Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 8:15 
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Iscritto il: 04/11/2009, 16:08
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Procrastinato all'eccesso ora è giunto il monento catartico. Devo cambiarla è segnata, rotta, consunta non si può aspettare oltre.

Il quesito però è quale materiale usare per aumentarne la durata, o quantomeno per non diminuirla?


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 10:19 
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Iscritto il: 11/05/2012, 8:22
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Ciao Paddy,
io ho usato cimetta in Kevlar con una puleggia di diametro 10 volte il cavo e ha funzionato per anni senza usure visibili. Ma sul diametro, come saprai, ci sono varie teorie...

L.


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 10:36 
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Iscritto il: 04/11/2009, 16:08
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PEr i diametro vorrei mantenere l'8 sia per le pulegge sia per lo stopper che non consentirebbe diametri inferiori. Non sapevo facessero anche i tessili in kevlar, vedo adesso che Gottifredi lo propone, ero infatti restio ad utilizzare tessili "speciali" per la bassa resistenza agli inquinanti del dyneema e dello spectra, il problema degli UV ovviamente non sussiste.
Mi rimane il problema della durata della calza, la parte esposta al sole è letteralmente sfaldata ho paura a vedere quanto è immerso sotto. Forse si potrebbe prendere kevlar scalzato nella parte in cui lavora oppure con una calza in fibre non plastiche, ma naturali.


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 11:17 
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Benissimo il diametro dell'8, che si maneggia bene. Io ci avevo anche attaccato una maniglia da derive che mi aiutava molto a fare forza quando necessario (purtroppo succedeva per imperfezione del progetto). Anche il diametro delle pulegge è importante, comunque.

Però c'è un però: sebbene io sia stato contento della mia cima di kevlar, se dovessi rifarlo userei del normale poliestere. Non serve grande potenza per muovere la deriva di una barchetta, mentre invece a volte ho sentito la mancanza di un po' di elasticità. Mi è capitato più di una volta di toccare il fondo e di avere uno strappo violentissimo sullo strozzascotte, che non è saltato solo perché la barca era costruita bene. L'ideale sarebbe trovare (o inventare) uno strozzascotte che oltre un certo carico molla: è un controsenso, ma non per la deriva.

Riguardo agli UV, la mia opinione è che comunque la cima andrebbe cambiata per sicurezza piuttosto spesso, diciamo ogni 2 o 3 anni e comunque al minimo dubbio. L'effetto UV diventa quindi secondario, mentre è (di nuovo) importante la progettazione: sostituzione facile o difficile?

Ciao
L.


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 11:46 
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mi ha risposto Gottifredi, più veloci di così!

Buongiorno,
dalla descrizione che mi ha trasmesso direi che il prodotto che utilizza adesso è il più adatto e ha il migliore rapporto prezzo/durata.
Pertanto direi che una cima doppia treccia in poliestere (ns. prodotto T90) è la soluzione;
qualora volesse montare qualcosa di superiore può utilizzare una doppia treccia anima Dyneema calza poliestere.
Distinti saluti
Giorgio Cristofoli


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 13:57 
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Architeuthis ha scritto:
L'ideale sarebbe trovare (o inventare) uno strozzascotte che oltre un certo carico molla: è un controsenso, ma non per la deriva.


esiste... si chiama clamcleat CL257

http://www.clamcleat.com/cleats/cleat_details.asp?theid2=78

e' pensato per il timone.. ma nulla vieta di usarlo per la cima della deriva..


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 14:02 
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Località: un romano tornato al mare!
Io però non ho capito: se la deriva tocca, il paranco non dovrebbe entrare in tensione, semmai allentarsi; semmai un minimo di freno elastico potrebbe essere utile sull'eventuale contraccolpo (deriva che riscende dopo essersi sollevata per aver toccato). E' questo che si intende? O ci si riferisce esclusivamente ad una deriva galleggiante, dove un tiro "in basso" è necessario?

_________________
Buon Vento!
Alberto
________________________________________________
Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 14:32 
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Località: Arese
Quello che indica guru è sul mio timone da quando frequento la laguna, nell'ultima settimana avrà sganciato 200 volte.

Come dice Tramp, la deriva sta giù per il peso, un richiamo verso il basso richiederebbe uno strozzatore tarato, ma sarebbe utile per derive zavorrate e a qual punto quel camclean non la terrebbe.


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 07/06/2012, 16:51 
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Località: (UD)
l'ho montato anche io... :mrgreen:

quel clamcleat si puo' tarare fino a un tiro notevole.. riportano fino a 240Kg di tensione di rilascio...


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 Oggetto del messaggio: Re: Paranco deriva - Quale materiale?
MessaggioInviato: 08/06/2012, 7:29 
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Iscritto il: 11/05/2012, 8:22
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Giuste considerazioni!
Tramp, in effetti la mia deriva era in sostanza neutra e aveva bisogno di essere tirata sia per scendere che per salire. Aveva due cimette, dunque. Ovviamente, una volta giù, la cimetta di "discesa" doveva essere bloccata ed è questa che in caso di urto strappava con violenza e che avrei voluto più elastica. Un po' come il timone di Paddy.
Splendido il clamcleat di Guru: è esattamente ciò che intendevo.
Sul fatto che la deriva una volta giù ci resti mi ero fatto molte illusioni. Forse con un progetto migliore ce lo si può aspettare, ma nel mio caso era sempre necessario tenerla giù mettendo in forza il cavetto. Soprattutto in poppa, ma anche - e ne ebbi grande scorno - di bolina, dove mi aspettavo che gli attiti laterali l'avrebbero tenuta in posizione.

PS: mi sto innamorando del Viko 27... conoscete una pillola efficace?


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