Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
Oggi è 16/04/2024, 12:21

Tutti gli orari sono UTC +1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 212 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6 ... 22  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 08/04/2014, 16:26 
Non connesso

Iscritto il: 15/11/2009, 16:44
Messaggi: 2843
Mentre ascolto alla radio24 la storia di un certo Luca che parla dal Vinitaly ( ;) ) , mando il link ad una scheda già scritta

viewtopic.php?f=9&t=4686&start=0

mancano solo le coordinate:
44° 2.333'N - 15° 3.287'E


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 08/04/2014, 16:44 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 15:13
Messaggi: 3529
Jocondor ha scritto:
A proposito, fai una bella scheda su Kosljun! e mettici anche quel corpo morto da vero criminale che mi hai lasciato... ;)

....se penso alla manovra di tonneggio faticosissima che ho fatto, aiutato dalla figlia Francesca, con il motore che non voleva partire, nel caldo atroce, per mettermi al corpo morto, ("così se come ieri si alza il vento siamo al sicuro...") e tutto per poi scoprire che il canapone che avevi lasciato era malamente imbrogliato e non annodato, in pratica eravamo appesi al nulla... menomale che non si è alzato il vento... :D



:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: non ci posso credere.


QUEI corpi morti erano una serie di agganci per un allevamento di cozze.

Io ne ho scelto uno, quello a mio parere più ridossato, perché a Kosljun col maestrale, si crea un venturi.....non so se lo sai :lol: :lol:

:lol: poi sono sceso con la maschera ho tagliato il canapone marcio e ci ho messo una bella catena, con tanto di girello che è ancora lì.......solo che di quei corpi morti ce ne sono almeno 4 o 5 tutti in fila a distanza di una ventina di metri uno dall'altro....

poi c'è chi si attacca ad uno a caso e non va in cerca di quello giusto:lol: :lol: :lol:

dici che dovevo dirlo prima :o

taci che non si è alzato il vento :|

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 08/04/2014, 16:45 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 15:13
Messaggi: 3529
Jocondor ha scritto:
Mentre ascolto alla radio24 la storia di un certo Luca che parla dal Vinitaly ( ;) ) , mando il link ad una scheda già scritta

viewtopic.php?f=9&t=4686&start=0

mancano solo le coordinate:
44° 2.333'N - 15° 3.287'E



;)

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 09/04/2014, 19:39 
Non connesso

Iscritto il: 15/11/2009, 16:44
Messaggi: 2843
Uvala Lupescina - Sandrinistan
(Isola Incoronata)

COORDINATE: 43° 52.250'N - 15° 14.361'E

Ma come diavolo si chiamerà 'sto posto? Sandrinistan o Striznjak?
Definirlo paese è una iperbole, non ci sono negozi ma solo poche case affacciate sul mare, e neanche ho visto una fontana, e forse uno o due alberi striminziti. Solo mare e roccia bianca e terra rossa.

Ci siamo arrivati a sera di un giorno faticosissimo, tutto di bolina con maestrale sostenuto e sole feroce. Dopo una breve sosta nella (famosa) Uvala Pinizel, che è un miglio più ad Est, ma è già su un'altra isola, ed è affollata di barche anche se siamo in Giugno. Parlo di giugno del 2009, eh, siamo qui con Adelante, e i materassini ed il fornello da campeggio.

In fuga dall'affollamento della Pinizel, fra l'altro esposta al Maestrale, ci portiamo sulla costa Est dell'Incoronata ed entriamo a casaccio nella prima insenatura: Lupescina Uvala, dice la carta stradale 1:100.000 con cui navighiamo; una baia poco profonda a forma di imbuto e aperta ad Est.
Decidiamo di approdare timidamente ad uno dei numerosi moletti privati, giusto il primo arrivando da fuori; la casa a cui appartiene è palesemente deserta, ed oggi è giovedì, ed è improbabile che arrivi il proprietario.

Leghiamo le cime alle bitte di pietra, scendiamo a sgranchirci le gambe, e cerchiamo riparo dal laser del sole all'ombra dei muri e sotto una magra incannucciata. Il posto è splendido. Il mare è limpidissimo, e i colori della terra sono brillanti nell'aria nitida ed asciutta di un giorno di maestrale in giugno.
E' la prima volta che ne parlo, per anni non ho voluto descriverlo: mi perdonerete, ma a volte sono geloso delle mie scoperte

Dopo un po' decido di andare a presentarmi ai locali.
Più dentro il porticciolo, infatti, davanti ad una casa, due persone chiacchierano sedute ad un tavolo; altri si muovono avanti ed indietro con barchette a motore.
Dài, mi dico, andiamo a sentire che aria tira.

