Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 9:58 
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Iscritto il: 14/11/2009, 10:10
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Località: un romano tornato al mare!
Visto il video... un po' di brividi, certo, ma...
La manovra di ritorno non male davvero, soprattutto in quel cas**o.

La cima. Sono anch'io del parere di liberare la cima, galleggiante, togliere elastico o altro che la trattenga avvolta all'anulare e se ce la facciamo trattenere la cima perché si svolga al meglio, prima di lasciarla libera in acqua.

Si lancia salvagente, boetta e la cima "a seguire"

Vantaggi:
- l'anulare non scappa "davanti al naso" del pericolante, questi, se cosciente, lo raggiunge facilmente;
- anche se la manovra di accosto non è perfetta, è sufficiente poter raggiungere la cima.

Svantaggi/pericoli:
- la cima non si svolge a sufficienza --> l'area buona per l'accosto risulta limitata;
- pericolo di incattivamento della cima sulle appendici e sull'elica (è bene accendere motore appena possibile, tenendolo in folle ed usandolo solo per correggere all'ultimo, se il mare lo consente) --> anche se in folle, l'elica si muove tanto da fare guai, quindi attenzione e manovre a piccoli colpi avanti e indietro (spesso fondamentale dare indietro piuttosto che travolgere il poveretto in acqua con un manovra lunga..)
Da notare che il 'pericolante' cosciente si rivolge verso la barca, soprattutto se indossa il salvagente, e ha le gambe naturalmente disposte verso carena, elica...

Ma meglio non perdere l'uomo a mare...

[In mezzo alle Ionie, durante un trasferimento a motore, un mio amico ha sbarcato un ospite pagante perché costui si era gettato in mare per 'non perdere' il bugliolo che gli era sfuggito di mano...]

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Buon Vento!
Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 9:58 
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Sempre a proposito del racconto citato e che era stato inserito da Paddy su un altro post, riflettevo...
Paddy dice:

Io ho preso il salvagente con capsula di sale, ne trovi di molte marche l'importante è che abbia la fascia sotto il cavallo.
- con capsula e non manuale perché se svieni cadendo in acqua....
- con capsula e non idrostatico perché costa meno e funziona uguale
- salvagente e non imbrago perché non sono sempre legato e se vado in acqua voglio galleggiare

A proposito del primo punto, sembra di capire dal racconto che in quel caso era utile avere un salvagente manuale per evitare che si gonfiasse in un momento poco opportuno.

Pero', come dice Paddy, se svieni......
Probabilmente garanzie di sicurezza al 100% non se ne possono mai avere nonostante tutti gli sforzi che si possono fare.

Quindi tutti i discorsi fatti mi hanno convinto che è meglio un salvagente che un imbrago; devo solo decidere a questo punto se manuale o con capsula.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 9:59 
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Località: Arese
I ministi preferiscono l'imbrago perché è più robusto, si indossa sotto la cerata e non si gonfia. La peggior cosa che può succedere è rovesciarsi e in quel caso meglio non avere il salvagente inoltre se sei sempre legato alla barca a che pro avere un salvagente?
Quella è la loro opinione in più sono quasi sempre da soli, io ho il salvagente perché non sono sempre legato alla barca, perché non sono sempre da solo. Comunque mi lego molto spesso.

Meglio quindi l'ibrodo un salvagente a capsula con inserito l'imbrago. Poi la sicurezza al 100% come dici no la puoi avere.

Cos'altro mi hanno insegnato i ministi:
- pensare a cosa può succedere
- essere sempre preparati
- fare un corso di salvataggio
- provare: utile un tuffo in piscina con la cerata e il salvagente, prima senza e poi con, provare a slegarsi ad occhi chiusi, avvolti nella life line, a pancia in giù e chi più ne ha più ne metta. Ovvio non fatelo a letto se vi sorprende la moglie potrebbe farsi delle idee strane :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 10:00 
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Iscritto il: 16/11/2009, 10:15
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Paddy ha scritto:
- provare: utile un tuffo in piscina con la cerata e il salvagente, prima senza e poi con, provare a slegarsi ad occhi chiusi, avvolti nella life line, a pancia in giù e chi più ne ha più ne metta. Ovvio non fatelo a letto se vi sorprende la moglie potrebbe farsi delle idee strane :wink:


Scusa non ho capito: se mi sorprende mia moglie che strane idee può farsi ?
Mi spiegi ?????

Scherzavo !!!

A prosito, graze per i preziosi spunti di rilessione ed i consigli.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 10:01 
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Località: Arese
robertoge ha scritto:
Paddy ha scritto:
- provare: utile un tuffo in piscina con la cerata e il salvagente, prima senza e poi con, provare a slegarsi ad occhi chiusi, avvolti nella life line, a pancia in giù e chi più ne ha più ne metta. Ovvio non fatelo a letto se vi sorprende la moglie potrebbe farsi delle idee strane :wink:


Scusa non ho capito: se mi sorprende mia moglie che strane idee può farsi ?
Mi spiegi ?????


