Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:50 
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Ciao a tutti. Vi chiedo suggerimenti su una situazione piuttosto complicata inerente il rientro all'ormeggio tra le altre barche.
Una soluzione semplice sarebbe quella delle briccole, cioe’ pali piantati in acqua a delimitazione di ciascun posto barca, ma il gestore del rimessaggio non mi permette (neanche pagando una differenza) tale soluzione.

La barca è ormeggiata di prua, perpendicolare alla banchina, lungo un fiume, in mezzo a tutte le altre barche a motore anch’esse ormeggiate di prua, con i fuoribordo a poppa sollevati.
In pratica, quello che accade, una volta lasciato l’ormeggio, e’ che le barche immediatamente vicine al posto lasciato libero tendono a chiudere una sull’altra, come nello schema allegato, a causa del vento (a regime di brezza piuttosto sostenuta) che spira dal mare verso terra. Le cime dei corpi morti, oltretutto assicurate lateralmente anziche’ centralmente causa l’ormeggio di poppa, non riescono ad evitare il fenomeno.

Finche’ in barca si e’ in due, il problema si risolve calibrando l’avvicinamento controvento al posto assegnato in modo da arrivare con zero abbrivio, cosi’ che la persona a prua possa in qualche modo allargare le barche vicine ed entrare lentamente al posto assegnato. Il problema nasce quando si è in solitario, in quanto mentre si va a prua per effettuare l’operazione appena descritta (cioe‘ scostare a mano le barche vicine), la barca (per effetto del vento) tende a mettersi per traverso con il rischio di andare addosso ai fuoribordo sollevati delle barche vicine. Questo è particolarmente pericoloso in quanto in pratica la fiancata va a finire contro la punta acuminata della parte terminale dei fuoribordo (per capirci la specie di pinna che protegge l’elica) delle barche vicine, ed in questo modo puo‘ creare delle scalfiture al gealcoat dell‘opera morta.
Allego qualche foto che spiega la situazione dell’ormeggio.

Grazie in anticipo per le considerazioni che vorrete fare.

BV

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 Oggetto del messaggio: Re: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:51 
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Iscritto il: 14/11/2009, 10:10
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Brontolo, hai ben ragione...
Ho poco tempo, ma ci provo.

Primo: come fanno gli altri?
Secondo: affondare un'ancora o un corpo morto appena sopravvento, con un piccolo galleggiante, recuperarla e assicurarla a poppa; ma non so se è praticabile e/o consentito. Alternativa: corpo morto alla lunga, senza galleggiante, uso trappa, da portare a banchina e lasciare appoggiata sulla poppa della barca sopravvento (se è uno comprensivo): si recupera, si dà volta semplice a prua e poppa, si scorre dentro (ma in singolo è tosta).
Terzo: ormeggiare di poppa, dando ancora di prua (rimandata e governabile da poppa), ma probabilmente anche questo non ti è consentito.. e poi probabilmente non hai fondale e/o distanza a banchina per il fb.

Resta la prima ipotesi/domanda. O sono tutti gommoni, che si appoggiano e se ne fregano?
No: un'altra: chiedi al gestore di farlo lui una volta, e fatti pagare i danni..
Poi cambi ormeggio.
A più tardi.

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Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:52 
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Iscritto il: 05/11/2009, 18:02
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La soluzione "alternativa" di Tramp la usavamo a Marina di Pisa e forse è la più praticabile, sempre appunto che sia consentita. Al Trasimeno, anni fà, in una situazione simile dovetti far rifare tutta la carena al SUN2000: buchi, graffi e compagnia bella.
Complimenti per la tua barca, è molto bella.


P.S.: poi fare attenzione che la cima sia andata a fondo prima di partire, perché è facilissimo prenderla con l'elica e allora son dolori!

Ho trovato una foto:

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 Oggetto del messaggio: Re: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:52 
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Mi associo ai complimenti di Francesco per la tua barca, e rilancio: complimenti anche per la chiarezza nell'esposizione del problema, schizzo compreso!!
E.. ce lo dici come va a finire?