Attacco bottone chiedendo se dove ci siamo ormeggiati possiamo restare senza dare fastidio; loro, rassicuranti, mi invitano a sedere, si parla dapprima in francese, con il più anziano, poi lui capendo chi sono passa all'italiano.
Il più giovane è un ragazzo alto, biondo e bello, che tace e beve lentamente della rakja.
Il più anziano mi offre da bere, e lo accetto di buon grado; il rispetto verso i padroni di casa mi fa obbligo, e la mia curiosità è forte. E la rakja è buona, e mentre parliamo me ne versano ancora.

Il giovane racconta, parlandomi in inglese, e intanto fuma qualcosa che di sicuro non è una sigaretta.
E' un reduce dalla guerra dei Balcani, e da allora vive senza lavorare, con la sola pensione di guerra, e va a pesca con la sua barchetta per passare il tempo; credo che di casa abiti a Zara. Appare chiaramente scioccato da qualcosa del suo passato. Lo potrei definire senz'altro un disadattato, uno scoppiato, e sebbene sia molto pacifico e tranquillo,nel parlare e nel gesticolare, pure ha qualcosa di inquietante nei modi.

Parliamo di politica con il più anziano, anzi è lui che me ne parla; del suo paese, che adesso gli dà qualche speranza per il futuro, e del mio. "Non riesco a credere che in Italia sia tornato il fascismo" mi dice.
Non posso che dargli ragione di cuore. "Speriamo che non duri", dico, e di più non oso.

Faccio per alzarmi, il giovane mi allunga un sacchetto pieno di pesci già puliti, ed un cartoccio di farina.
Torno alla barca con la sensazione di aver fatto un'incontro che vale la crociera. Sono un po' brillo, la rakja a digiuno non perdona, ma ne valeva la pena.

Mia moglie racconta che, la notte, mentre io russavo sonoramente, lei invece agitata dal mio racconto e dal continuo andirivieni di barchette a motore e dalle voci lontane, ha dormito davvero male.... stringendo in mano la padella, la stessa del pesce, pronta a difendere sé stessa e le ragazze da qualsiasi offesa.

Partiamo l'indomani, sotto una pioggerellina.


Allegati:
croazia 2009 100.jpg
croazia 2009 100.jpg [ 649.92 KiB | Osservato 3619 volte ]
UvaLu.jpg
UvaLu.jpg [ 118.22 KiB | Osservato 3619 volte ]
Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 09/04/2014, 23:18 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 15:13
Messaggi: 3529
dobro joe. dobro davvero


scheda tecnica?

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/04/2014, 0:19 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 15:13
Messaggi: 3529
PULA
Loc. Uvala Valleovina

