Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Norme di costruzione delle cinture di salvataggio
MessaggioInviato: 26/05/2010, 20:40 
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Iscritto il: 19/11/2009, 20:19
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Riporopongo la domanda che avevo fatto sull'altra sezione del forum perche' questa mi sembra la sezione piu' adatta.

brontolo ha scritto:
A proposito di salvagenti, mi stupisco del fatto che tutti sanno (ormai) interpretare i cavilli che permettono di continuare a utilizzare i "vecchi" a norme EN 39x anziche' i nuovi a norma ISO 1240x ma nessuno si e' posto la domanda (io l'ho fatto in un altro forum ma non ho avuto risposta) su cosa effettivamente cambia tra la vecchia e nuova normativa e quanto (e se) si guadagna in sicurezza acquistando un salvagente (es autogonfiabile) che rispetta le nuove norme.
Mi spiego meglio con un esempio in campo automobilistico: al di la' della quasi certezza che produrre auto euro 5 anziche' euro 4 rappresenta anche un elemento di marketing, perlomeno pero' si conoscono i limiti diversi di emissione di sostanze inquinanti di un auto euro 4 rispetto ad una euro 5.
Tra i salvagenti invece, in pratica, si conosce la differenza tra i vecchi e i nuovi?
Gli autogonfiabili per esempio, in cosa differiscono? Si gonfiano meglio? Hanno maggiore resistenza? etc etc etc.
Possibile che ci si chieda di fare acquisti comunque di una certa rilevanza senza dare spiegazioni al proposito?

bv

Paddy ha scritto:
Da quel che ho inteso leggendo quà e la i nuovi salvagenti hanno una maggior spinta di galleggiamento (da 100 a 150 N).
Comunque la sostituzione è necessaria solo se si naviga oltre le 6 miglia.


No Paddy, non intendevo quello.
Intendevo dire che attualmente esistono (mi riferisco essenzialmente agli autogonfiabili) salvagenti da 150N ma a norme EN 396 e i "nuovi" sempre da 150N ma a norme ISO 12402 (ma ancora se ne trovano pochi modelli e a prezzi abbastanza elevati rispetto ai corrispondenti a norma EN). Le altre caratteristiche (gonfiamento automatico a pastiglia di sale oppure disp idrostatico, anello per la cintura di sicurezza etc sembrano essere gli stessi).
In pratica e' la norma costruttiva che deve essere rispettata che e' diversa ma non so quale e' la differenza, per cui, avendo deciso di acquistare cinture autogonfiabili (piu' comode di quelle rigide), sono indeciso se attendere l'immissione sul mercato di quelle a nuova norma oppure acquistare (subito) quelle a vecchia norma (es i Pilot della Plastimo).

bv

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Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


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 Oggetto del messaggio: Re: Norme di costruzione delle cinture di salvataggio
MessaggioInviato: 26/05/2010, 22:22 
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Iscritto il: 22/03/2010, 18:07
Messaggi: 551
brontolo ha scritto:
Riporopongo la domanda che avevo fatto sull'altra sezione del forum perche' questa mi sembra la sezione piu' adatta.

brontolo ha scritto:
A proposito di salvagenti, mi stupisco del fatto che tutti sanno (ormai) interpretare i cavilli che permettono di continuare a utilizzare i "vecchi" a norme EN 39x anziche' i nuovi a norma ISO 1240x ma nessuno si e' posto la domanda (io l'ho fatto in un altro forum ma non ho avuto risposta) su cosa effettivamente cambia tra la vecchia e nuova normativa e quanto (e se) si guadagna in sicurezza acquistando un salvagente (es autogonfiabile) che rispetta le nuove norme.
Mi spiego meglio con un esempio in campo automobilistico: al di la' della quasi certezza che produrre auto euro 5 anziche' euro 4 rappresenta anche un elemento di marketing, perlomeno pero' si conoscono i limiti diversi di emissione di sostanze inquinanti di un auto euro 4 rispetto ad una euro 5.
Tra i salvagenti invece, in pratica, si conosce la differenza tra i vecchi e i nuovi?
Gli autogonfiabili per esempio, in cosa differiscono? Si gonfiano meglio? Hanno maggiore resistenza? etc etc etc.
Possibile che ci si chieda di fare acquisti comunque di una certa rilevanza senza dare spiegazioni al proposito?

bv

Paddy ha scritto:
Da quel che ho inteso leggendo quà e la i nuovi salvagenti hanno una maggior spinta di galleggiamento (da 100 a 150 N).
Comunque la sostituzione è necessaria solo se si naviga oltre le 6 miglia.


