Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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Paddy ha scritto:
Uvala Zakplovica coordinate 45°53'52" N - 15°

Con queste coordinate il navionics mi da un posto vicino a Zagabria ho sbagliato qualcosa?


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 8:39 
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mauvira ha scritto:
Paddy ha scritto:
Uvala Zakplovica coordinate 45°53'52" N - 15°

Con queste coordinate il navionics mi da un posto vicino a Zagabria ho sbagliato qualcosa?



Boh, personalmente non uso mai le coordinate, ma sempre i riferimenti geografici.
Questo è quello che mi dice google, dopo controllo sul GPS vero
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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 8:39 
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Prova a metterle tutte:

Uvala Zakplovica coordinate 45°53'52" N - 15°27'05" E

_________________
Lorenzo


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 9:44 
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Ilovik 44° 27.641'N e 14° 32.967'E
Prima che allungassero il molo e mettessero corpi morti e gavitelli, Ilovik era un posto molto tranquillo e tra i ruderi del castelletto di San Pietro in Nembi abitava un “eremita”. Una sera ce ne stavamo sul molo del paese a fare i perdigiorno, quando arriva uno a torso nudo e pantaloni lunghi con un cartoccio e la togna in mano. (si pesca tenendo il filo direttamente in mano senza canna). Si mette proprio sulla testa del molo e traffica un po’ per prepararsi.
Butta amo e filo in acqua, e neanche un minuto dopo tira su un bel pesce. Poi riarma l’amo, ripete l’operazione e ancora passa pochissimo ed tira su un pesce ancora più grosso.
Non c’è spettacolo migliore per dei frequentatori di moli che osservare un pescatore all’opera e commentare. Ci avviciniamo tutti per vedere meglio. L’uomo butta di nuovo la sua esca , subito c’è grande movimento in acqua, lui sacramenta in croato perché l’amo scende lentamente e quello che sta mangiando è tutto pesce piccolo, mentre lui vuole solo roba da oltre mezzo chilo, che nuota in basso, più verso il fondo.
Allora tira su, si sposta di due metri e ripete l’operazione. Stavolta l’amo va giù e si impiglia nelle rocce del fondo. Nessun problema e nessun sacramento. Si sfila i pantaloni , resta nudo. Si tuffa in acqua e va sul fondo seguendo il filo della togna . Libera l’amo, torna in superfice, si rimette i pantaloni tutto bagnato com’è e si rimette a pescare. Il tutto è fatto di sera quasi al buio L’uomo è sempre serissimo e taciturno.
In meno di un’ora ha pescato più di 10 pesci tra il mezzo chilo ed il chilo e mezzo. Soprattutto orate ed un paio di dentici. Si è anche tuffato altre due tre volte per liberare l’amo, il tutto sempre senza mai guardare o nè parlare con nessuno a parte il sacramentare mentre guardava scendere il suo amo.
Noi eravamo strabiliati, già si commentava di un nuovo messia per la capacità di moltiplicare i pesci nel secchio. Poi arriva un nuovo curioso, guarda un attimo il cartoccio dove c’era l’esca e dice:
-a beh, è il verme di Rimini, allora sono capaci tutti!
Allora ci mostra quella specie di pezzo di wurstel diametro 3 cm e lungo circa 15 che si contorce dentro il cartoccio, e ci spiega che è parte di un verme lungo anche 2 metri, che si pesca con una piccolissima trappola che blocca solo la testa, e poi si tira su con cautela. E’ l’esca più ambita dai pescatori ed al mercato di Trieste costa una barca di soldi, ma ne vale la pena, perché fa di ogni pescatore un pescatore di successo. Basta tagliarne un paio di centimetri alla volta cominciando dalla coda e quello continua a vivere ed attirare pesci.
Ci rivela che nel canale di ingresso di Ilovik, venendo da sud ci sono alcuni buoni posti per prendere il verme di Rimini, solo che bisogna andare a profondità oltre i 30 metri. Ci dice anche che in inverno nel canale ci sono delle montate di branzini che hanno permesso a lui di prendere 100 branzini in un giorno.
Forse esagerava un poco, fattostà che Ilovik per me è sempre quel posto fantastico ed è una tappa quasi obbligata. Ilovik infatti è la prima isola a sud di Lussino. Lussinpiccolo è troppo trafficata per piacerci e per stare tranquilli , quando siamo in zona noi passiamo la notte o alla baia di Artatore appena dentro al golfo di Lussinpiccolo, oppure appunto ad Ilovik.
