Marinai di Terraferma

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 Oggetto del messaggio: Alzare la deriva alle portanti
MessaggioInviato: 23/02/2017, 19:16 
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A proposito di derive zavorrate, avrei un interrogativo sul modo di usarle sulle barche di cui solitamente si parla su questo forum.
Ricordo che sulle derive come il Flyng Junior o il Quattro e Settanta, nelle andature portanti si alzava la lama di deriva, lasciandone fuori circa un terzo, per ridurre l'attrito in acqua e favorire la planata. Ci si regola così anche sulle barche con deriva zavorrata o è troppo rischioso ridurre in tal modo l'effetto raddrizzante? :?:


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 Oggetto del messaggio: Re: Ancora la deriva di Vikolocorto
MessaggioInviato: 23/02/2017, 21:21 
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Vik57 ha scritto:
Ci si regola così anche sulle barche con deriva zavorrata o è troppo rischioso ridurre in tal modo l'effetto raddrizzante? :?:

Effetto raddrizzante?
Certo non serve nelle andature larghe.
O meglio: nelle larghe il peso in basso insieme alla lama immersa (superficie) può indurre e incrementare oltre misura il rollio, con conseguente variazione 'a pendolo' della tendenza evolutiva delle forme e dei centri velici; il che significa che avrai la barca alternativamente orziera e poggera. Facile governarla se sei concentratissimo. Ma se perdi l'attimo, è probabile che ti arrivi una straorzata o una strapoggiata (vedi sotto).
Inoltre la deriva su consente in qualche misura lo scivolamento laterale sull'onda, cosa che è certamente meglio della straorzata/imbardata che è il rischio sempre presente sui laschi.
Per cui: solo un pelo di deriva giù, il meno possibile, da provare su ciascuna barca nelle diverse condizioni di mare e vento per determinarne la misura giusta.
Se poi vuoi provare le planata, in qualche caso è possibile che 'lei' ne voglia un po' di più. Ma in questo caso devi avere prima un equipaggio che possa e sappia comportarsi proprio come su una deriva leggera.
Il che non è frequentissimo se non sei in regata e non hai un equipaggio più che agguerrito (e magari anche bravo...).

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 Oggetto del messaggio: Re: Ancora la deriva di Vikolocorto
MessaggioInviato: 24/02/2017, 15:05 
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Tramp ha scritto:
Vik57 ha scritto:
Ci si regola così anche sulle barche con deriva zavorrata o è troppo rischioso ridurre in tal modo l'effetto raddrizzante? :?:

Per cui: solo un pelo di deriva giù, il meno possibile, da provare su ciascuna barca nelle diverse condizioni di mare e vento per determinarne la misura giusta.


Va bene. Grazie!
Non resta che cominciare a provare!


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 Oggetto del messaggio: Re: Ancora la deriva di Vikolocorto
MessaggioInviato: 24/02/2017, 19:36 
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Vik57 ha scritto:
nelle andature portanti si alzava la lama di deriva, lasciandone fuori circa un terzo, per ridurre l'attrito in acqua e favorire la planata. Ci si regola così anche sulle barche con deriva zavorrata o è troppo rischioso ridurre in tal modo l'effetto raddrizzante? :?:


concordo con Tramp... (e ci mancherebbe...)

aggiungo che una buona parte dell'effetto sbandante del vento dipende dalla capacita' dello scafo di opporsi allo scarroccio...

ricordo quando giocavo da bambino con le barchette di polistirolo... (un pezzo di cassetta a forma di U con uno stecchino e la vela...)
sebbene non avessero avuto nessuna deriva (in realta' proprio perche' non ce l'avevano...) era impossibile ribaltarle soffiando sulla vela di lato... semplicemente lo scafo scivolava via di lato...

un altro aspetto interessante per le barche con deriva basculante e' il fatto che oltre che ridurre la sup. immersa, la riduzione di deriva comporta anche lo spostamento verso poppa sia del suo baricentro che del centro di deriva...
questo dovrebbe aiutare a compensare l'appruamento dovuto al fatto che il centro velico nelle andature larghe si sposta molto verso prua (la randa e' tutta aperta e quindi si trova a mezza barca...)

magari ne discutiamo in un thread apposta...
e' una questione interessante.

Tramp?


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 Oggetto del messaggio: Re: Ancora la deriva di Vikolocorto
MessaggioInviato: 25/02/2017, 11:53 
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Località: un romano tornato al mare!
guru70 ha scritto:
Vik57 ha scritto:
nelle andature portanti si alzava la lama di deriva, lasciandone fuori circa un terzo, per ridurre l'attrito in acqua e favorire la planata. Ci si regola così anche sulle barche con deriva zavorrata o è troppo rischioso ridurre in tal modo l'effetto raddrizzante? :?:


