Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 24/10/2014, 10:11 
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Parliamo di cose serie.
Forse è venuto il momento di riaprire il sito "mezzomarinaio", il forum è infatti ospitato su una piattaforma che a suo tempo ospitava un sito, questo può tranquillamente contenere il portolano, anche solo quello o più contenuti; ovviamente ci vuole qualcuno, direi un paio, che diano disponibilità per la gestione, un paio d'ore in chat gli spiego come fare.

Per il cartaceo, come detto, una volta che Margutte ha scremato e uniformato i testi per me è facile impostarlo e inviarlo a Lorenzo. Per la distribuzione possiamo usare il sito rinato e per l'editore ne ho uno che sicuramente è disponibile a supportarci.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 24/10/2014, 12:12 
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"Ehi, MdT, mi lasciate da solo? Proprio adesso che già assaporavo una bella sbaraccata in compagnia di Margutte?
Allora non vi dirò nulla di questo ridosso eccezionale, bello, semi vuoto, adatto anzi specifico per piccole barche."

Kolorat, Isola di Cherso (44 3,6 N - 14 31,3 E).
Siamo nella punta meridionale dell'isola di Cres-Cherso, nella sua propaggine rivolta ad Est, che forse si chiama Punta Kriza.
Kolorat è una baia con ingresso rivolto verso Nord-Nord Est, e che poi si ramifica in tante digitazioni ridossate per ogni orientamento, alcune con spiaggetta "privata" adatte per ancoraggi con cima a terra.
Buon ridosso dalla prevista buriana di Yugo, in arrivo per domani, e buono anche da Est, anche se con Bora forte, mi dicono, un poco di onda entra aggirando il promontorio ed intorbidando l'acqua.

Ridosso che va tenuto presente perché, mentre nell'area di gavitelli posta a Sud-Est dell'ingresso, ci stanno barche grandicelle, anche se non ne vedo di grandissime, invece nel campo boe più ad Sud-Ovest il pescaggio sotto i quattro gavitelli (quattro, o forse cinque grosse boe arancione) va da 2,5 a 1,5 metri ed al 20 di agosto ci siamo in due barche, e perciò possiamo considerarlo "sempre" disponibile, anche con pienone.

Al gavitello passa con la barca e la moglie un incaricato che chiede il pedaggio, dietro regolare ricevuta, e se hai bisogno, l'indomani, ti porta pomodori o pane; non pesce, però. Il gavitello si paga 12 Kuna al metro, l'ancora credo sia libera. Ed anche piacevole, visti i fondali ridotti.
(Sappiate tuttavia che il braccio di mare di fronte a Kolorat, cioè tra Cherso e Krk-Rab è detto Quarnerolo, ed ha poco da invidiare al più noto Quarnaro come fama).

Oltre a me, alla boa nel campo più piccolo vedo soltanto una specie di Alpa 5,50 con la vela e due motori fuoribordo fissati ad una specie di tavola-plancetta, ed a bordo un anziano solitario che appare tranquillissimo, diversamente da me.
Non sono tranquillo, infatti, e non per il ridosso, che come ho detto è notevole, ma perché, essendo sbarcata la Gio a Sukosan, due giorni fa, sono di nuovo da solo e non sono più "carico" come a luglio. L'essere solo a bordo non è più la novità della stagione '14, ma soltanto un periodo di solitudine un po' noioso; che per giunta capita a fine stagione, cioè quando le giornate ormai si accorciano, il sole scalda poco, sono ormai sazio di barca, e sono, questo sì, davvero stufo del tempo instabile e capriccioso che ha contrassegnato questa stagione, e penso malinconicamente ma anche con piacere al ritorno, all'ormeggio invernale, ai lavori da fare a bordo; e mi soffermo volentieri sull'autunno che verrà, a casa, con le foglie da raccogliere in giardino e le potature della siepe, e poi le gite in montagna a vedere il giallo dei larici; ed alle noci ed alle castagne da mangiare.

