Giacchè è domenica, ed il tempo non manca, vi racconterò la mia prima, storica scuffia. La barca era nuova: la deriva, che ho ancora, cioè il Laser 2000 "Gabbianella", appena acquistato, nuovo, dal "negri nautica". Una follia,questo acquisto, ma una follia della quale ancora oggi sono molto contento e molto fiero.
Tenevamo la barca alla Fraglia di Malcesine, press'appoco dove abbiamo fatto il primo (e ad oggi unico) raduno dei MdT. Usciamo la mattina, con mia moglie, la Giò, di Luglio, in una splendida giornata di sole e di vento. Usciamo presto, alle 7,30-8, con il vento (il Peler) che ancora incrementa, e ci dirigiamo spensieratamente verso il punto più ventoso del lago, cioè Capo Reamol, giusto a Nord di Limone.
Navighiamo al traverso, tutto va bene: si plana solo con randa e fiocco. Poi io (il timoniere) ho la felice idea di poggiare, e mettermi al lasco, con la deriva abbassata. Non sapevo quello che facevo, alla prima raffica la barca orza: "la tengo, la tengo" grido, ma un'attimo dopo la barca strapoggia, poi straorza, ed in un'attimo ci ritroviamo a bagno.
Scuffia a 180 gradi, con 25 nodi di vento, e la mattina fa anche freddo, in acqua (ma abbiamo le mute ed i giubbetti). Dài e dài riusciamo a mettere la prua al vento, tra le onde, la Giò la tiene, io monto con i piedi sulla falchetta e mi appendo alla deriva: niente. Sforzo, tiro, spingo, ed alla fine la barca comincia a salire, in un attimo è diritta, salgo da poppa, libero i garbugli delle cime, e poi sale anche la Giò. Torniamo a terra intirizziti e ma divertiti.
Questa è stata la prima. Dopo ce ne sono state altre, ma mai come questa...
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