franco ha scritto:
E’ bello immaginare Lollipop seduto su una sdraia all’ombra di un fico, oppure sotto un ombrellone frastornato dal vocio della gente che copre il rumore della risacca, oppure ancora in attesa delle ferie perso dietro a un manuale nautico o a un nuovo articolo sulle barche. Articoli ormai genericamente inutili scritti chissà per chi su pagine patinate con barche immense, belle donne, luoghi irraggiungibili. Ma lui ha i piedi per terra, misura la sua barca con le ruote e misura il tempo che occorre ancora per trovare tutti gli elementi positivi per averla. E intanto naviga, oggi si appresta ad affrontare situazioni difficili e pensa a vele ognitempo . Mare scaglie d’argento che salgono e scendono vento al traverso randa stesa , una mano, due ridurrebbero troppo la vela e la possibilità di mantenere una rotta efficiente verso terra: al sicuro in una marina. Perché le nostre barche e la nostra capacità velica ci consiglia sempre di considerare di rientrare quando si mette male, Il mitico Glenans assegna al Corsaire (antiseniano delle nostre) 5 ore per trovare un porto con stati di mare 3 in aumento a 4. Il fiocco ha i matafioni, può essere ridotto, ma appena fatto lollipop si rende conto che assume tutte le pieghe più strane. Diventa un serbatoio per l’acqua che lo colpisce, svanisce la sua funzione di venturi sulla randa. Lollipop allora lo sostituisce con un fiocco più piccolo con i garrocci, così fa prima ad armarlo acquattato sulla coperta per non finire fuoribordo al primo colpo di mare un po’ più sostenuto. E se oggi ero da solo? Il porto lo so dov’è ma se penso al mare che forse incontrò, meglio terzarolare prima , ad aprire la randa si fa sempre in tempo. E che fiocco metto, ecco che adesso tornano le idee di Paddy e la comodità di un rolla fiocco. Al diavolo la massima efficienza, si naviga per andare da un posto ad un altro e capita di rado che si corra contro qualcuno se non si è previsto in anticipo. Si, il rolla fiocco ha le sue comodità e Lollipop molla l’ormeggio con il fiocco steso e la randa già terzarolata, prende il traverso che lo porta a casa, rinfresca ancora, che comodità ridurre il fiocco e stabilizzare la barca recuperando la cimetta dell’avvolgitore………………………….Chi lo chiama adesso, chi interrompe la sua navigazione. E’ la vita di tutti i giorni, comunque che bella veleggiata………
"Ok... si va bene... facciamo così. Ti faccio sapere al più presto. Ciao" click.Torniamo a sognare. Lollipop non conosce il mare ma ha imparato a rispettarlo durante le sue escursioni gommate. Lo ama ma lo teme. Troppo vivi sono i ricordi dei frangenti di una termica contro l'esile struttura del salsicciotto e che si ingavonavano costringendolo ad andare di sassola. Eppure si rallegra, perche tutto sommato quei frangenti erano ancora poca cosa. Ma Lollipop sogna ancora, sogna da sempre, almeno da quando ne ha facoltà.
Lollipop si sogna su un barchino. Non un barchino qualsiasi, magari noleggiato, ma un barchino tutto suo. Non si pensi a questo come vuota vanità, brama di possesso o espressione della mercificazione feticista comune nel mondo moderno e verso la quale, per tante altre cose, ahilui anche Lollipop non è del tutto immune.
Vuole una barca tutta sua per assumere nel contempo sia il ruolo di anima dannata (o salva, perché poi dipende dai punti di vista) che di Caronte. Ma ce lo vedreste Caronte a navigar con un motoschifo?
Però Lollipop è concreto e minuzioso, persino pignolo a volte. Conosce bene la differenza tra efficenza ed efficacia e come la prima non porti necessariamente alla seconda. Allora ben venga la semplicità. Lollipop ha già in mano la cima del rullafiocco perché il vento rinforza e la barca sband...
Driiin driiin "Si dimmi... no no, non c'ho niente, stavo solo pensando a una cosa.... va bene, mi fermo io a prender il latte" 