Marinai di Terraferma

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Prendere la cappa
MessaggioInviato: 17/11/2009, 19:17 
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Iscritto il: 04/11/2009, 17:08
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Orzare fino a mettere la prua al vento, un attimo prima che la barca si fermi cambiare mura senza lascare il fiocco, mentre la barca ruota portare il timone all'orza e bloccarlo in questa posizione, la randa, se presente, completamente lascata.
La barca si pone in equilibrio, fra il fiocco che vorrebbe farla poggiare e il timone che tende all'orza, generalmente con la prua a 45/50 rispetto al vento.
Questa situazione è di grande importanza in caso di problemi, specialmente in solitario consente di fermarsi senza soffrire troppo le onde.
Uso molto spesso questa possibilità per effettuare manovre che non sarebbero possibili con la barca in movimento.

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 Oggetto del messaggio: Re: Prendere la cappa
MessaggioInviato: 17/11/2009, 19:18 
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Iscritto il: 05/11/2009, 18:02
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Ciao Paddy,
scusami ma non concordo pienamente con quello che dici.
Quello che affermi è una manovra certamente corretta che rende la barca stabile e quasi ferma (mantiene un andatura a zig-zag) ma secondo me non si può affermare che sei in cappa in senso assoluto. Dico questo perchè il termine cappa viene utilizzato per descrivere una condizione in cui, a causa di avverse condizioni meteo-marine, riduci la velatura (cappa filante) o rimani senza vele (cappa secca). Nella cappa filante si issa la randa di cappa e si infierisce la tormentina; la prima generalmente cazzata al centro e la seconda bordata sopravento. Non sempre per ottenere un giusto assetto servono entrambe e si può optare solo per la tormentina bordatra a collo. Il timone è ovviamente all'orza.
Invrece la cappa secca si ottiene scontrando il timone all'orza e ci si chiude dentro la barca in attesa del miglioramento del tempo.
Considerando il set medio di vele delle piccole barche che non comprende quasi mai la randa di cappa direi che la maniera migliore potrebbe essere quella di ammainare la randa, scontrare il timone all'orza e regolare con l'avvolgifiocco la quantità di tela necessaria per mantenere la barca in assetto.
BV
Carlo ( velaccino71 )


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 Oggetto del messaggio: Re: Prendere la cappa
MessaggioInviato: 17/11/2009, 19:19 
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Iscritto il: 04/11/2009, 17:08
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Località: Arese
velaccino71 ha scritto:
Ciao Paddy,
scusami ma non concordo pienamente con quello che dici.
.......
Considerando il set medio di vele delle piccole barche che non comprende quasi mai la randa di cappa direi che la maniera migliore potrebbe essere quella di ammainare la randa, scontrare il timone all'orza e regolare con l'avvolgifiocco la quantità di tela necessaria per mantenere la barca in assetto.
BV
Carlo


Che è esattamente quello che faccio io, non ammaino la randa, ma sventandola ottengo lo stesso risultato e non riduco il fiocco perché è già piccolo e controbilancia benissimo il timone. Come vedi siamo d'accordo :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Prendere la cappa
MessaggioInviato: 17/11/2009, 19:19 
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Iscritto il: 05/11/2009, 18:02
Messaggi: 3741
Occhio agli agugliotti del timone che comunque soffrono un pò dovendo contrastare troppo lo stallo delle vele, e poi considerate sempre la massa della barca che in mare agitato potrebbe essere sopraffatta da quella delle onde. Con la randa al limite dello sventamento si aiuta anche il timone nella sua opera.
Questi discorsi di operazioni nautiche mi ricordano quanto lessi qualche anno fa a proposito della grippa attaccata su un'ancora per evitare che restasse incagliata sul fondale.
Il tipo aveva avuto le istruzioni da un' amico del forum sull'esistenza della manovra e l'aveva applicate a regola d'arte, compreso il nome sulla boetta ed il piccolo peso per mantenerla in posizione(???!!!!.....forse il primo ormeggiava in un bacino tra infinite barche, ma a questo punto chissa quanti avvolgimenti tra catene).Quando è stato il momento di recuperare l'ancora, l'allievo a dato via al verricello e, seguendo anche un'altro consiglio serio, letto sempre al monitor del P.C., ha acceso il motore e sospinto la barca avanti per alleggerire lo sforzo durante il recupero; nel frattempo la boetta del cavo di grippa galleggiava liberamente attorno allo scafo.
A questo punto immagino che sia chiaro a tutti l'inevitabile: la boetta è finita attorno a l'elica tirandosi l'ancora e spegnendo il motore. Come si sia salvato il tipo non mi è noto ma ricordo delle risate che ho fatto quando questi commentava amaramente il consiglio sullo stesso forum.
Cosa bisogna fare dei consigli? Non lo sò, perchè dopo tutto nessuno è nato imaparato, quindi le cose deve averle conosciute navigan facenno.....e forse come dicevano i Massoni a riguardo delle chiese, di cui erano mastri costruttori: solo quelle giuste sono ancora in pedi (terremoti permettendo)
P.S. il duomo di Milano è restato senza tetto per decine d'anni perchè a quel punto della costruzione gli architetti non avevano le idee chiare.
Forse per quei motivi, una volta si costruiva con il marmo che resiste meglio alle intemperie.

Alla prossima e scusate il soliloquio ma stamani ho una vena polemica, anche con me stesso.
FRANCO


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