Ma voi non fatevi condizionare da questa malinconia, il posto, sebbene lontano da ogni forma di civiltà, è interessante per le ragioni dette sopra, e vale una tappa di passaggio, come alternativa agli affollati gavitelli di Ilovik.
Consigliabile specialmente se, magari essendo passati tra Cherso e Lussino attraverso il ponte mobile di Ossero, (ma i catamarani no, perché il canale è strettino...) ci si trova a dover fare benzina e cambusa o acqua.
La quale benzina si trova, pressoché in mezzo al nulla, circa 4 miglia a Nord di Nerezine, che invece è un bellissimo paese italianofono sull'isola di Lussino, appunto sul braccio di mare tra quest'isola e Cherso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 24/10/2014, 15:05 
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Tihe Luka, Isola di Hvar, 43° 12,84 N - 16° 33,14 E

Magnifico posto, ma uno scalo alquanto scomodo per recarsi in visita alla vivacissima città di Starigrad, che è lontana oltre 3 miglia. Nei paraggi non c'è che un ristorantino, poco visibile, e nient'altro.
Forse per questo motivo il ridosso è sempre mezzo vuoto, cioè ai pur nuovissimi gavitelli (15 Kuna/metro) c'è sempre posto, e l'esattore se ne lamenta.

Ottima sosta balneare, di notte è tranquillissima (il nome significa "porto silenzioso" dice un noto catamaranista con la moglie croata...); c'erano anche delle barchette locali, sull'ancora ed in andana con cime a terra. Tre o quattro barche, cariche di bambini e di famiglie, che non si sono mai mosse, ed andavano a fare cambusa con un gommoncino, e che di sicuro non pagavano la sosta.

Noi ci arriviamo adesso di notte, sulla rotta di ritorno da Korcula. Io non ho mai navigato di notte, e questa è un'eccezione, solo perché conosco alquanto bene il posto: dieci giorni prima, qui a Starigrad è giunta in traghetto la Gio, da Ancona, e qui si è imbarcata la figlia Claudia per tornare a sua volta in Italia. Un cambio di equipaggio reso molto facile dal fatto che i traghetti della Jadrolinjia approdano ben fuori dalla città, ad un grande molo, di fianco al quale è possibile ormeggiare brevemente all'inglese per fare scendere o salire i passeggeri ed anche per fare la spesa in un grosso market nel centro commerciale annesso. Dalla città di Starigrad ci si arriva anche per una lunga e piacevole passeggiata nel bosco, oppure con i taxi-boat.

Arriviamo di notte, dicevo. Partiti al mattino da Korcula, con il Mercury che finalmente funziona, e con l'idea di fare tappa per la notte all'isoletta di Scedro, abbiamo navigato dapprima solo a motore, e poi a vela con il Maestrale contro. Sulle prime ci siamo mossi in tandem con una barchetta di ragazzi croati, con i quali avevo fatto conoscenza a Drvenik Veli. Lo skipper si chiama Christian, ed è un mio umilissimo schiavo da quando a Drvenik gli ho prestato il windsurf, in una giornata di Maestrale; che si divertisse almeno lui, giacché per me che sono più pesante di quasi 20 Kg, la vela e la tavola erano troppo piccole, quel giorno.

Poi però li abbiamo persi di vista, loro si sono fermati a Scedro e noi, invece, abbiamo fatto rotta di bolina su Hvar.
Onda e vento, contrari, e forti, ma si vola piacevolmente sull'acqua, le prue sempre ben alte sopra le onde, tra spruzzi e sole, unica barca a navigare a vela; alternandosi al timone, io alquanto contrariato da questa fretta, e la Gio desiderosa di riguadagnare il tempo perduto con il motore in panne a Lastovo; eh si, perché la sua vacanza è un po' agli sgoccioli, ed è prenotata sul traghetto da Zara per Ancona, idi lì a qualche giorno. E Zara è ben lontana.

Arriviamo finalmente a scapolare l'isolotto di Jerolim ed entriamo nel golfo della città di Hvar, dove il mare è agitato e rotto da ogni sorta di scafi, dalle navi da crociera fino alle bagnarole, e tutte a motore e tutte velocissime. Odio da subito questo posto, con l'isteria vacanziera che lo contrassegna, ed lo odio di più per il fatto che due volte abbiamo tentato di approdare a Hvar e mai abbiamo trovato uno schifo di buco libero.

Sono ormai le sei del pomeriggio, il Maestrale cala, ma non cade, e l'onda rimane formata; mentre fa scuro, stiamo ancòra scapolando il capo Pelegrin, la punta NW dell'isola di Hvar, e a quel punto mettiamo motore e puntiamo verso Tihe Luka.

