Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 09/07/2010, 16:42 
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Quanto era dovuto:

http://marinaiditerraferma.blogspot.com ... e-con.html


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 09/07/2010, 16:53 
Per restare col tema dell'oggetto...articolo onesto...
Bello, schietto, sincero...come la nostra barchina...
Ad ogni modo il mitico Beluga di mare ne ha fatto...


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 09/07/2010, 17:04 
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Paddy e Beluga non fanno testo. :lol: comunque li ho aggiunti.


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 12/07/2010, 14:41 
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ci sono alcuni punti che non condivido. Devo dedicare però un po' di tempo per un'analisi seria.


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 12/07/2010, 14:47 
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Il discorso è molto generico e, ovviamente, soggettivo anche se le considerazioni non fanno altro che limitarla alla categoria di navigazione: acque protette, etc.
Per quanto riguarda la minore qualità in fase iniziale penso che sia innegabile, né che prima di comprare una barca bisogna provarla. Condivido sulla necessità di un'analisi più seria che io non potrei fare, né nessuna altro che non l'abbia provata con mare, onda e vento.


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 12/07/2010, 15:28 
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Come detto condivido il senso generale dell'intervento e la sua necessità per lo meno per noi stessi.

Sin da subito ho compreso limiti e qualità della mia barchina, ma ancora oggi non riesco a esternare come vorrei quali sono.
Il problema è contingente, da un lato ho avuto non pochi problemi con i concessionari che non hanno mancato di farmi notare che le mie esternazioni avrebbero impedito la vendita, dall'altro vorrei riuscire a far capire qualè la reale destinazione d'uso di questo barchino non denigrandolo ma esaltando i pregi che purtroppo sono visti quasi sempre come un'operazione di immagine commerciale.

Il problema non è nella qualità della produzione o di quella delle attrezzature, quelle sono esternazioni di acquirenti scontenti o al contrario di venditori perennemente sulla difensiva e comuni a qualsiasi bene costruito in modo più o meno artigianale. Ha voglia il rivenditore tedesco ad annunciare che le nuove produzioni sono migliori delle precedenti, classica affermazione di comodo, quando sappiamo bene che un bozzello viadana, comprato in Germania non è dissimile da uno preso in Polonia visto che entrambi sono fatti a Bellano. Certo è anche probabile che ora la ferramenta sia di altra marca, ma anche a questo rispondo che sono cazzate, l'attrezzatura del Viko va benissimo per quello che ci si deve fare.

Il vero problema non è quindi la barca è l'acquirente, se infatti un velista approda ad un 35 piedi mediamente dopo 10 anni e 2 barche di proprietà questo non avviene con il Viko 20 che rappresenta la prima barca per una serie di utenti entusiasti che hanno mediamente un'esperienza paragonabile a quella di un corso PADI in luogo di un CMASS per le immersioni.
Quando la scorsa settimana scherzavo con Fidi sulle frasi storiche dei Vikaioli non pensavo ancora di aver centrato il problema, all'acquisto l'ignoranza (in senso buono) porta a credere che tutte le barche a vela siano uguali al pari di tutti i gommoni in seguito, quando ci si aggorge che non è così, l'inesperienza unitamente ai tanti commenti provoca mancanza di fiducia e si entra in un circolo vizioso di preconcetti e ansie. Tant'è che questo non avviene in chi, pochissimi, possiedono un Viko, ma provengono da altre esperienze veliche e mediamente spariscono con il tempo in chi riesce a navigare a lungo. Fidi ne è un chiarissimo esempio, ricordo le prime mail di qualche anno fa a me e a Massimo.

Come ovviare al problema e/o come venirne fuori una volta acquistato il "problema" senza doversene disfare e senza dover discutere perennemente con la famglia? Semplice. Lasciare perdere la barca e concentratevi su di voi avvicinatevi al mondo della vela con convinzione dei propri mezzi ovviamente, ma soprattutto formandovi. Al pari di qualsiasi disciplina sportiva non può essere iniziata senza una preparazione tecnica. Spesso confondiamo il termine "nautica" con "vela" sono distantissimi, un gommonauta (non me ne vogliano) in apprensione per i consumi del suo mezzo non può pensare di trovare soddisfazione in una barca a vela, qualsiasi barca a vela. Nel Viko quel che fa paura è lo sbandamento? Udite udite tutte le barche a vela sbandano a me invece fa paura l'opera morta altissima perché è su di lei che potrebbe frangere l'onda che mi rovescerà.
Dopo un corso di vela, serio non una settimana di ferie in Croazia, e un anno passato a provare su barche di altri avrete probabilmente preso coscienza delle vostre necessità e dei vostri limiti e potrete scegliere il mezzo che realmente fa per voi.
Un Viko ovviamente. :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 12/07/2010, 16:11 
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Paddy ha scritto:
Il vero problema non è quindi la barca è l'acquirente .....


