Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 6:16 
be per il drifter bisognerebbe spiegarci meglio
in effetti ho fatto finta a non capire quello che pady intendeva
ma con lui non riesco proprio a tenermi duro :lol: (be forse sotto sotto mi diverto)
comunque nexus ,pady non intendeva dire che risale il vento


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 6:55 
analizzando le polari che hai messo su
una mostra l'angolo rispetto al vento reale
e l'altra rispetto al vento apparente
anche se probabilmente sono state fatte dal cantiere e perciò a favore
dimostrano che barche lente praticamente non varia poi molto tra reale e apparente
come ti dicevo comincia a essere apprezzabile sui i 5 nodi
ma in regata è importante anche qualche metro
il concetto (molto difficile da scrivere ma facilissimo in pratica)è non dico anticipare
ma non so come dire:sincronizzarsi con la variazione del vento
interessa?


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 7:38 
il problema di daino è perchè perdo le regate con tanto distacco
il suo problema ci puo aiutare tutti dico tutti a navigare
è un problema di incapacita?
è un problema tecnico?
è una innovazione che lui non conosce?
quando si parla di vele non conformi di solito è incapacità
perchè il problema è facilmente risolvibile basta controllare le vele di chi ha vinto
prima nel calderone bisogna mettere tutte le conoscenze
dopo la cosa più difficile individuare il problema
e quindi risolvere


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 7:55 
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Iscritto il: 04/11/2009, 16:08
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Località: Arese
Ho capito perché scrivi su foglio protocollo piegato: per consentirci di stampare e mettere le note di comprensione del testo.
Non credo che tu ci sia, sei sagace, sarcastico e parimenti supponente, non ti manca la dialettica e comprendi il testo altrimenti non riusciresti nel tuo intento.
Ti prego però di non esagerare, la contraddizione, la ricerca della ragione anche su te stesso, rendono a chi vuole essere di aiuto e a chi cerca una soluzione incomprensibile il resto del dialogo. Un po' come al bar quando arrivava l'amico e si introduceva con aneddoti o argomenti apparentemente contestuali, ma in realtà avulsi gelando irrimediabilmente il discorso. Ricordo ancora i sorrisi imbarazzati affogati nella schiuma della birra.


Stiamo, per altro per l'ennesima volta, disquisendo sulle peculiarità delle varie vele, Nexus da perfetto conoscitore delle dinamiche dei fluidi si è dotato e comprende l'uso delle numerose vele. Fra noi c'è complicità e ci intendiamo appieno. Con Daino stiamo, credo, facendo un buon lavoro, credo che anche lui si stia appassionando e si diverta. Mi sembra di rivivere i miei primi approcci alla vela, il contesto era è vero ben più d'alto livello, ma quando mi spiegarono la funzione di quel code di 200 mq rimasi scioccato e al contempo imbarazzato per la novità; non la compresi immediatamente e cercai di farmi rispiegare ancora come funzionasse. Così avvenne quando passai dalle sartie in tuga a quelle in falchetta, un cambiamento che in apparenza può sembrare irrisorio, ininfluente, mentre è alla base della vela moderna; un approccio sostanzialmente diverso che mi ha portato a dotarmi, come Nexus e come credo farà Daino, di numerose vele. Vantaggioso? Non so, con il genoa al 180°, un fiocco e lo spinnaker ottenevo, credo, obiettivi simili, ma d'altro canto non potendo spostare le sartie e non potendo spezzare le braccine ai progettisti moderni devo adattarmi.


Tornando alla discussione originale.
La vela "moderna", quella con la "J" corta e i boma lunghi, quella con gli armi a 7/8, i quartieri accentiati e i paterazzi non strutturali, richiede un approccio diverso. Via i genoa grandi quindi e avanti con le rande steccate su garrocci e non inferite accoppiate a vele più piccole a prua, veloci nella regolazione e, ovviamente, nella virata. Angoli al vento impensabili negli anni '80 e '90, ricerca di prua piuttosto che di velocità. Un approccio che ha portato, o è conseguenza non saprei, dei nuovi campi di regata non più a triangolo, ma a bastone. Con la conseguenza di avere barche sempre più leggere e veloci nella manovra, impiegate in pratica in un match race continuo.
Tutto ciò ha portato ad una penalizzazione enorme al di fuori di quell'asta di regata, sia in crociera sia nelle regate "lunghe" le barche divengono lente: fare prua non è più sufficiente, appena la bolina si allarga e prima di divenire poppa sono castrate dalla mancanza di tela. Non serve più stringere, non serve più virare come fulmini, e ci si ritrova con dei fiocchetti che a mala pena riescono a gonfiarsi, tanto sono piccoli e rigidi.
La soluzione, anche se ha impiegato un po' di tempo a manifestarsi, è logica: con gli avvolgitori è pressoche impossibile il cambio di vela a prua, ecco che sono nati i bompressi e, su altri avvolgitori, varie vele adatte a spingere al meglio per intensità di vento diverse e per andature diverse.