... una buona parte dell'effetto sbandante del vento dipende dalla capacita' dello scafo di opporsi allo scarroccio...
Due cosette semplici per illustrare il fenomeno:
1. all'aumentare della velocità, l'acqua si fa sempre più 'dura'; un esempio - ribaltato di 90° - è lo sci d'acqua; se trainato piano lo sciatore non sale, e se era salito, piano piano affonda, non governa gli sci, che vanno solo a fondo; se veloce, l'acqua sotto lo sci è dura come il ghiaccio, e lui ci pattina tranquillamente sopra, ha capacità evolutive delicate ma efficacissime.
Tradotto: in velocità l'acqua sottovento alla deriva le fa 'lo sgambetto'; per evitarlo laschi le vele, ma in cammino è molto più semplice ed efficace (velocità, confort, sicurezza) tirar su deriva.
Ricordiamoci che la formula della portanza in acqua è più o meno P= V*V*S, che vuol dire in sostanza: se ti serve una portanza P per non scarrocciare, all'aumento della Velocità, se non 'tieni' la barca puoi diminuire la Superficie riducendo di poco la Portanza, che puoi portare ad essere la stessa che ti consentiva di non scarrocciare già alla velocità che avevi prima che aumentasse;
2. ragionamento al limite: timone giù, deriva tutta su; la barca che 'cade' verso avanti, 'appesa' al chiodo della pala timone, tende ad allineare la forza (CV, avanti al CRLat/CD) con il crl stesso e con la pala, rendendo difficile il lavoro per le linee d'acqua (e per il rollio) che vorrebbero provocare variazioni di direzione (c'è dell'altro, ma questo secondo me è spessissimo preponderante).

guru70 ha scritto:
ricordo quando giocavo da bambino con le barchette di polistirolo... (un pezzo di cassetta a forma di U con uno stecchino e la vela...)
sebbene non avessero avuto nessuna deriva (in realta' proprio perche' non ce l'avevano...) era impossibile ribaltarle soffiando sulla vela di lato... semplicemente lo scafo scivolava via di lato...
Mio padre, gran praticone da ragazzino in Versilia, quando ero un bambino mi costruì - totalmente ignorante di teoria - un modellino con grandi volumi a prua e molto affilato a poppa: era impossibile farlo andare senza straorze ad ogni momento; lui, ripeto ignorante, si inventò uno skeg/trimmer subito a pruavia della pala... :shock:

guru70 ha scritto:
un altro aspetto interessante per le barche con deriva basculante e' il fatto che oltre che ridurre la sup. immersa, la riduzione di deriva comporta anche lo spostamento verso poppa sia del suo baricentro che del centro di deriva...
Vedi sopra "2. ragionamento al limite"

guru70 ha scritto:
questo dovrebbe aiutare a compensare l'appruamento dovuto al fatto che il centro velico nelle andature larghe si sposta molto verso prua (la randa e' tutta aperta e quindi si trova a mezza barca...)
Se il CV si sposta molto a prua del CRLong. provoca un momento che tende, come dici, ad appruare la barca. Ma anche senza considerare lo spostamento a prua, è la sua altezza (distanza da CRLong.) che incide parecchio su questo fenomeno.
Aggiungo che in crociera puoi:
- spostare quanto possibile verso poppa i pesi 'pesanti' e relativamente mobili se prevedi un tratto di navigazione abbastanza lungo da valerne la pena;
- posizionare i 'pesi inutili' e mobili (ragazza con occhiali, telo e olio di cocco...) dove dici tu e non dove dice lei;
- sui pesi fissi speriamo che tu abbia già provveduto 'a terra' ad un assetto che non possa essere quasi mai critico in tutte le condizioni;
- usare lo spi, quando si può;
In regata, invece:
- equipaggio a poppa, e - se decentemente agile - equilibrato nei pesi e posizionato sui bordi opposti, per compensare con la propria mobilità la tendenza al rollio (straorza e strapoggia) invece di doverlo fare con costanti e rapide correzioni di barra;
- tutto quanto già detto per la crociera;
- probabilmente quacos'altro che qui dimentico.
Ricordo che sul Vaurien (e qui torna il discorso sulla planata) la testa della deriva aveva un taglio verso prua che consentiva di inclinarla verso poppa anche senza alzarla: serviva a cercare la planata anche quando l'aria non era troppo forte e alzando deriva si sarebbe pagato con scarroccio. Spesso funzionava.
Mi riprometto di riesumare una tabella che riassume in estrema sintesi le tendenze indotte orza-poggia al variare degli strumenti aria, andatura, pesi, forme etc. fissi o governabili.
Potrebbe essere un discreto spunto di riflessione per continuare.

[psss. @ guru: rileggendo mi sono accorto che sembra che io mi rivolga a te; be', non riscrivo tutto, ma i (gli eventuali) destinatari di quanto sopra sono piuttosto i soliti, quelli che prendono la deriva come uno strumento di stabilità... :twisted: ]

guru70 ha scritto:
magari ne discutiamo in un thread apposta...
e' una questione interessante.
@ Paddy: che bello non essere un vero amministratore! Ora tocca a te (e non a me :mrgreen: ) spezzare il thread come si deve..., magari con un link dalla tua apertura a queste cosette... Grazie!)

