Fidi75 ha scritto:
Fiocco, motore e deriva giù mi aiutano, quindi?
Fiocco senz'altro. Tieni conto però che se cominci a surfare sull'onda il vento apparente ti viene da prua e le vele non servono a nulla verso avanti; semmai, in caso di ingavonata, aiutano a tirarti giù. Per cui: belle lasche, buone solo per l'andatura che ti fa entrare (poppa-lasco, immagino)
Motore sempre acceso, in folle se non serve, anche in condizioni ideali. Arriva la volta che non te ne penti.
Deriva: giù non serve a niente; 20 cm per aiutare la direzionalità e per
non essere efficace più che tanto in caso di imbardata. Non stare a sentir Paddy, che ha uno strampno virus da bulbaro. Speriamo di saperlo curare....
Fidi75 ha scritto:
Brontolo...dove sei? Se non ricordo male in qualche post dicevi di anticipare la poggiata o sbaglio?
Certo, è quello che si fa sempre in tutte le andature portanti. Con l'attenzione a farlo
sempre, ma il meno possibile e al momento giusto (facciamo uno/due sec prima che la barca cominci a orzare per effetto delle onde: una in prua su cui ti infili, una che ti alza la poppa: e lì sei tu che devi tenere la barca "in fil di onda", perfettamente perpendicolare alla direzione dell'onda.
E qui ci vuole la solita spiegazione lunga, che puoi non leggere se ti fidi di quanto sopra
Facciamo che sei mure a dritta (solo per esempio, tutto vale al contrario se devi entrare mure a sx); hai scelto la direzione sulla base del fatto che il mare, da poppa, ti viene ancora leggermente da dritta. Hai i pesi, per quanto possibile, a poppa.
Gia detto che il motore è acceso? Se c'è poco vento, è anche in tiro. Le vele sono e restano su per ogni evenienza, male non fanno mai (equipaggio seduto!).
Navighi pulito e con le vele ben regolate per l'andatura; in questa situazione è facile orzare, solo se serve; è altrettanto facile ( = probabile ) che una causa qualsiasi ti porti alla poggia, alla strambata, all'intraversata con passaggio di boma, vele, e coricamento sulla mura opposta. Il che ovviamente è tragico e da evitare. Se ce l'hai, ci sta bene un prodiere con scotta del fiocco in mano, che cazza ad ogni aumentare della velocità, ma è pronto a lascare in caso di orzata (il fiocco cazzato aiuterebbe a sbandare-intraversare). Il resto dell'equipaggio tace e sta fermo al suo posto (*).
Quando sai/senti (ma se senti sei già quasi in ritardo) che l'onda di poppa ti solleva (la poppa, appunto) poggi energicamente ma senza strappi, e solo per quel tanto che ti mantiene in linea, e stai pronto a correggere millimetricamente in caso si inneschi una surfata, per tenerti sempre "in filo d'onda", cioè, ripeto, perpendicolare alla direzione dell'onda stessa.
(Ricordo di aver visto una foto di Marina Spaccarelli Bulgari sil Kerkyra II che entrava nel canele di Fiumicino su un frangente decisamente pauroso; quella foto resta parte della mia passione per la vela).
Se la tratta da coprire è lunga, queste poggiate possono farti perdere acqua sottovento rispetto alla rotta giusta: avrai quindi previsto di iniziare il rientro un po' sopravvento, ma non tanto da trovarti a dover modificare la rotta (strambare) per infilare l'ingresso.
Ciò che perdi, se perdi, in poggiate, lo puoi recuperare nei momenti di calma d'onda (relativa calma...) in cui non rischi l'orzata / ingavonata involontaria.
Ma... facciamo a capirci: in condizioni limite, non si entra. Punto.
E... essere esaustivi ed esaurienti e "giusti" nello spiegare situazioni limite e relativi comportamenti non è proprio facile, per cui, va benissimo ulteriore dibattito.
(*) Più di una volta, a Fiumara (Fiumicino, Roma), mi son trovato con bulbate a voler entrare, con equipaggio non collaborante (o poco), presenza di mare formato e barra all'ingresso (fascia di fondale basso, onde alte anche frangenti, pericolo di "tallonare" con il bulbo, che significa rotture, perno per traversare e disastri conseguenti; non poche barche sono "finite" lì...).
Le condizioni che imponevo (difficile, senza terrorizzare) erano: tutti in pozzetto, salvagente, cintura di sicurezza, silenzio assoluto, osservazione attenta del timoniere - io o un allievo - e delle sue/nostre comunicazioni. Didatticamente una bellezza, ma gli sfinteri insomma non stavano benissimo...