No Paddy, non intendevo quello.
Intendevo dire che attualmente esistono (mi riferisco essenzialmente agli autogonfiabili) salvagenti da 150N ma a norme EN 396 e i "nuovi" sempre da 150N ma a norme ISO 12402 (ma ancora se ne trovano pochi modelli e a prezzi abbastanza elevati rispetto ai corrispondenti a norma EN). Le altre caratteristiche (gonfiamento automatico a pastiglia di sale oppure disp idrostatico, anello per la cintura di sicurezza etc sembrano essere gli stessi).
In pratica e' la norma costruttiva che deve essere rispettata che e' diversa ma non so quale e' la differenza, per cui, avendo deciso di acquistare cinture autogonfiabili (piu' comode di quelle rigide), sono indeciso se attendere l'immissione sul mercato di quelle a nuova norma oppure acquistare (subito) quelle a vecchia norma (es i Pilot della Plastimo).

bv



oggi sono stato da osculati, dopo dieci anni di onorato servizio il vecchio autogonfiabile l' avrei comunque cambiato.
c'ho capito ben poco, la differenza di prezzo e' sensibile.
li sono a vendere, gia mi hanno guardato male per l' elenco di grilli moschettoni e si so offesi che mezza roba sentito il prezzo l' ho cancellata dall' elenco.
mi sembra di aver capito che la differenza sostanziale e' nel modo in cui e' realizzato e nei litri di aria del serbatoio.
senza entrare nel merito, uno viene considerato da lavoro, l'altro da diporto.
l' isaf (lo so e' roba da sparaboe ma sono molto piu attenti dei nostri "certificatori" alla sicurezza in mare) accetta la versione ce 39x, io credo che due in barca siano sufficienti, se siamo piu di due col tempo duro quelli in piu io li mando comunque in coperta, normalmente bambini e esperti di patino li faccio legare con cintura e cordone.
io difficilmente mi lego ma come si ricordera' paddi soprattutto di motte il giubbotto me lo metto... per scaramanzia, mi ricordo di un amico di paddy che su un mini scuffio e rimase sotto col salvagente e legato, se ci pensate non e' una situazione tranquilla.

vorrei dire qualcosa sulla sicurezza, non e' facile, molte volte serve piu per la nostra tranquillita che per il reale beneficio, diciamo che ci sono delle regole ma diciamo anche che non hanno sempre successo, il volume di galleggiamento e' stato aumentato per diminuire il tempo che occorre al giubbotto per raddrizzare una persona svenuta.
se 'e vero che qualcuno potrebbe pensare che in caso di necessita, tipo scendere due metri sotto per recuperare qualcosa o qualcuno si puo sempre sgonfiare un poco... non e' cosi!
io non ho mai fatto un vero corso di sopravvivenza in mare ma forse l' ho gia detto ho sempre avuto una innata abilita' a trovarmi sempre nel posto giusto nel momento sbagliato... ho costruito le mie strategie, le ho ragionate e spesso vado fuori da quello che e' il modo definito nelle regole.
sono piccole cose ma a me danno piu tranquillita.
non ve le racconto, non si insegna cio che e' vietato, ma vi invito ad immaginare le situazioni e a pensare il modo migliore per uscirne... in mare poi tento tempo non c'e' mai.


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 Oggetto del messaggio: Re: Norme di costruzione delle cinture di salvataggio
MessaggioInviato: 26/05/2010, 22:27 
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Iscritto il: 22/03/2010, 18:07
Messaggi: 551
marco zk ha scritto:
brontolo ha scritto:
Riporopongo la domanda che avevo fatto sull'altra sezione del forum perche' questa mi sembra la sezione piu' adatta.

brontolo ha scritto:
A proposito di salvagenti, mi stupisco del fatto che tutti sanno (ormai) interpretare i cavilli che permettono di continuare a utilizzare i "vecchi" a norme EN 39x anziche' i nuovi a norma ISO 1240x ma nessuno si e' posto la domanda (io l'ho fatto in un altro forum ma non ho avuto risposta) su cosa effettivamente cambia tra la vecchia e nuova normativa e quanto (e se) si guadagna in sicurezza acquistando un salvagente (es autogonfiabile) che rispetta le nuove norme.
Mi spiego meglio con un esempio in campo automobilistico: al di la' della quasi certezza che produrre auto euro 5 anziche' euro 4 rappresenta anche un elemento di marketing, perlomeno pero' si conoscono i limiti diversi di emissione di sostanze inquinanti di un auto euro 4 rispetto ad una euro 5.
Tra i salvagenti invece, in pratica, si conosce la differenza tra i vecchi e i nuovi?
Gli autogonfiabili per esempio, in cosa differiscono? Si gonfiano meglio? Hanno maggiore resistenza? etc etc etc.
Possibile che ci si chieda di fare acquisti comunque di una certa rilevanza senza dare spiegazioni al proposito?

bv

Paddy ha scritto:
Da quel che ho inteso leggendo quà e la i nuovi salvagenti hanno una maggior spinta di galleggiamento (da 100 a 150 N).
Comunque la sostituzione è necessaria solo se si naviga oltre le 6 miglia.