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 Oggetto del messaggio: Re: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:53 
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intanto grazie per i primi suggerimenti e .. provo a rispondere anche alle domande, sperando che apoco a poco escano fuori piccoli accorgimenti utilizzabili (magari anche da altri nelle mie stesse condizioni).
Come fanno gli altri? Premesso che non sono il solo a lamentarmi di una gestione un po' troppo "concentrata" , si tratta essenzialmente di appassionati di pesca che escono molto presto al mattino ed alle 10-11 sono già rientrati. Anche per gli altri motoscafari è un po' la stessa cosa: invogliati dal mare spianato dalla brezza di terra della notte, escono presto e verso le 11,00-12,00 rientrano, senza problemi poiche' il fenomeno che descrivo avviene solo quando la brezza di mare è ben sostenuta (spesso superiore ai 10 -12 nodi), il che avviene dalle 11 fin verso le 17-18 del pomeriggio. Spero non vi offendiate se preciso che in barca a vela si va meglio quando c'e' vento!!!
Inoltre la mia barca, in manovra, risente molto del vento al mascone (la prua scivola facilmente lateralmente anche a causa del fatto che il poco fondo non mi consente di tenere la deriva abbassata se non in minima parte) e comunque sull'attrezzatura. Infine il motore posto lateralmente non facilita anch'esso le manovre mentre le barche a motore sono molto piu' "ferme" in acqua e piu' facilmente manovrabili.

In effetti la soluzione alternativa (cioe' quella di tirarsi dentro a forza) e' quella che utilizzo a volte (mettendo una cimetta lunga quanto il fondale ad un gavitello e collegandola alla cima del corpo morto ove questa si immerge oltre la poppa in modo da poterla recuperare con il mezzo marinaio e tirare piano piano (la cima del corpo morto è fissata alla banchina). Il problema è che durante questa operazione la barca tende comunque a traversarsi. Quando sono in due allora mentre uno tira l'altro tiene il motore in tiro in retromarcia contrastando cosi' l'intraversamento. Purtroppo questo tipo di approccio presuppone l'avvicinamento con il vento a favore mentre fin'ora, quando sono solo, ho sempre preferito l'avvicinamento controvento (superando il posto assegnato e poi tornando indietro al minimo).

A proposito di quest'ultimo punto, voi tentereste di prendere il gavitello (per prendere poi la cima del corpo morto) andando controvento oppure arrivando di prua (con il vento a poppa) e fermandosi all'altezza del gavitello con un energico colpo di retro?

Poi un'altra strategia che adotto è quella di rientrare molto tardi la sera,quando il vento non costituisce piu'un problema.. e' molto bello ma non sempre e' possibile.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:53 
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PS: Sempre per rispondere a come fanno gli altri: proprio lo scorso anno e' accaduto che un gommone (intorno ai 5 mt) calibrando male l'arrivo si e' intraversato abbastanza in modo violento verso un'altra barca con il fuoribordo sollevato (Tutti solleviamo il fuoribordo per evitare il proliferare della vegetazione) con il risultato immediato di uno squarcio e conseguente sgonfiamento completo di un tubolare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ormeggio difficile lungo un fiume - help
MessaggioInviato: 20/11/2009, 10:54 
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Località: un romano tornato al mare!
Cita:
Come fanno gli altri? Premesso che ...
...mentre le barche a motore sono molto piu' "ferme" in acqua e piu' facilmente manovrabili.

Fin qui, sono chiare due cose: a) sei nel posto sbagliato, b) con questo non voglio dire che devi mollare, ma piuttosto cercare di utilizzare la differenza come motivo per farti riconoscere esigenze e soluzioni 'diverse', tipo un gavitello personale, poco/solo il giusto fuori della catenaria, che data la situazione mi sembra irrinunciabile.

Cita:
In effetti la soluzione alternativa (cioe' quella di tirarsi dentro a forza) e' quella che utilizzo a volte (mettendo una cimetta lunga quanto il fondale ad un gavitello e collegandola alla cima del corpo morto ove questa si immerge oltre la poppa in modo da poterla recuperare con il mezzo marinaio e tirare piano piano (la cima del corpo morto è fissata alla banchina). Il problema è che durante questa operazione la barca tende comunque a traversarsi. Quando sono in due allora mentre uno tira l'altro tiene il motore in tiro in retromarcia contrastando cosi' l'intraversamento. Purtroppo questo tipo di approccio presuppone l'avvicinamento con il vento a favore mentre fin'ora, quando sono solo, ho sempre preferito l'avvicinamento controvento (superando il posto assegnato e poi tornando indietro al minimo).