Bhe se è già al corrente delle tue inclinazioni sessuali non c'è problema :shock: :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 10:02 
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Da "Manuale di Navigazione" Vol. 2 Pietro Caricato, Editrice Incontri Nautici del quale consiglio l'acquisto (Vol. 1 e 2). Considerata la criticità dell'argomenti mi permetto questa "promozione":

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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
MessaggioInviato: 19/11/2009, 10:02 
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Località: un romano tornato al mare!
Interessante, un po' troppo 'motoristico' per i miei gusti.
Soprattutto quando va a virare quasi immediatamente, per poi poggiare, riorzare e recuperare.

La fig. 4.3 ha un solo vantaggio: che mentre scende in poppa, ha modo e tempo di cercare il pericolante, sul lato che conosce.

Mi limito a commentare il solo caso di "ricerca immediata"

Finché il tempo/mare lo consente, io preferisco l'abbattuta (strambata per i neofiti - tendenzialmente nordisti - quelli che vanno "in vela" :twisted: ):
- con tempo chiaro, la manovra è veloce e non ha pericoli;
- in condizioni 'quasi cattive' la barca dovrebbe avere tutto a posto (comprese vele già ridotte) ed equipaggio pronto per effettuarla;
- in condizioni 'cattive' meglio pregare e virare, ma non subitissimo come sembra suggerire il testo de quo.
La sequenza:
- da (quasi) qualunque andatura, mettersi immediatamente al traverso e allontanarsi ' il giusto' (che dipende tantissimo dalla velocità/barca: esercitarsi, gente...); accendere motore: se c'è vento sufficiente per camminare a vela, lasciare in folle; se si ritiene necessario, mettere al timone uno con le :!: :!: , ma tener conto che non è abituato alle condizioni attuali, mentre chi "lascia" lo è;
- se si preferisce manovrare a motore, avere la sicurezza che ci sia chi sa rendere innocue vele, scotte e il resto; e ricordarsi che l'elica taglia...
- chiamare ed effettuare l'abbattuta, orzare fino al traverso e poi subito in bolina larga;
- sulla bolina 'giusta' (orzando o poggiando il giusto) avvicinarsi al pericolante da sottovento ed orzare e lascare fino ad affiancarlo a barca ferma; usare motore per affinare l'accosto, solo se serve a non dover ripetere tutta la manovra... già detto altrove del pericolo dell'elica.

E' fondamentale saper stimare "quanto" allontanarsi, prima di abbattere (o virare, fate voi): se si manovra troppo presto, ci si ritrova troppo sottovento (se abbattuta) e bisogna far bordi corti (barca quasi ferma, non manovra), o troppo sopravvento (fig. 4.3., virata) e bisogna cmq poi allontanarsi per non passare a lasco/poppa addosso al pericolante. Queste difficoltà sono frequentissime.
Per chiarezza: la distanza per tornare sta tra 50 e 100 metri max con una barca a bulbo; min 20 metri con una deriva e/o carrellabile. Più o meno.

E' anche importante che tutti a bordo (compreso il futuro pericolante) sappiano e comprendano della manovra di allontanamento; veder allontanarsi la barca non deve provocare ansia, ma il contrario: vuol dire che a bordo sono calmi e organizzati.

Buono il suggerimento di recupero da mezza nave, ma senza esagerare (meglio un metro più a prua...).

Se l'uomo cade da andatura portante con spi, il tempo/spazio perso per ammainarlo "consentirà" di virare (meglio) o abbattere per risalire alla ricerca, se serve anche bordeggiando (se si viene da una poppa).

Sul recupero dell'uomo da sopra o da sottovento, i manuali sono pieni di scelte opposte, tutte "ben" e molto giustificate... io lo recupero da sopravvento: lui scarroccia verso la barca e/o collabora senza difficoltà, io non gliela do in testa. Sottovento, la barca lo copre letteralmente; ma è vero che il lancio della cima è più facile, e che lo scafo offre una 'remora'.

A proposito: ho fatto mille simulazioni, improvvise, in condizioni buone o medie; i risultati sono stati quasi sempre soddisfacenti. Non mi è mai successo di doverlo fare sul serio.
Una sola volta, in gita in acque perfette, mi sono buttato in acqua (a 50 metri da riva) e sono stato recuperato da due miei allievi... dopo 3 tentativi. Non lo faccio più.

Sono graditi tutti gli interventi di specifica o contrari, perché chi legge e non ha esperienza possa vedere quanto sia delicata e controversa la questione, e possa decidere da solo... io non mi assumo responsabilità... :oops: :oops:

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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
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signori ora vi dico io come si recupera un uomo in mare.

Chi lo vede cadere urla come un maiale strozzato e lancia salvagenti, barili, carabottini e quant'altro, ma senza togliergli gli occhi di dosso, gli altri sradicano le vele dall'albero e dallo strallo, se sotto spy si spara tutto, si accende il motore e lo si va a prendere puntando dritti su di lui, giunti in prossimità gli si lancia un salvagente e una cima e lo si porta sottobordo tirandolo verso poppa

lo spy lo si recupera più tardi


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Cita:
signori ora vi dico io
...

Mhh
Io pedante
Tu comunicatore

Si salverà 'sto poveretto?

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 Oggetto del messaggio: Re: Uomo in mare o pericolo di affondamento
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notizie dal Baltico
http://www.thelocal.se/23172/20091110/


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