Il posto ci piace molto , la spiaggetta a sud ovest ha sabbia molto fine, acqua bassa e molto trasparente. C’è anche un panificio che fa pane molto buono. Ed il pesce c’è ed è fresco.
Ad Ilovik quest’anno ci siamo ormeggiati ad un gavitello dopo aver fatto una entusiasmante galoppata da Pola con vento sostenuto. Ed appena arrivati abbiamo deciso che era proprio l’ ora di fare un bagno.
Eravamo vicinissimi al moletto del castello di San Pietro in Nembi e così ho messo in acqua il gommone per andare lì , visitarlo e dar modo a Graziella, che non nuota, di stare in acqua bassa. C’era anche un’altra coppia lì con due bambini che giocavano a fare immersioni. Dopo qualche minuto la signora non si trattiene e domanda:
-ma come avete fatto ad avere un posto al gavitello? Erano tutti occupati, abbiamo fatto il giro due volte e poi abbiamo dovuto dar fondo all’ancora. Ed abbiamo ripetuto la manovra 2-3 volte perché non prendeva bene
-ma la vostra barca qual è?
-è quel Figaro azzurro che si vede laggiù
Avevo notato subito quella barca perché era l’unica di dimensioni normali in tutta l’area degli ormeggi, ed era quasi davanti a noi dall’altra parte del canale poco a sud del ristorante Dalmatinki in una zona che non sceglierei per un ormeggio. Se fosse stata una barca da charter o una di quelle tipo “ guarda quanto grande è invece la mia” avrei detto semplicemente che il nostro gavitello era una faccenda di pura fortuna.
Ma il Figaro è una barca che mi piace perché nata per navigare con ogni tempo e la famiglia era di gente simpatica e allora gli abbiamo spiegato il metodo che usiamo e che funziona con un discreto tasso di successo .
Passiamo lentamente tra le barche, salutiamo tutti e chiediamo se hanno intenzione di passare la notte lì o invece se ne vanno prima. Alcune barche lasciano i gavitelli giusto prima che passi l’esattore del porto, e vanno ad altro ormeggio sperando di arrivarci dopo che l’esattore locale è già passato. E quasi alla fine della fila dei gavitelli un gentile signore su un EC37 ci ha detto che verso le 16,30 aveva in programma di andarsene.
-bene, allora guardi io mi metto qui vicino e prima di salpare mi avvisi che vengo ad occupare il posto
Ho fatto ancora un paio di giri intorno facendo mostra di cercare un punto dove dar fondo temporaneamente. In neanche 10 minuti il signore mi informa che la moglie da deciso che, visto che se ne devono andare, tanto vale lasciare libero il posto subito. La fortuna di trovare un cuore tenero!
Così noi abbiamo avuto il nostro posto. Non garantisco che funzioni sempre , ma direi che la probabilità è sopra uno su due. Una volta uno ci ha anche filato una cima da poppa per consentirci di aspettare senza dover dare fondo.
Il fatto è che Magna Sionere ha un albero alare che prende vento con facilità. Un gavitello mi da molta più sicurezza di un ormeggio con ancora in spazi ristretti.
Se proprio non c’è niente da fare allora , stando attenti al pescaggio ,ci si può accostare al moletto del castello, che tanto l’eremita che ci abitava non ci abita più ora. Oppure come abbiamo fatto qualche anno fa si può ormeggiare con ancora e poppa in banchina a 45 gradi dalla testa di molo del ristorante Porto, che ora è chiuso. Prima di farlo abbiamo chiesto il permesso ad una signora che era lì e che ce l’ha accordato. In questo caso bisogna stare attenti a non interferire con le barche che se ne stanno a gavitello in quella zona. Non c’è molto spazio, ma si può fare bene. La tenuta dell’ancora in quella zona è eccellente.
Questi due posti cioè il moletto del castello ed il moletto nella zona del ristorante porto sono ideali per una piccola barca, e tra l’altro sono gratuiti.
Segnalo che non c’è più acqua nella piazzetta davanti alla chiesa: la pompa a mano è stata vandalizzata. Peccato perché lì Graziella ci faceva sempre il bucato. Ma se uno chiede ad un bar o anche ad un privato, nessuno ti nega il favore di riempire una tanica d’acqua.
C’è invece la possibilità di fare una doccia vera anche se non so dire se l’acqua sia fredda o calda, perché c’era la coda e noi abbiamo preferito usare la nostra acqua a bordo.Basta chiedere al negozio.
Per chi non ha il tender è disponibile un servizio taxi ti viene a prendere in barca, ti porta in paese e poi ti riporta per un prezzo molto modesto. Alla mattina il panificio ha il servizio di consegna di pane e brioches direttamente in barca.
Nella foto si vedono due posti di ormeggio descritti