I barlumi del fuoco mandano ombre sugli scogli della spiaggia e rendono ogni cosa ancora più spettrale. La barca è tirata in secco poco distante ed è coricata su un fianco, mentre una lenta risacca lambisce la sua poppa. Prima di stendermi vicino al fuoco l'ho accarezzata piano sulla prua. Lo faccio sempre prima di coricarmi, tocco la grossa trave della chiglia, appena sotto la polena. È strano, ma ogni volta che tocco quella trave è come se un brivido freddo mi passasse per la spina dorsale, una vibrazione, un contatto. Lo stesso gesto con cui i pastori accarezzano le loro bestie dopo averle munte, grati per il latte che la bestia ha loro donato. Anch'io sono grato alla mia nave e mi sento legato a lei da un filo sottile, ma indissolubile che avvolge me e lei, per l'eternità.
Nessuno dei miei compagni ha voglia di parlare stasera. Oileo passa l'olio sulla sua ferita alla spalla, che gli da sempre problemi, soprattutto alla sera, dopo aver remato tutto il giorno. Laerte fissa il fuoco in silenzio, mentre regge in mano un cratere colmo di vino di Pramno allungato con l'acqua. Quel vino lo porta sempre con se e ne beve una coppa ogni sera. Sostiene che quel vino lo tenga in vita e che abbia proprietà prodigiose, ma secondo me l'unica proprietà magica del vino è quella di ricordargli il suo orto, il suo vigneto lontano, dove il suo unico figlio correva scalzo mentre lui lavorava la terra. Un eroe, un wanax che lavora la terra come fosse un bifolco. Stasera la sua coppa rimane piena e nel fuoco che lampeggia forse vede il sole della sua isola da cui per tanto tempo è mancato e nel crepitio della legna, forse sente il riso del suo bambino che oramai sarà quasi un uomo.
Persino Orfeo non ha voglia di suonare stasera e il suo strumento rimane avvolto nel panno sotto il suo banco di voga. Il suo canto era in grado di sedare gli animi e una volta ci salvò da un massacro, quando completamente ubriachi ci stavamo scannando gli uni con gli altri senza motivo. Non appena mise mano alle corde, tutti ci zittimmo immediatamente e rimanemmo incantati ad ascoltare il suo canto. Le mani già strette attorno all'elsa, già pronte al massacro, si bloccarono e le tempie smisero di pulsare.
La notte in cui il sangue cessò di sgorgare dalla ferita di Idmone, sulle sponde del fiume Lico, e la sua lunga agonia cessò, alti lamenti si alzarono dal nostro campo per tre giorni consecutivi, mentre la chera lo trascinava nell'Erebo e le fiamme si levavano dalla sua pira verso il cielo, illuminando le rocce con ombre spettrali. Proprio come stasera. Eppure neppure allora i compagni tacevano e sembravano così lontani come stasera
Medea è vicino alla nave. In piedi, si regge il peplo macchiato di rosso, con le braccia avvolte sotto il seno e guarda il mare. So cosa sta pensando. Lo so. Anche se oramai il demone della magia si sta impadronendo di lei. Lo vedo nei suoi occhi. Gli specchi chiari in cui un tempo si rifletteva la mia immagine si stanno trasformando in pozzi scuri, dove si perde l'abisso della follia. Lo sa che a causa sua siamo qui. Sa che è causa sua quello che è accaduto. Sa, che molti di noi sono perduti a causa sua. Lei ha ordito il massacro. Lei.
Sono io quello che più di tutti ha in bocca il gusto dell'orrore, del sangue che ho sputato dopo averlo leccato dalla sabbia. Sono io che ho nelle orecchie i colpi secchi che troncano braccia, ossa, gambe. Io quello che ha compiuto il gesto, come un macellaio che scanna un toro e ha trasformato un ampio golfo di mare, in un un'orribile pozza di sangue, in un Carnaio. Solo io quello che ha assistito al prodigio di vedere isole e dorsi di roccia, sorgere dall'acqua, nati da brandelli e tocchi di carne umana precipitati sul fondo del mare. Bianchi sassi invece di ossa, boschi invece della carne, lagune invece degli occhi. Isole invece di Apsirto.
Il soffio di Borea ci trattiene qui da tre giorni. Neppure la forza di Eracle nulla ha potuto contro l'ira di questo vento, che fa il mare pescoso, bianco di spuma. Quasi gli elementi si fossero infuriati per l'orrido massacro. Sembra ieri che sfidai i miei compagni in una regata per vedere chi vogasse più a lungo ed Eracle spezzò il suo remo dopo che io crollai sfinito per lo sforzo. Eppure contro questo vento neppure la sua forza nulla ha potuto.
Abbiamo trovato rifugio in quest'ampia baia. Protetta dal mare e dal soffio di Borea e un dio ha fatto sgorgare una fonte copiosa, conforto di ogni marinaio. Appena sbarcati sulla spiaggia di questa baia sono crollato in ginocchio e ho infilato le dita nella sabbia. La stessa sabbia da cui uscivano i guerrieri che sembravano inghiottiti da Gea nella Colchide.
Ho accarezzato la mia nave, Argo, che per tante miglia ci ha accompagnato e che qualche volta sembra la mia nemesi. In questa baia accogliente ho deciso di fondare una città, la città dei fuggiaschi, la città dei derelitti, degli esuli, dei Polai, Πόλα.