No Paddy, non intendevo quello.
Intendevo dire che attualmente esistono (mi riferisco essenzialmente agli autogonfiabili) salvagenti da 150N ma a norme EN 396 e i "nuovi" sempre da 150N ma a norme ISO 12402 (ma ancora se ne trovano pochi modelli e a prezzi abbastanza elevati rispetto ai corrispondenti a norma EN). Le altre caratteristiche (gonfiamento automatico a pastiglia di sale oppure disp idrostatico, anello per la cintura di sicurezza etc sembrano essere gli stessi).
In pratica e' la norma costruttiva che deve essere rispettata che e' diversa ma non so quale e' la differenza, per cui, avendo deciso di acquistare cinture autogonfiabili (piu' comode di quelle rigide), sono indeciso se attendere l'immissione sul mercato di quelle a nuova norma oppure acquistare (subito) quelle a vecchia norma (es i Pilot della Plastimo).

bv



oggi sono stato da osculati, dopo dieci anni di onorato servizio il vecchio autogonfiabile l' avrei comunque cambiato.
c'ho capito ben poco, la differenza di prezzo e' sensibile.
li sono a vendere, gia mi hanno guardato male per l' elenco di grilli moschettoni e si so offesi che mezza roba sentito il prezzo l' ho cancellata dall' elenco.
mi sembra di aver capito che la differenza sostanziale e' nel modo in cui e' realizzato e nei litri di aria del serbatoio.
senza entrare nel merito, uno viene considerato da lavoro, l'altro da diporto.
l' isaf (lo so e' roba da sparaboe ma sono molto piu attenti dei nostri "certificatori" alla sicurezza in mare) accetta la versione ce 39x, io credo che due in barca siano sufficienti, se siamo piu di due col tempo duro quelli in piu io li mando comunque in coperta, normalmente bambini e esperti di patino li faccio legare con cintura e cordone.
io difficilmente mi lego ma come si ricordera' paddi soprattutto di motte il giubbotto me lo metto... per scaramanzia, mi ricordo di un amico di paddy che su un mini scuffio e rimase sotto col salvagente e legato, se ci pensate non e' una situazione tranquilla.

vorrei dire qualcosa sulla sicurezza, non e' facile, molte volte serve piu per la nostra tranquillita che per il reale beneficio, diciamo che ci sono delle regole ma diciamo anche che non hanno sempre successo, il volume di galleggiamento e' stato aumentato per diminuire il tempo che occorre al giubbotto per raddrizzare una persona svenuta.
se 'e vero che qualcuno potrebbe pensare che in caso di necessita, tipo scendere due metri sotto per recuperare qualcosa o qualcuno si puo sempre sgonfiare un poco... non e' cosi!
io non ho mai fatto un vero corso di sopravvivenza in mare ma forse l' ho gia detto ho sempre avuto una innata abilita' a trovarmi sempre nel posto giusto nel momento sbagliato... ho costruito le mie strategie, le ho ragionate e spesso vado fuori da quello che e' il modo definito nelle regole.
sono piccole cose ma a me danno piu tranquillita.
non ve le racconto, non si insegna cio che e' vietato, ma vi invito ad immaginare le situazioni e a pensare il modo migliore per uscirne... in mare poi tento tempo non c'e' mai.



ho trovato la norma, domani paddy vede di postarla da di la! forse in serata tardi posso anche io... non fi fidate dei commessi!


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 Oggetto del messaggio: Re: Norme di costruzione delle cinture di salvataggio
MessaggioInviato: 26/05/2010, 23:00 
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Iscritto il: 22/03/2010, 18:07
Messaggi: 551
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con circolare n. 4866 del 18 marzo 2009, ha
emanato indicazioni d’uso su “l’impiego a bordo delle unità da diporto dei dispositivi individuali di
galleggiamento”.
In sintesi:
- tutte le unità, messe in servizio nell’Unione Europea dopo il 18 marzo 2009, di bandiera italiana o
comunque soggette al Decreto 146/2008, devono avere a bordo cinture di salvataggio rispondenti
alla norma armonizzata EN ISO serie 12402;
Per la navigazione da 300 metri a entro 6 miglia, tali cinture devono rispondere, come requisito
minimo, alla norma EN ISO 12402-4, vale a dire devono essere di “livello prestazionale” 100 (da
leggersi 100 Newton di galleggiabilità);
Per la navigazione oltre 6 miglia, le cinture devono rispondere, come requisito minimo, alla norma
EN ISO 12402-3, che definisce cinture di livello prestazionale 150 (150N).
Le cinture di salvataggio già presenti a bordo marcate CE (per unità messe in servizio prima del 18
marzo 2009) non devono essere sostituite, purché rispondenti ai requisiti di galleggiabilità previsti
dalla citata circolare.
In altre parole:
per la navigazione da 300 metri a 6 miglia, sono ancora valide le cinture marcate CE modelli 100
(EN 395, da 100N) o di livello di galleggiabilità superiore (150 -EN 396; 275-EN 399);
per la navigazione oltre 6 miglia, sono ancora valide le cinture marcate CE modelli 150 (EN 396) o
275 (EN 399).
Le cinture di salvataggio di tipo approvato e conformi alla direttiva 96/98/CE,
sull’equipaggiamento marittimo, come emendata dalla Risoluzione IMO - MSC.200 (80), possono
essere utilizzate indifferentemente sia per la navigazione da 300 metri a 6 miglia sia per la
navigazione oltre 6 miglia.
Udicer srl - via Riviera del Brenta, 12 - 30032 Fiesso d'Artico (VE) Italy - tel. +39 041-5161880 fax
+39 041-5169478


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