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 10:22 
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Uvala Hiljaca, isola di Zut, 43°52'14" N - 15°19'29" E / 43° 52.326 N - 15° 19.406' E

Ci arriviamo una sera dopo una navigazione tranquilla, sta facendo buio, l'anno prima abbiamo ormeggiato poco a sud del ristorante e sappiamo che c'è un fondo buon tenitore, fin troppo visto che son dovuto andar giù a riprendermi l'ancora di tutti e due i Viko, in più siamo di rientro e non abbiamo niente di gustoso da mangiare, quantomeno non come il profumo che arriva dalla Konoba Sabuni.
C'è un lungo pontile galleggiante e a quello ci avviciniamo, per risparmiare (?) le trappe sono tirate dagli scogli di fronte non ho idea come possa entrare una barca con delle appendici, fosse anche un ecoscandaglio, ma tantè ci avviciniamo alzando il piede del motore ad ogni cavo fino a che un signore, molto cortese, ci dice che non c'è posto per noi piccoli perché aspettano un motoscafo con a bordo, non capiamo bene se 5, 15, o 50 persone.
Visto che ci capiamo insisto chiedendo se posso entrare dentro il porto, 10X15 metri, protetto da un molo in pietra e lui mi spiega che c'è poco fondo e che con la bassa marea non ce ne sarà proprio; sul fondo pietre accuminate. Si può ormeggiare solo al molo in pietra, ma è pieno. Ma è quasi buio e noi abbiamo fame. Quindi di fondo all'ancora di traverso e mi avvicino di prua alla testata del molo, il sempre gentilissimo di cui sopra non batte ciglio per questa decisione e, anzi, mi prende le cime. Ormeggiamo alla belle e meglio e quindi mi tuffo per verificare l'ancora, insieme a quella sott'acqua scopro che la testa del molo non degrada come di solito fanno le testate dei moli, ma è quasi verticale. Possiamo ormeggiare all'inglese e così facciamo.

Non ci rimane che prendere possesso di un tavolo. Ci sediamo, verifichiamo il prezzo della cena cosa che in mare faccio sempre mentre a terra no e quest'anno (2014) ho preso qualche sola non da ridere, il menù oltre alle solite orate e grigliate di carne con verdure prevede spaghetti allo scoglio, nel 2012 non avevamo con noi il fornello, accettiamo quindi il pericolo di una pasta slava o probabilmente tedesca e ordiniamo: 4 scogli, 2 coca e 3 birre, io ordino sempre 2 medie tanto la prima finisce subito.
Mentre aspettiamo arriva il "5,15,50" che effettivamente è un 15. Sono già ubriachi, targati RM, non per il luogo, ma per la nazionalità e... si tirano dietro tutte le trappe. Tira e molla arrivano all'ormeggio di prua, ritira e rimolla sulle battagliole degli altri si girano e finalmente possono azionare la passerella idraulica. Petti villosi, pance prominenti, magliette cafone, sembrano miei gemelli, sembra una riunione di MdT! È finita la pace, d'altra parte se c'è una cosa che mi da fastidio più dei cafoni sono quelli che dicono che ad agosto c'è folla e si chiedono perché "gli altri" non stanno a casa. Quindi accetto.
Anzi ne approffitto per ascoltare gli aneddoti che invariabilmente arrivano dopo il primo giro di spritz.
Ecco la pasta, arselle belle grosse, pomodorini appena scottati, un sughetto appena opaco che denota un filo di farina, ma non troppa, prendo uno spaghetto dal vassoio ed è pure al dente. Distribuisco quindi con gioia quel bengodi, affondo la forchetta e... sabbia! Quintali di sabbia! Una considerazione finale. Gli ormeggi gratuiti ai pontili dei ristoranti hanno forse solo questo difetto, alle 8 di sera non puoi litigare con l'oste e poi andartene.


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P.S. trova l'incongruenza nell'insieme foto/racconto ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 10:53 
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Paddy, non è che ti sbagli?
Il benzinaio è a Zaglav, il paese di Zman non è proprio sul mare, ma appena dentro e poco più a nord....


Per tutti: mettiamoci d'accordo sulle coordinate, Paddy le dà in gradi primi e secondi, io, per adeguarmi al mio portolano, ma non solo a quello, le annoto in gradi, primi e centesimi di primo, non sessagesimi.

C'è una piccola differenza che a volte...