Le cronache antiche di Callimaco e di Strabone sembrano essere concordi che il toponimo Pola derivi da una voce greca o illirica che si rifarebbe all'etimo di esuli, proprio in riferimento ai fuggiaschi, che a bordo di Argo trovarono scampo dalla furia del padre di Medea, mentre l'etimo di Quarnaro sembra derivare da carnaio, proprio in seguito all'episodio in cui Gisaone getta in mare gli arti mozzati del fratello di Medea. Il mito è naturalmente quello degli Argonauti, spedizione navale di un manipolo di Achei, che si recò fin nella lontana Colchide, in Asia minore, per razziare il mitico vello d'oro. Il vello probabilmente fa riferimento alle pelli d'agnello che i sudditi di Eete, padre di Medea, stendevano sul fondo del fiume Kura, per catturane la polvere d'oro. Una delle infiniti varianti del mito degli Argonauti vuole che Giasone, lo skipper di Argo, portasse con sé la principessa Medea, figlia di Eete e che, inseguito dal fratello di Medea, Apsirto, abbia percorso tutto il Mediterraneo e risalito l'Adriatico in cerca di fuga. Qui, dove finisce il mare, Medea avrebbe teso un tranello al fratello che la cercava attraverso i mari e, trascinatolo in una trappola, lo avrebbe fatto massacrare da Giasone, che una volta ucciso ne avrebbe leccato il sangue e amputato gli arti. Gli dei, inorriditi dallo scempio del cadavere, faranno nascere le isole di Krk, Cres e Losjin, proprio dove è stato gettato in mare il corpo di Apsirto e tante piccole isole e scogli, quante le gocce di sangue sputate in mare. Gli argonauti trovarono ridosso in un 'ampia baia dove sgorgava un fiume e lì decisero di fondare un accampamento, che proprio dal loro destino di fuggiaschi prese il nome: Polai: Fuggiaschi, da cui Pola.
Pola è forse più famosa per la dominazione romana che le ha lasciato in omaggio una splendida arena, ma la sua origine mitologica continua a colpire gli storici, tanto che lo stesso Strabone precisa che nel ampio porto di Pola, i naviganti trovano rifugio e abbondante acqua dolce.
Nel terzo millenio Pola è la “capitale” dell'Istria, ma i suoi famosi querceti sono stati sostituiti da una vegetazione incolta e da un inurbamento, qualche volta poco rispettoso. Tutto sommato è possibile trovare ormeggio nelle baie vicine alla città e vale la pena dedicarci un pomeriggio per tuffarsi nella mitologia e nella storia delle sue antiche radici, perse tra la Colchide, Roma e Venezia


POLA (PULA)
Loc. Uvala Valleovina
Siamo al di fuori della baia di Pola, ma vicinissimi alla città (taxi e bus).
Ci siamo fermati qui alla cieca, attratti dal campeggio, per poi scoprire che in spiaggia ci sono docce e bagni pubblici gratuiti, sull'istmo che collega la città all'isolotto, (oltre al camping stesso, con relativi market, acqua e docce- bagni, ma in clandestinità).
Dato àncora su fondale di 3-4 metri, giusto in mezzo alla baia, non ottimo ma discreto tenitore.
Appena ad Est di questa baia, al di là dell'istmo, ce n'è una seconda, alquanto più riparata ma più affollata.






manca la scheda tecnica e non ho riletto il testo, ma mi si chiudono gli occhi.

comunque pensavo una cosa così. che dite?

domani procedo con un'altra scheda se i bambini stanno buoni.

sempre in attesa di commenti........notte

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/04/2014, 9:31 
Non connesso

Iscritto il: 15/11/2009, 16:44
Messaggi: 2843
Ecco l'esempio di cui parlavo a parte:


Allegati:
tristan.pdf [118.87 KiB]
Scaricato 219 volte
Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/04/2014, 9:33 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 29/10/2010, 17:06
Messaggi: 216
Località: Bagnatica (BG)
Ciao Ragazzi,
ho scoperto solo ora che si era aperta una discussione sul tema del portolano.
Ho visto che tante info scritte da Margutte ... bellissime e ricche di foto.
Vorrei condividere con voi una idea ... ed avere un vs. riscontro.

Prima delle veleggiate del 2012 e 2013 da Venezia a Premantura con LazyLady ... ho speso molte ore dell'inverno a "navigare" al PC ed acquisire informazioni sul territorio.
L'idea del mitico 777, dal punto di vista grafico, mi sembrava perfetta ... e così mi sono messo a collezionare foto satellitari e foto delle spiagge da Google Earth, informazioni sui marina da internet (costo, canale VHF, telefono ...), integrando con alcune info proprio dal 777 (di cui possiedo le ultime 3 versioni originali!)
Senz'altro ho violato molti copyright ... ma è per un uso esclusivamente personale.
Di seguito un estratto del mio 888 (qui metto solo una pagina).