C'è da dire che non abbiamo a bordo una torcia potente per trovare i gavitelli, e la traccia dell'andata è quasi inservibile, perché il tablet, dove è stata registrata dal GPS interno, è spento da giorni. In realtà si può accendere, volendo, ma non si riesce a caricare né con la 12volts né con la 220, e la carica che rimane è solo del 15%...
Per un qualche mio guazzabuglio, inoltre, ho cancellato la traccia ed i waypoint che avevo sul GPS Raymarine, quello che ho sul ponte, e del quale non sono ancora pratico; per farla breve, sono alquanto preoccupato di non finire a scogli con quest'onda ed il vento al quale ormai rivolgiamo la poppa, nel buio sempre più fitto.

Poi ci si mette anche la Gio, ormai ben dentro il golfo vastissimo di Starigrad; non conoscendo il ridosso, nel buio intravede le luci della costa ad Est della punta che dobbiamo aggirare da Sud, e mi si agita temendo anche lei di finire a scogli. Riesco, governando con una mano, gli occhiali da vista sul naso, ad accendere il tablet, che sia benedetto, e con la sua luminosità (pur bassa) riesco a farle capire dove dobbiamo dirigere, ed a tranquillizzarla, tranquillizzando nel contempo anche me stesso: la mia memoria è giusta, siamo ancora lontani, e la traccia del GPS che è rimasta, e quel poco di carica, mi permettono ora di governare a motore seguendo all'indietro la linea rossa sul display, aggirare il capo ed entrare nel ridosso. L'onda finalmente si spegne, sono più calmo.

Localizziamo nel buio verso sinistra alcune barche, certamente ferme alla boa, rigorosamente senza luci di fonda, e dirigiamo verso di loro; già parecchio prima, al debole chiarore di una luna che sta sorgendo, vedo finalmente i gavitelli, di colore giallo, belli grossi, e con una manovra semplicissima nel mare calmo e senza vento finalmente ne agguantiamo uno, il primo, ancora ben lontani dalle altre barche. Sospiro di sollievo, la tensione si scioglie, sono le dieci e come Dio vuole, legata per bene la barca è ora di pensare alla cena.

Mentre l'acqua bolle non sfuggiamo tuttavia all'esattore, che, vista la nostra luce di via, arriva in barca a chiedere la tassa di ormeggio: per fortuna lo conosco già e so che è uno di quelli ragionevoli; una sera si è presentato con un amico, entrambe alquanto brilli ed allegrissimi, e di sua iniziativa pur sostenendo che i catamarani pagano 1,5 volte la tassa di ormeggio, mi decurta la barca ed alla fine mi fa pagare anche stavolta come uno monoscafo di uguale lunghezza.
Residui di socialismo? Senso individuale di giustizia? Semplice, umana, simpatia?

In ogni caso, finalmente è ora di cena.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 25/10/2014, 11:51 
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Paddy ha scritto:
Parliamo di cose serie.
Forse è venuto il momento di riaprire il sito "mezzomarinaio", il forum è infatti ospitato su una piattaforma che a suo tempo ospitava un sito, questo può tranquillamente contenere il portolano, anche solo quello o più contenuti; ovviamente ci vuole qualcuno, direi un paio, che diano disponibilità per la gestione, un paio d'ore in chat gli spiego come fare.

Per il cartaceo, come detto, una volta che Margutte ha scremato e uniformato i testi per me è facile impostarlo e inviarlo a Lorenzo. Per la distribuzione possiamo usare il sito rinato e per l'editore ne ho uno che sicuramente è disponibile a supportarci.



Fammi capire:
diventiamo grandi e allora ci serve un sito grande in grado di ospitare più roba?

In effetti la distribuzione è la parte più difficoltosa. Parlo per esperienza.

soprattutto, fuor di metafora, chi si sobbarca la spesa di stampa? se il tuo editore è ben disposto, ben venga. oppure si comperano copie prima della stampa,
oppure.....?

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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 25/10/2014, 15:14 
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Se vogliamo farne un qualcosa di multimediale il forum non va bene. Più che diventare grandi, cosa di cui non sento la necessità, bisogna pensare a come fare.

Per l'editore sarebbe solo un supporto, non si sobbarcherà sicuramente nulla, le copie ce le paghiamo noi e le stampiamo su ordinazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 25/10/2014, 17:39 
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Jocondor ha scritto:
" Kolorat, Isola di Cherso ..... essendo passati tra Cherso e Lussino attraverso il ponte mobile di Ossero, (ma i catamarani no, perché il canale è strettino...)


tranquillo, Magna Sionere è larga 6,5 mt, e con le derivge alzate fa 7 metri ed io ad Ossero sono passato senza problemi.
To con il Wayra ci puoi passare ad occhi chiusi. Basta stare solo un po' attenti perchè la corrente può essere forte, e noi dobbiamo conservare manovrabilità.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 25/10/2014, 18:01 
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Giorgio Pavan ha scritto:
Jocondor ha scritto:
" Kolorat, Isola di Cherso ..... essendo passati tra Cherso e Lussino attraverso il ponte mobile di Ossero, (ma i catamarani no, perché il canale è strettino...)

