Prima un commento al video: - grande il nome della barca - grande la grande famiglia - meno grande: lasciare che lo scafo strusci sul fondo con la carena, e che sopporti a secco il peso delle attività che forzatamente vi si svolgono; lo stesso dicasi per il timoniere che vira di prua guardando a poppa (anatema!)
La mia abbattuta: - comando preliminare: "poggio per abbattere"; lasco randa, fiocco fermo o anche viene cazzato un po' (vedi dopo) - mi fermo a 165 gradi circa , insomma con un po' di margine.. - rivolto verso prua, mi sposto verso la mezzeria, recupero scotta fino quasi a boma in mezzeria; controllo la tendenza orziera con barra timone; - comando "pronti ad abbattere", risposta da tutti "pronti", se no, fermo o lasco poca randa e richiamo alla nuova manovra; - al comando "abbatto": tiro barrra sopravvento (se posso andare tutto sottovento, non recupero scotta ma afferro il paranco sotto il boma, a mano piena; l'equipaggio compensa il peso se serve (quando il timoniere domina bene la propria manovra a cominciare da acque calme, dovrà poi curare molto bene la manovra dell'equipaggio); - in fil di ruota, poggio ancora e tiro il boma in basso e al centro e oltre, faccio strambare la randa, lasco rapidamente randa (rilasciando progressivamente la mazzetta del paranco della scotta, o filando rapidamente scotta), metto il timone al centro o anche più, per compensare la straorza sulla nuova mura - a fine manovra sono sul nuovo sopravvento; il fiocco tende a collo, aiuta a controllare la straorza; a fine manovra viene lascato e cambiato di mura, se non si vuole andare a farfalla sulla nuova mura. Cosa manca? - lo spi (troppo complicato, se mai se ne riparla) - il controllo sull'onda: è solo una questione di manico, letteralmente...
Tutto ciò, naturalmente, secondo la mia umile opinione (IMHO).... ... e alle 7,50 di mattina, prima di andare a fare una chiaccherata all'Agenzia delle Entrate...
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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