Allegato:
Commento file: Il mio personale portolano - ad uso personale
888 - Adriatico v.2 - West Coast Istria - cap. 5.pdf [1.58 MiB]
Scaricato 261 volte


La mia domanda è, superati tutti i limiti sulla proprietà delle immagini e disegni (ho già affrontato questi temi ... la cartografia della Velalonga Venezia l'ho fatta io in Corel Draw oltre 10 anni fa) ... potrebbe essere un interessante contenitore per creare un portolano condiviso ?

Certo una cartina ha dei limiti di spazio ... ma la tecnologia moderna potrebbe essere molto utile creando documenti (anche PDF) con link interni.
Ovvero avere una cartina con le info principali ma delle are sensibili che rimandano a descrizioni estese, foto, commenti ... su un particolare approdo, un paese, una baia ...

Il lavoro sarebbe senz'altro titanico ... ma l'inverno è sempre lungo e queste attività ti fanno sognare ;)

_________________
Luca
Gaia - COMET 850
Lago d'Iseo - Circolo Velico Sarnico


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/04/2014, 9:45 
Non connesso

Iscritto il: 15/11/2009, 16:44
Messaggi: 2843
margutte ha scritto:
PULA
Loc. Uvala Valleovina

I barlumi del fuoco ....
..........................
manca la scheda tecnica e non ho riletto il testo, ma mi si chiudono gli occhi.

comunque pensavo una cosa così. che dite?

domani procedo con un'altra scheda se i bambini stanno buoni.

sempre in attesa di commenti........notte


Benvenuto nella discussione, Luca, tu sei uno che notizie ne ha.
Però la scheda che proponi a me proprio non piace

Dico la mia: si f..ta la scheda tecnica.
Dico che il racconto degli Argonauti è splendido e da solo vale la lettura.

Per me quindi lo schema può essere:

1. Le coordinate, accompagnate da un riferimento geografico semplice, per dare un'idea di dove siamo; poi uno stringato giudizio sulla validità del posto, e sulla qualità dell'ancoraggio-ormeggio. Se volete, le distanze in linea d'aria, ma sappiamo tutti come quando si va a vela contino quasi nulla.

2. Poi il racconto che fa da corpo centrale, lungo finché si vuole; quello che poi ti ti ricorderai e cercherai come filo-guida prima di decidere dove approdare

3. Infine cosa poter cercare a terra, se c'è qualcosa di particolare da vedere o trovare o assaggiare.

Per me va bene così


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 10/04/2014, 10:50 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: 16/02/2010, 15:13
Messaggi: 3529
per me più siamo meglio è, tanto non credo che ci sia qualcuno convinto di guadagnarci qualcosa.

lazylady: non sono sicuro di avere afferrato bene tutto ciò che hai detto
immagini una pubblicazione in infernet o anche cartacea?

ho visto la tua scheda
secondo me non dobbiamo dimenticare il luogo di partenza. Un portolano per piccoli marinai. attenzione quindi a non scopiazzare quelli già esistenti, per altro ottimi, ma privi delle notizie che servono alle pance lisce.
a tutto questo si aggiunga che il testo non viene scritto da tecnici, ma da "esperti" della zona, quindi si è scelto di privilegiare l'aspetto personale, chiamalo romantico se vuoi, di un approdo. certo che oramai che ci sei ci butti dentro due notizie utili, ma sempre vincolate dal punto di vista di un MdT.

quello che secondo me manca al 777 sono quelle informazioni che invece appuntavo io a matita. Molo gratuito, acqua dolce, si mangia bene, bello per i bambini. in più il racconto del vecchio pescatore, una nota di storia locale, un episodio personale, che alla fine disegna il luogo meglio di qualunque descrizione.

credo che se tutti noi provassimo a chiudere gli occhi e pensiamo ad un ormeggio, non ci viene in mente solo se il fondo era cattivo tenitore, ma un bagno meraviglioso al tramonto o una notte particolarmente stellata. I latini lo chiamavano genius loci.

credo che più ne parliamo più ci si schiariscono le idee, quindi parliamone.....e intanto buttiamo giù materiale. Quando ne abbiamo abbastanza organizziamo e credo che se andiamo avanti così non ci mettiamo molto a raccogliere qualcosa di corposo


un'unica condizione pongo come sine qua non. DEVE rimanere una pubblicazione per classe "straccioni". per gente che va per mare facendo i conti in tasca e non ha il dissalatore in barca

_________________
Piccolo è meglio


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 212 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6 ... 22  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC +1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBB.it