E certo, tutto giusto (visto da seduto, la mattina presto, prima di andare al lavoro). Meno il motore in tiro..
A me sembra che tu abbia bisogno di un circuito chiuso. Si tratterebbe, in singolo, di fare una presa di gavitello, da poppa, con la poppa al vento.
Farei così: realizzi un anello di cime pesanti non galleggianti (va-e-vieni) tra corpo morto sotto un tuo gavitello e banchina, magari su bozzelli; all'arrivo in singolo ti affianchi al gavitello, lo salpi da poppa, se sbagli ti riavvicini in retro, recuperi entrambi i correnti del va e vieni, ne 'frizioni' uno solo dei due dandogli una volta (collo) a poppa su winch o galloccia, vai verso prua e ti tiri dentro manovrando il va-e-vieni. Una volta dentro, lo affondi. E dài una bella lavata alla barca, a manovra finita...

Se fossi bravo come te a disegnare... ci vuole più a dirlo che a farlo...
A questo punto, se ti pare che possa funzionare, mi pregio segnalarti il 'corpo morto autocostruito' in un altro post..

Cita:
... voi tentereste di prendere il gavitello (per prendere poi la cima del corpo morto) andando controvento oppure arrivando di prua (con il vento a poppa) e fermandosi all'altezza del gavitello con un energico colpo di retro?

Contro vento vuol dire rallentato (che va bene), ma soggetto ad accostate sensibili (che va male) se non arrivi e resti proprio in fil di vento (poca deriva, bordo libero alto, perno di spinta/rotazione a poppa). La variabile indipendente qui mi sembra sia la corrente: meglio controvento, ma hai la corrente 'a favore' (che è male) perché se è sensibile ti toglie manovrabilità sul timone e sull'elica ; se la corrente non è forte, certo meglio controvento (a meno di altre variabili tipo: da quella posizione, come va il seguito della manovra?)
Se poi decidessi di adottare la soluzione che ti ho proposto sopra, l'avvicinamento iniziale potrebbe essere poppa al vento, piano, e presa di gavitello da poppa; in caso di errore, retro sempre poppa al vento, e presa di gavitello; molto più lento e manovrabile, direi.
A proposito, timone e barra del motore sono collegati in modo da funzionare insieme? Sarebbe una buona cosa...

Cita:
Poi un'altra strategia che adotto è quella di rientrare molto tardi la sera, quando il vento non costituisce piu'un problema.. e' molto bello ma non sempre e' possibile.

Qui mi torna la voglia di dirti 'cosa ci fai lì?'
Ma soprattutto, e come sempre, IMHO (l'ho scoperta ieri, abbi pazienza..)

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Grazie a tutti, ed a Tramp in particolare, per i suggerimenti.

Per quanto riguarda la domanda:
Cita:
"Qui mi torna la voglia di dirti 'cosa ci fai lì?' "


beh, devo rispondere che,come già detto da qualcuno in altre parti, "non c'e' solo la vela" ed il posto mi rimane comodo (oltretutto sono anche gentili al rimessaggio, devo solo convicerli ancora meglio del problema) per altri motivi legati alla famiglia.

Comunque l'ultimo suggerimento di Tramp (la cima a circuito chiuso) potrebbe essere una soluzione al problema (agganciando la cima a poppa e facendola scorrere magari posizionati a prua, verrebbe mantenuta la perpendicolarità alll'ormeggio). Appena vado sul posto ci rifletto un po'.
In tutto questo c'e' comunque un aspetto positivo: probabilmente fra qualche anno saro' espertissimo nelle manovre a motore!!!

A settembre vi faccio un resoconto dettagliato di come è andata.

Ancora grazie a tutti e comunque, ulteriori considerazioni/idee/critiche, saranno tutte ben accette e valutate.

BV

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Ripensandoci (e poi la smetto..) mi sembra che essenziale sia il gavitello, più possibile vicino a terra, ma ad almeno 1,5 lunghezze di barca dalle eliche altrui; Inutile complicazione il va-e-vieni: basta una cima, di diametro ridotto; la extra lunghezza (che serve per tenerla affondata quando non in uso) può essere tenuta in mano, in manovra, oppure 'raccolta' su un winch; semplicemente dal winch dovresti poter recuperare verso terra la cima, che passerebbe sulla fiancata, ma interna a gallocce sia a prua che a poppa.

... e mi smentisco subito: si può fare anche senza gavitello, se proprio non riesci a realizzarlo:

Hai bisogno di un'ancora munita di grippia lunga quanto basta perché il corrente resti a bordo (quindi anche senza galleggiante): al punto 'giusto' dai fondo di poppa e ti dirigi a banchina filando entrambe le cime, appena puoi, raccogli la trappa che dai di volta a prua, e su cui ali per entrare. Una volta dentro, salpi l'ancora di poppa alando sulla grippia.

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