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 8:44 
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Iscritto il: 15/11/2009, 15:44
Messaggi: 2843
ivano ha scritto:
ll code0 e una vela con tessuto leggero?
se intendi 30° è bolina e anche stretta
è una cosa impossibile ma proprio di concetto
o dio forse non ne sono a conoscenza ma trovo la cosa difficile
dopo tutto sono a venezia mi sarei accorto se una vela và di bolina
con una vela leggera
io ho un genaker grande,uno piccolo per il traverso,un fiocco grande rigido
sempre per il traverso con vento più forte,2 fiocchi per la bolina uno per
quella più stretta e venti più forti l'altra per venti più leggeri e una tormentina
alla fine sarò sicuramente ignorante ma coi fiocchi..... :lol:



Ivano, le sai le misure (superficie) dei tuoi gennaker drifter e code0?
Io ne vorrei uno più piccolo, vendendo il mio.
Ne comprerei uno da 50 mq, mentre il mio ad occhio stimo sia sui 90 mq.


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 10:40 
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Iscritto il: 16/11/2009, 9:24
Messaggi: 3455
Località: (UD)
La vogliamo smettere? E' ora di riportare un minimo di ordine....
Possibile che non siate capaci di seguire un argomento e di rispettare il topic posto da qualcuno?

ivano che parte per la tangente... storpiando i nik dei partecipanti.. offendendo in giro qui e la...
sparlando fuoriluogo di cose ovvie come se fossero astrofisica delle particelle per mostrare le cose che sa.....
e poi non sa neppure che col drifter si stringe di bolina, ma a causa del forte scarroccio (e non sto a spiegare perche') la rotta effettiva non e' poi cosi' boliniera e per coglierlo occorre riferirsi al vento reale....

e adesso ci si mette anche joe con una richiesta che qui non centra assolutamente nulla...

PER FAVORE, in particolare Ivano, vogliamo rispettare chi chiede, chi scrive e chi legge... e postare solo commenti non offensivi e pertinenti?
Vi faccio notare che esistono i tastini nuovo argomento e mp...


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 11:43 
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Iscritto il: 26/08/2011, 18:33
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Allora riprendiamola da più indietro, se avete voglia e pazienza.
A viverone ci sono circa 15 regate all'anno, campionato invernale compreso che però non so ancora se farò.
Bene o male le situazioni sono sempre simili:
- per metà delle regate è un bastone (a volte c'è una boa di disimpegno su quella di bolina, a volte ce n'è una all'arrivo), dove si tenta di mettere il bastone in direzione prua/poppa, poi succede quello che succede
- per l'altra metà sono fisse sul lago, quindi può uscire di tutto, anche traverso/traverso. Domenica scorsa è stata bolina/poppa per i primi tre, dal quarto in poi (che ero io) bolina/bolina :o
- di solito si parte di bolina con sei/sette nodi. Raramente si conclude tutto il percorso con bolina/poppa a sette nodi. Più di frequente all'arrivo alla boa di bolina, il vento muore e rimane intorno al mezzo nodo. Ovunque la regata verrebbe fermata, a viverone vorrebbe dire annullare l'80% delle regate, quindi bene o male si continua sotto una pioggia di bestemmie.

Per inciso domenica cosa è successo:
- sei/sette nodi di bolina. Parto con il genoa 200% ;) Penso che se il vento aumenterà faticherò a tenerlo da solo. Ma non succede, fino a 3/4 della bolina sono con un H22, un first210, una star e due ponant. Alla boa di bolina loro passano, io no. Il vento muore e per girare la boa mi ci vogliono 40 minuti. E ci ammucchiamo tutti subito dopo la boa con mezzo nodo di bolina. Si mettono tutti mura a dritta. Siccome le previsioni davano vento da est, io decido di fare la mosca bianca e mi metto mura a sinistra, se mi va bene bene, altrimenti pazienza. E' andata male, gli altri sono arrivati in due ore alla velocità di mezzo nodo. Io in tre, fuori tempo massimo per cinque minuti.
Che poi è l'unica cosa che mi ha fatto arrabbiare, sono stato messo in classifica più in basso di chi si è ritirato già alla boa di bolina.

Da quì vorrei decidere su quale armo e su quali vele puntare. Il rollafiocco ormai c'è (e l'equipaggio ne è ben contento), ma potrei anche pensare di smontarlo per l'inverno e rimontarlo prima delle vacanze. La delfiniera o bompresso invece no, e per me montarli è un impresa, ma nell'inverno potrei pensarci...

