Marinai di Terraferma

Grazie Paddy per le preziose infrmazioni sulle vernici.
In generale, condivido abbastanza quanto espresso in precedenza sui diversi costi di stessi materiali a seconda del negozio nel quale vengono acquistati, ma non credo che sia sempre cosi'.
In alcuni casi, per avere la certezza dei dati dimensionali (carichi di rottura etc) occorre andare su marche note.
Tanto per fare un esempio, un grillo a lira con perno da 8 mm in acciaio inox puo' costare intorno ai 4 euro mentre lo stesso della wichard ne costa circa 19 di euro. Non credo che sia solo differenza nel nome in questo caso e quindi, laddove esista una possibile criticita' (se ad esempio tale grillo costituisce il collegamento del paranco per il sollevamento albero), forse e' meglio andare sul sicuro.

BV

Bene, utili gli interventi. Nel frattempo il signor Cecchi interpellato da me è stato davvero premuroso, prodigo di consigli e lapidario sul mio impregnante: “meglio lasciarlo per le baite in montagna”.
La sua cura è carteggio del legno con grana 60 poi 100 e applicazione resina epoxi CFC1010 eventualmente con aggiunta delle polveri per le irregolarità grossolane, poi a finire vernice Spinnaker.
Parallelamente viste le precarie condizioni io ho pensato di cominciare a ricostruirlo nuovo. Per farlo mi servono due tavole di compensato marino da 19 mm. Il migliore compensato a pag 19 del suo utile libretto lo chiama Kaia Sipo oppure Sapeli . Se non li dovessi trovare, fino ad ora non li ho trovati, sarà di Okumè nazionale o per ultimo americano.
Se mi rispolverate la memoria su come si postano le foto le metto sul forum
Riporto per curiosità alcune considerazioni sul compensato marino dal libretto del signor Cecchi
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Il compensato marino
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Osservate questi due tipi di compensato dello stesso spessore. Sono tutti e due omologati RINA
e WBP ma i risultati dei test sono diversi.
Naturalmente il costo del primo legno Mogano Okumè d’importazione, è circa, a parità di
spessore, la metà del secondo, legno Mogano Kaya, Sipo o Sapeli. Ciò vuol dire che quando si
comprano duemila euro di compensato si spende il doppio per l’altro tipo. Se invece si prende
il Mogano Okumè di produzione nazionale il risparmio è solo intorno al 10-15%. Il primo tipo
ha le facce esterne estremamente sottili (poca barriera all’umidità superficiale), quelle interne
di maggiore spessore e... porose (grande capacità di assorbimento dell’acqua). Nel tipo nazionale
i fogli esterni ed interni hanno spessore analogo e creano una barriera più efficace contro
l’umidità superficiale, grazie anche alla qualità del legno.
La quantità di colla impiegata nella fabbricazione del compensato (simile alla nostra COLLA
ROSSA), crea una barriera più efficace anche alle intemperie e agli stress, perché impregna in
maniera più omogenea i fogli che lo formano.
Quando poi si vanno a fare i conti ci si accorge che il costo dei materiali nella costruzione,
riparazione, modifica, trasformazione della nostra barca, rispetto al costo della mano d’opera,
è una percentuale minima.
Anche il maggiore costo del compensato diventa irrisorio perché a parità di resistenza il
compensato nazionale Mogano Kaya, Sipo o Sapeli WBP e omologato RINA potrà essere di
spessore inferiore (a parità di peso risulta sempre circa il 30% più forte) ed è, senza dubbio, più
stabile dimensionalmente, più resistente e non soggetto a critiche.
Il primo tipo ha un peso specifico di 500 kg per metro cubo e l’altro di 600. A parità di spessore
e di classe di incollaggio, la resistenza in Mpa (megapascal) a flessione longitudinale è 48 e
trasversale è 6; per il secondo tipo i valori sono 72 ed 8. Esattamente il 50% in più.
Il modulo di elasticità longitudinale e trasversale, sempre con gli stessi parametri, per il primo è
7700 e 300 Mpa, mentre per il secondo in Mogano 10500 e 500 Mpa.
E anche qui come media siamo intorno al 50%.
Tutte le informazioni tecniche sul sito http://www.bellottispa.com

