Dunque, in fiera a Bologna ho visto i due modelli di verricelli disponibili, cioè il canadese Thor ed il veronese Bolt.
La cosa ve la voglio raccontare perché è uno dei rarissimi casi in cui ho fatto il furbo per non pagare il folle biglietto di ingresso: peraltro dopo aver già schivato l'altrettanto carissimo parcheggio-fiera (11 euro per 3 ore!), soltanto lasciando l'auto in un vicino-ma-normale parcheggio a pagamento della città (2,5 euro per due ore).
Alla biglietteria scopro che l'ingresso oggi costava 50 euro! Invece dei 14 segnalati sul web...
Scherziamo? Mi dico.
Mi avvicino ai tornelli fingendo noncuranza, telefonino all'orecchio, labbra che blaterano parole senza senso; appena le due annoiate ragazzotte di guardia sono distratte da qualcosa, scavalco una sbarra e sono dentro.
Rapidamente ho trovato i due oggetti di mio interesse.
La faccio breve, il veronese Bolt della Docma mi ha convinto, maneggia una corda da 12mm su un tamburo in alluminio, e il gas è comandato dalla cima che esce dal winch, la quale agisce direttamente su una rotella che comanda la leva dell'acceleratore. Inoltre c'è una specie di strozzatore di non-ritorno, prima del winch, per cui a motore in moto ma al minimo il rullo non gira, ma la cima rimane comunque bloccata.
Il fissaggio dell'attrezzo si fa tramite una robusta asola zincata, che va legata con una cinghia a cricchetto a qualcosa di solido.
Mi piace.
Mi sto adesso chiedendo due cose:
1) ma non sarebbe possibile sostituire al winch di fabbrica il barbotin+campana di un salpancore?
2) non sarebbe possibile governare due cime affiancate, che vanno alla stessa ancora, ma che poi vengono legate sulle due prore?
Sarà difficile avere una risposta.
Chi di voi sa come è fatto un salpancore "visto dal di sotto"? cioè può dirmi se l'elemento rotante, il barbotin, può essere collegato in qualche modo all'asse del motore del nostro winch a scoppio?