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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 11:58 
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Iscritto il: 18/10/2011, 22:36
Messaggi: 2556
Ohhhhhh!!!! Eccheddiamine!!!

Io ci riprovo a tornare in argomento...

Quello che dicono Guru & Paddy riguardo il drifter è sacrosanto, loro lo sanno pure spiegare con la fisica ed i venti relativi/reali/apparenti, io sono uno zuccone e ti dico che col drifter si stringe il vento, non tantissimo, ma si risale senza problemi... il drifter è una vela stupenda, mi sento veramente di consigliarla a tutti, non ne vedo controindicazioni.
L'unica accortezza, a parer mio, è che dobbiamo sempre tenere a mente che è una vela enorme rispetto alla barca: vado a memoria ma mi sembra che il mio sia 4,70 di base e tipo 8,50 di "inferitura", quindi tendo a non utilizzarlo se le condizioni meteo prevedono raffiche improvvise o roba simile, una sventagliata con tutta quella roba fuori non sarebbe molto gradita dal Falcon :D

Riguardo la "vela bianca" di prua, tornassi indietro ascolterei i consigli sempre dati dai due di cui sopra, in effetti non so quanto mi possa essere utile un genoa per l'uso che io faccio della barca. Forse sarebbe sufficiente il suo fiocco originale (sarà un 90%) montato con l'autovirante. Sinceramente non vedo tutta questa differenza in crociera rispetto al genoa ed indubbiamente avrei un aumento della sicurezza, perchè quello lo posso tenere su fino a condizioni "veramente interessanti" e ridurre semplicemente la randa. In pratica ho un range che va da: due mani sulla randa e fiocco con cui la barca risale un vento assurdo (per me) e continua ad essere gestibile; fino a randa piena e il solito fiocco che mi fanno andare fino a 5-6 nodi di reale; al di sotto apro il drifter e buonanotte. Il tutto senza dovere andare a prua a cambiare le vele.

Questo però è il mio avviso, riferito all'uso (sconsiderato) che faccio della barca. Daino ci fa le regate e la cosa è diversa, qualcuno mi ha insegnato che in regata si vince con l'angolo e non con la velocità ;) Quindi avere un genoa che stringa di più il vento potrebbe anche essere un'ottima idea.

Riguardo le vele "da poppa", non ho mai usato lo SPI e quindi sto zitto, però mi pare di aver capito che in microclass si possa usare solo quello, quindi la scelta è piuttosto obbligata.
Io ho un gennker bello grosso (credo che in realtà sia un MPS) e ne sono soddisfatto: il range di utilizzo mi va dal traverso al lasco, al gran lasco mi rompe sempre l'anima e tende a sgonfiarsi in ombra alla randa, se la tolgo o la riduco va meglio.
Il Drifter non è fatto per le andature portanti, ma come hanno già detto, è talmente grosso che fa egregiamente il suo anche in queste andature. In pratica se sono in giro e devo farmi un pezzo al lasco, avendo già il drifter montato (e magari aperto), lascio quello e buonanotte. Se fossi in regata metterei il gennaker ;)
Ho anche un altro gennaker più piccolo, lo uso quando c'è un po' più di vento e/o quando sono solo, perchè riesco a gestirlo meglio. Lo dico perchè qui vorrei un vostro consiglio: secondo voi è meglio armarlo in testa d'albero e sulla drizza del fiocco?


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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 12:01 
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Cosa mi ha più confuso nell'andamento della regata è stato che ho montato questo genoa enorme, convinto che avrei avuto degli svantaggi con tanto vento, per chè pensavo di non tenerlo con solo il mio peso, ma dei vantaggi con poco vento muovendomi molto più degli eltri con il fiocco piccolo.

Invece cosa è successo?
- Di bolina con vento l'ho tenuto e sono andato molto forte (magari si spiega col fatto che il vento non era sufficientemente forte da sbandare troppo la barca rispetto al mio peso)
- con poco vento mi sono mosso molto più lentamente degli altri (magari si spiega col fatto che ho cannato la valutazione del bordo)

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 Oggetto del messaggio: Re: Che vela a prua?
MessaggioInviato: 19/09/2014, 12:02 
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Presupposta la verifica del genoone :roll: Che continua a sembrarmi inadatto.
Se andasse bene hai una situazione adatta a ciò che descrivi, se no meglio un genoa più piccolo e un code0, che per altro potresti ricavare da quel genoa. Per la poppa da solo puoi pensare ad un gennaker o ad usare lo stesso spy come gennaker.


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