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 Oggetto del messaggio: Re: Ancora la deriva di Vikolocorto
MessaggioInviato: 25/02/2017, 19:28 
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Tramp ha scritto:
guru70 ha scritto:
magari ne discutiamo in un thread apposta...
e' una questione interessante.
@ Paddy: che bello non essere un vero amministratore! Ora tocca a te (e non a me :mrgreen: ) spezzare il thread come si deve..., magari con un link dalla tua apertura a queste cosette... Grazie!)


E che ci vuole :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: Alzare la deriva alle portanti
MessaggioInviato: 25/02/2017, 20:06 
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Località: un romano tornato al mare!
Grazie!
Ma ora dicci la tua, no?

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 Oggetto del messaggio: Re: Alzare la deriva alle portanti
MessaggioInviato: 26/02/2017, 10:43 
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Tramp ha scritto:
Grazie!
Ma ora dicci la tua, no?


Che dire, avete già detto tutto. 8-)

Non ho grande esperienza su questo tema. Non sono un regatante a livello tale da arrivare a questo.
Posso solo dire che ho avuto un'esperienza di deriva alzata per errore durante una fuga in poppa con vento oltre i 30 nodi ed è servito, la barca non si traversava alle onde, ma scivolava di fianco quando "tentava" di farlo e per questo specifico evento posso consigliarlo, però non saprei dire se vale per tutti i cabinatini.
Sulle derive sicuramente va fatto di bolina, manovra non semplice per altro perché devi operare mentre la barca sta iniziando a planare così da spostare il centro di deriva nella parte che rimane immersa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Alzare la deriva alle portanti
MessaggioInviato: 26/02/2017, 11:05 
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Paddy ha scritto:
... Posso solo dire che ho avuto un'esperienza di deriva alzata per errore durante una fuga in poppa con vento oltre i 30 nodi ed è servito, la barca non si traversava alle onde, ma scivolava di fianco quando "tentava" di farlo e per questo specifico evento posso consigliarlo, però non saprei dire se vale per tutti i cabinatini.
Vedi che un contributo utile si dà sempre?

Quanto al sottolineato, direi che vale abbastanza in generale, cioè che è meglio crederci, e navigare come se fosse vero, salvo parziali smentite; in quest'ultimo caso si cerca di capire perché 'non vale', ci si fa un'idea e/o si considerano gli interrogativi che restano, e si corre al forum per porre il problema. ;)

Paddy ha scritto:
Sulle derive sicuramente va fatto di bolina, manovra non semplice per altro perché devi operare mentre la barca sta iniziando a planare così da spostare il centro di deriva nella parte che rimane immersa.
Se non sei proprio ai campionati italiani, ma anche in crociera, ti fai un'idea del momento di minor pressione sulla lama prima o durante la manovra che prevede una minor superficie di deriva, attui, e poi cerchi di affinare tempi e modi per eseguire l'operazione. Se poi sei proprio bravo, dall'intensità e direzione del vento e delle onde sai già, prima che il bisogno si verifichi, quando e quanta deriva sollevare. E... basta farlo!

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 Oggetto del messaggio: Re: Alzare la deriva alle portanti
MessaggioInviato: 26/02/2017, 13:56 
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Condivido quanto scritto da Tramp ed altri. Alle portanti, sollevare parzialmente la deriva (se questa e' basculante) comporta diversi vantaggi, anche se non si e' in regata. Chi mi conosce sa che non sono amante delle regolazioni e, nelle mie veleggiate, sarebbe molto facile criticarmi nella regolazione delle vele (e a ragione :D ) perche' a me piace passeggiare ...
Ebbene, la deriva pero' alle portanti la regolo: il sollevamento parziale aiuta molto a mantenere un modo di procedere tranquillo. Sotto pilota automatico poi e' immediato, ad orecchio, accorgersene: infatti con la deriva parzialmente sollevata sono molto meno frequenti le correzioni (zz ... zzz .. zz, invece che zzz zzzzz zz z zzz zzz :D ).

Peraltro, nel mio caso ( http://lamiabarcabrezza22.myblog.it/200 ... gerimento/), il sollevamento avviene direttamente agendo su una cima in pozzetto, ed e' quindi molto semplice da effettuare (a differenza delle derive con meccanismo a cremagliera) ed inoltre consente , con la seconda cima, di bloccare la deriva in qualsiasi posizione intermedia.

Solo su una cosa sono meno d'accordo con Tramp (non da un punto concettuale ma pratico) e cioe' sullo spostamento dei pesi dell'equipaggio. Quando si passeggia, l'equipaggio (soprattutto se costituito da ospiti o comunque da persone poco interessate alle prestazioni veliche) deve poter stare comodo. Peraltro la mia barca non e' cosi' sensibile allo spostamento dei pesi come lo sarebbe una deriva.


BV

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Ex: Aura (CNA - Brezza 22 ) http://lamiabarcabrezza22.myblog.it
Gli stolti corrono ove i saggi non osano nemmeno avventurarsi


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