Concordo in pieno.


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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 01/08/2010, 11:08 
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io personalmente debbo dire che, dopo qualche anno passato sulle derive (FJ, FUSILLA, STRALE), nella necessità di voler cambiare deriva con una più nuova (TRIDENTE 16), grazie (o per colpa :lol: ) dei vostri racconti lacustri ho visto nel viko la possibilità di fare il "saltino" in avanti, l'unico possibile nelle mie condizioni, vista la totale assenza di posti barca e l'economia di gestione. tutti a dire "il tegame in mare non va, lascia perdere e fatti un tridente, quelle vanno bene si e no per i laghi" e così via. un tormentato anno passato a girovagare per i forum, a pensare alla suo varo da spiaggia, a guardare il mare per capire se, durante la bella stagione, avrei potuto godermelo alla stregua di una deriva. l'adriatico non è l'oceano, l'onda non è mai preoccupante ed il vento è tendenzialmente a regime di brezza, sotto i 15 nodi salvo rare eccezioni (in corrispondenza delle quali il viko sta comodamente parcheggiato in spiaggia).
"si va bene, ma quella barca lì è lenta, non va, che ci fai con un catenaccio simile!"
ecco, posso assolutamente smentire quest'affermazione, nonostante il mio livello elementare di conoscenza della mia barca la cosa sorprendente è stata proprio questa; al mattino, quando spesso da noi il mare è una tavola ed il vento è rafficato da SW e di direzione variabile (ma debole) il viko letteralmente vola sull'acqua, o quantomeno viaggia al pari delle più blasonate (e lunghe) barche (comet, bavaria, etc.); la deriva mobile consente non solo l'alaggio in spiaggia ma lo spostamento del centro di deriva e la sua totale scomparsa alla andature portanti sotto gennaker (che ho rollato). sottolineo come, in queste condizioni, con la deriva normalmente non potevo uscire in quanto la zavorrina non sa nuotare e la deriva non mi permetteva di stare tranquillo.
"tu non sei abituato ai cabinati, sono barche complicate, la deriva è più semplice"
vero, secondo me è un altro modo di vivere la barca, qui le regolazioni seppure semplici sono determinanti, e richiedono uno studio approfondito della dinamica del moto, un'attenzione continua al vento ed ai suoi capricci, e questo un po mi intimoriva; ma anche qui il viko si è dimostrato, con il suo armo essenziale, assolutamente azzeccato per un principiante prudente come me.
in sintesi mi sono accorto che la marinità del viko è al pari delle altre imbarcazioni, e le condizioni tipiche dell'adriatico sono assolutamente adatte a lui; non conosco il lago ma dai vostri racconti vedo che il problema più serio è l'incostanza del vento, i cambi repentini di direzione (in mare questo succede al mattino quando il vento gira da SW a NNE, ma l'arrivo del vento da mare è percettibilissimo, si sente sulla pelle, non da problemi.
infine (purtroppo) il "contatto fisico" a castelnuovo da perina e la sua vista in porto a lazise... e come fai a non innamorartene?
eccolo il mio al suo varo di collaudo a peschiera, vi dico solo che il mio socio (assolutamente digiuno di barche a vela) si è commosso...
e poi il suo arrivo in adriatico... per me, un sogno

l'unico vero problema che ho riscontrato è l'alaggio su carrello in condizioni di brezza tesa (12 - 15 nodi); l'opera morta del viko, unita alla presenza di onda frangente (piccola ma fastidiosa a terra) diventa una vela notevole e servono due persone per domarlo, ma probabilmente perfezionando il carrello riuscirò anche a semplificare tale procedura.

B.V.
luciano


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Serendipity (Viko 20)
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
S.Francesco
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 Oggetto del messaggio: Re: VIKO20. Deltania 20 barche oneste con armatori consapevoli
MessaggioInviato: 07/08/2010, 17:56 
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Quoto tutto quello che ha detto Luciano, anche io penso che il Viko non sia poi così differente dalle "altre". Purtroppo non ho avuto ancora la possibilità di provarlo al mare per i motivi familiari che conoscete ma non ho trovato differenze sostanziali al lago rispetto alle altre, anzi. Va sempre anche con poco vento e con i venti moderati non ho mai avuto più paura che con le altre (SUN2000 e FIRST24), con le onde stessa identica cosa, quando si balla, si balla.
E' che i velisti sotto tutti un po' saccenti, quasi sempre troppo bravi ed è molto difficile confrontarsi "onestamente".


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