Segnalo che ad Ilovik, dal lato nord del paese, su una microspiaggia, c'è una presa d'acqua a pagamento, tipo due kune per due minuti di getto. Buona per le taniche, non per fare il pieno ai serbatoi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 11:29 
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Uvala Landin, Isola di Pasman 45°54'51" N - 15°22'59" E / 43° 54.874' N - 15° 22.960 E

A est dell'insenatura di Zincena è rispetto a questa più abitata, c'è un ristorante, numerose abitazioni e pontili, che purtroppo non ho potuto visitare essendo questa la mia prima rada Croata e non avendo ancora sviluppato quella sensibilità per i bassi fondali e gli scogli affioranti, oltre a tanta curiosità, che mi consentirà in seguito di ormeggiarmi un po' ovunque.
Entrando in rada scegliamo 2 gavitelli liberi verso la costa nord, anche qui poca esperienza, con il Viko si può tranquillamente prenderne uno solo in due rimanendo vicini.
La baia è piena di motoscafi, ancora a portata dei "giornalieri" di Biograd e Pakostane, ma due gavitelli molto sotto costa sono liberi. Ci ormeggiamo e, mentre preparano il pranzo, mi butto per un esplorazione, come detto la primissima, delle isole croate. Non nascondo un po' di delusione, l'anno prima (2010) ho visitato la costa in tenda e mi aveva dato in effetti l'idea di essere un po' monotona, ma speravo che le isole fossero diverse. Mi accosto comunque all'enesimo lastrone frastagliato di calcare, pieno di ricci, qualcuno buono lo raccolgo, e quasi privo di vita. Mi sono portato anche le ciabatte e quindi decido di fare due passi, le Konoba sono famose devo assolutamente iniziare a capire, esco dall'acqua all'interno di una piccola darsena dove è ormeggiato un gozzo cabinato.

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Due righe per spiegare le foto. Il proprietario del gozzo chiaramente di un pescatore e mi incammino verso quello che sembra, appunto, un ristorante. Non ho fatto nemmeno 10 metri che un signore sui 40/80 anni mi rivolge la parola con un buongiorno italianissimo. Andiamo bene. Ammetto di essere un po' prevenuto sugli italiani, ma difficilmente mi sbaglio, comunque questo signore non è italiano, ma, scoprirò, ci ha lavorato e di conseguenza parla discretamente l'italiano, anche se il dialetto barese non mi è totalemnte comrpensibile.
Dopo il buongiorno il dialogo prosegue:
- "... io pescatore..."
- " ottimo, ma a me che mi frega?"
- "io vendo pesce"
- " e io - indicando la maschera e le pinne - non ho soldi con me"
- "io cucino pesce..."
- Penso: "mi stai diventando simpatico", esterno: "saremmo in 8 quanto vuoi per del buon pesce?"

Apre una cesta con dentro ghiaccio e una discreta quantità di paranza, oltre a alcuni pezzi più grandi chiaramente da allevamento, in un lato un polipo si arrampica infreddolito.

- riprovo a chiedere: "quanto vuoi?"
- "scegli!"

Un po' intimidito, lo slavo per me è ancora un'incognita, prendo 4 bei pesciotti, 2 manciate di sarde altrettanto di triglie di scoglio e il polipetto.
Sulla bilancia, tutto insieme, sono circa 5 kg, non molto per la voglia che mi sta montando, speriamo gli altri 7 non abbiano molta fame.

- "1000 kune."
- conto mentalmente: "mica poco 150 euro! Però dai siamo in 8, non si può pensare di far meno", ad alta voce "è troppo mi spiace"
- "compresa verdura - mi mostra l'orto dietro al muretto - vino e ... bambini?"
- "Si"
- "Allora anche coca cola"

Ok andata! Non ho dubbi su mia moglie, agli altri non chiedo, mal che vada me li pappo tutti io. Ci vediamo, mi dice presto 6 e mezza perché poi fa buio.