Si fa presto a dirlo ... carteggiatura, resinatura con resina epoxy CFC UV varie mani 4 o 5 da prima da solo poi con polveri a stuccare i crateri del legno marcio. Rispettando tempi e temperature
Poi per coprire tutte le vergogne e per problemi di polimerizzazione credo dovuta a scarsa temperatura ed eccessiva umidità davvero inclementi in aprile, Primer Epoxy e 2 mani di poliuretanica bianca.
Un lavoro davvero senza fine, per un misero timone. Se avessi dovuto fare lo scafo intero ci avrei messo una vita.
Un timone nuovo credo sarebbe stato meno impegnativo
http://img43.imageshack.us/g/dsc00096go.jpg/

Concordo in pieno, pitturare è un'arte e anche un mestiere, e bisogna saperlo fare.

Avevo perso/dimenticato questo post.
Rileggendo dall'inizio mi sono subito domandato: perché poi non un corpo timone nuovo? Poi ho capito che ci avevi pensato già tu (e che lo avresti fatto); poi invece... "Un timone nuovo credo sarebbe stato meno impegnativo..."
Certamente, almeno per la parte legno. Mi spiace per non essere intervenuto a suo tempo . Non ti avrei dato pace...

Nn riesco a vedere bene le foto e quindi nn posso nè apprezzare nè giudicare (nell'accezione più stretta del termine).
Una cosa però la devo dire.....deve piacere!!!
Fare del "fai da te" sulla propria barca deve essere una cosa che da soddisfazione, altrimenti diventa solo rottura di scatole e sacrificio.
Gli sbagli servono per imparare ed è solo sbagliando che si impara e si progredisce, in conoscenza, tecnica e conseguente soddisfazione.
Giovanni

http://img198.imageshack.us/img198/4049/dsc00066pu.jpg

http://img63.imageshack.us/img63/8354/dsc00068rr.jpg

http://img694.imageshack.us/img694/8981/dsc00077nk.jpg

http://img85.imageshack.us/img85/6126/dsc00078xv.jpg

Credo di dover fare una premessa. Non avevo mai usato alcuna resina o pittura a due componenti.
Dopo posso dirvi:
Non c'è nulla di particolarmente difficile nella applicazione se non il rispetto rigoroso delle quantità , dei tempi di polimerizzazione e delle temperature.
Queste variabili oltre alla qualità certa del prodotto usato sono fondamentali.
Avendo l'impegno del mio lavoro vero quotidiano, fare incastrare tutto è stata un impegno e un'ansia per me non da poco.
Nelle due foto che allego si vede bene il problema che ho avuto. Nella prima si vede il legno trattato e finito con epossidica CFC UV trasparente prima dell'esposizione al sole, nella seconda l'opacizzazione è evidente per soli tre giorni di sole.
La parte alta salva perchè era stata provvisoriamente e casualmente protetta da un sacco, la parte bassa esposta al sole color latte. Da non confondere con le stuccature che opache lo sono per forza per le polveri aggiunte.

Il prodotto Cecchi è di una qualità indiscutibile. La prova che mi inchioda ai miei errori è il supporto del motore che trattato con due sole mani dello stesso prodotto è perfetto.

I possibili motivi dello sgradevole risultato sono due: o un rapporto di miscelazione non perfetto del catalizzatore che ne tollera una carenza fino al 10 % ma non un eccesso o umidità e temperatura fuori controllo anche per breve tempo. Gran parte del lavoro l'ho fatto in Aprile in lavanderia, in assenza della moglie, con riscaldamento a 20° e deumidificatore acceso, ma con qualche raggio di sole qualche carteggiatura e qualche stuccatura l'ho fatta all'aperto e questo può essere stato fatale.
Una volta che si ferma la polimerizzazione la ripresa può essere lenta o incompleta. La patina biancastra che mi pare venga chiamata carbonatazione è solo un problema estetico e avrebbe dovuto venire via carteggiando a bagnato. Non è stato così forse perchè forse il problema non era nell'ultimo strato ma in uno dei tanti precedenti. Con la pittura bianca ho coperto tutto.
Devo dire che il confronto costante che mi ha dato premurosamente il fornitore mi ha aiutato molto e la prossima volta, se ci sarà, credo di poter fare meglio. Certamente un corpo timone nuovo mi avrebbe richiesto meno tempo.