420.

Da cui:
- fregarsene della stazza e realizzare uno spingialbero al posto delle zeppe;
- non imperniare il gancio su una landa, ma attaccarlo ad una "macchinetta" / paranco 8:1 o 16:1 e godersi tutte le regolzioni e i venti e gli angoli possibili.

Insomma dare una controllata intelligente alle regole di stazza, e poi dare una occhiata seria a qualche barca aggiornata.

Solo dopo, intervenire con un minimo di sapienza.