Azz. Però... si va bene l'orario, ma io nuoto, le mie figlie pure, ma gli altri so che non sono grandi nuotatori e quei 100/150 metri come li facciamo? Al ritorno poi, io non voglio riuscire a nuotare.
Nemmeno il tempo di formulare il pensiero che il mio amico pescatore mi chiede quali sono le barche, che indico, e mi dice che sarà da noi con il gozzo alle 18,15.
Così è! Accosta di poppa, saltiamo sulla sua prua e l'avventura ha inizio.
Appena sbarcati l'ambiente è profondamente cambiato, c'è un lungo tavolo in luogo della sedia e della rete in riparazione, apparecchiato con piatti da osteria milanese, bicchieri con le tacche, quelli del vino alla pesa di Porta Genova, posate spaiate e... una decina di ciotole contenenti ogni tipo di verdura dalle patate al cavolo, dai cetrioli ai pomodori, in una ciotola il polipetto è spezzettato fra le patate il prezzemo e una montagna di aglio, c'è il vino (caldo), e la coca cola (fredda), acqua. Il nostro amico è alla griglia dove sfrigolano le sarde e le orate alcune melanzane e poche zucchine, le triglie, mi dice, sono in casa a friggere.
Nell'attesa i ragazzi si dedicano agli scogli e noi iniziamo a piluccare dei pezzetti di pane con una salsa, che poi scoprirò essere onnipresente sul territorio: peperoni e melanzane.
Il pesce mette poco a cuocere, il polipo altrettanto a finire nel mio pancino, ma anche il resto viene mangiato con somma soddisfazione. La Croazia, delle isole, mi piace sempre di più.
Alla fine la figlia, credo, ci offre anche un dolce fatto da lei, marmellata di arance e cioccolato che personalmente non avrei mischiato in una sola crepes, ma tanté se qui si fa così dobbiamo adattarci.
All'imbrunire, satolli e soddisfatti, mi appopinquo per saldare il conto e, sorpresa, mi viene fatto notare che 5 litri di vino e 4 di coca cola, oltre al dolce, sono un po' più di quanto pattuito. Non posso in effetti dargli torno, bastava forse dirlo prima, e così le kune diventano 1500.
Ci riaccompagna alle barche e scendendo mi regala una bottiglia del bianco che abbiamo bevuto a tavola.

Alle 23 nel buio totale si è avvicinata una barchina per chiedere il pagamento dell'ormeggio, faccio notare che ho mangiato al ristorante, ma lui gentile mi dice che il ristorante è quello sopra non il pescatore. 50 kune, comunque onesto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 11:40 
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Jocondor ha scritto:
Paddy, non è che ti sbagli?
Il benzinaio è a Zaglav, il paese di Zman non è proprio sul mare, ma appena dentro e poco più a nord....


il bensinaio è a Zaglav a 1 miglio a sud di Zman. Se c'è una Zman nell'entroterra in effetti nun lo so, Navionics mi indica come porto di Zman quello e attorno ci sono delle case ;) :roll:

La foto con indicato il benzinaio, pallino rosso.
Allegato:
benzinaio.jpg
benzinaio.jpg [ 506.64 KiB | Osservato 2703 volte ]



Jocondor ha scritto:
Per tutti: mettiamoci d'accordo sulle coordinate,


Coordinate del benzinaio di Zaglav.
43°56'59" N - 15°08'40" E
43°56.977'N - 15°8.674 E

Per velocizzare il mio compito uso le prime perché me le da goggle, ma posso prenderle anche dal GPS, se volete possiamo tutti mettere entrambe così siamo tutti facilitati.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
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Allora correggi la tua schedaaaaaa!
È intestata a Zman ma parla di un benzinaio che si trova a Zaglav!
Insomma!


Non facciamo casino, google ti dà le coordinate nel formato che hai scelto, consapevolmente o non.
Poi se il gps te le dà diverse, io al tuo posto mi chiederei il perché; le coordinate sono coordinate, formato a parte.
Comunque io nelle schede del portolano le coordinate le prendo da google, perché fra l'altro in casa il gps prende male


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/10/2014, 11:57 
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Jocondor ha scritto:
Allora correggi la tua schedaaaaaa!
È intestata a Zman ma parla di un benzinaio che si trova a Zaglav!
Insomma!


Noto con piacere che qualcuno legge ciò che scriviamo, però se ti incazzi, la smettiamo qui. ;)

Io ho scritto:
...A circa 4 miglia a Nord di Sali, su Dugi Otok, è un ottimo ridosso da tutti i venti.
A metà strada da Sali è presente anche l'unico benzinaio dell'isola....
Tornando a Zman, porto molto carino e ben strutturato...


Nella mia intenzione indicavo che il benzinaio è a metà strada fra Sali e Zman. Un'informazione utile perché per due volte ho approffittato nella mia rotta fra i due porti.
Non mi sono spiegato bene? Non hai capito tu? Ai posteri l'ardua sentenza, ma la mia frase è grammaticalmente corretta e comunque noi non siamo scrittori e questo non è un portolano tecnico. Se lo è io me ne tiro fuori non voglio responsabilità.


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