.

una alternativa a Kolorat nella stessa zona solo appena più a sud è il fiordo di Pogana, lì vicino. Ci sono un campegggio con gavitelli ed una pizzeria-konoba. Più avanti c'è il paesino e ci sono varie possibilità di ormeggio sempre al riparo dal primo ,secondo e quarto quadrante. Più aperta in caso di vento da sud. Durante il pomeriggio c'è un po' di maretta per il via vai di motoscafetti, ma poi si calma e di notte si sta bene.


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 29/10/2014, 9:49 
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Murter
43° 49.738'N 15° 35.285'E

Partiti prima di mezzogiorno da Biograd,a metà pomeriggio eravamo già arrivati a Katina al passaggio di Proverska Mala con il programma di passare la notte o lì o a Telscica all’ansa di Mir.
Conosco piuttosto bene la zona, ma ho un’improvvisa incertezza sulla conformazione del paesaggio e decido di dare un’occhiata alla carta nautica. Dico a Graziella:
-per favore, tira fuori la cartina da Biograd a Solta
Le mie carte da sempre le conservo in una grande cartella: è così ingombrante che il posto migliore per stivarla è sotto il materassino della mia cuccetta.
-non c’è nessuna cartella, sotto al materassino. E non c’è neanche il libro dell’Adriatico.

Maledizione! Vedo perfettamente carte e portolano a casa proprio sopra il tavolo in soggiorno pronte per essere caricate ma nella fretta di partire evidentemente lasciate lì.

Poco male, stanotte ci fermiamo a Proversa Vela e domani attraversiamo tutto l’arcipelago ed andiamo fino a Murter. A Murter c’è un buon marina e lì sicuramente avranno le carte per noi. Poi con le carte, semmai torniamo di nuovo alle Incoronate.

Facciamo quanto programmato. Costeggiamo Incoronata per quasi tutta la sua lunghezza a motore perché non c’è una bava di vento, solo verso la fine, e comunque solo dopo mezzogiorno si alza un po’ di bava. Si alza il Nord Ovest del pomeriggio e cresce , cresce rapidamente.
Appena doppiata la punta sud di Incoronata decido di tornare indietro, ripararmi un po’ mentre prendo la prima mano di terzaroli e armo la seconda. Poi torno fuori e vedo com’è. E’ solo il secondo giorno di ferie, abbiamo tutti i bagagli a bordo, non ci sono molte barche in giro ed io non voglio rischiare una scuffia in mare quasi aperto.

A Murter ci arriviamo in un attimo, con la barca che è in planata per buona parte del tempo. Doppiamo la punta nord dell’isola, ci infiliamo tra gli isolotti che riparano il golfo verso Nord, l’onda si calma e noi arriviamo tranquilli al Marina, troviamo le nostre carte nautiche ed anche un atlante stradale che è dettagliatissimo anche su ogni più minuta isola della Dalmazia.

Decidiamo che passeremo la notte al marina e che ci meritiamo una cena per celebrare il possesso delle nuove carte. Troviamo un pergola quasi sulla riva sotto cui hanno organizzato un bel numero di tavoli. Il posto è ruspante e con poca scelta , ma fuori fa caldo e sotto la pergola si sta da dio.
Con la carne io chiedo birra per me, ma Graziella vuole vino. Hanno solo debit. Le dico:

-lascia perdere, l’ho provato due tre volte ed era sempre una schifezza. Meglio la birra.

Ma lei non si scoraggia, e ne chiede un quartino per sé. Lo assaggia, chiama la cameriera e si ordina una birra.
Il debit è un vino locale che evidentemente non resiste al caldo estivo. Quando l’ho provato io aveva sempre un forte sapore di aceto. Gli anziani locali lo bevono allungato con acqua e dicono che disseta.

Al tavolo a fianco si siede una coppia di giovani. Si capisce lontano un miglio che si sono conosciuti da poco, trovati e piaciuti e il loro dopocena si prospetta infuocato. Lui è pimpante, gasatissimo e già pregusta il dopo. Vuole fare una figura degna, per cui ordina scampi alla buzera e scampi alla griglia. E vino, naturalmente.
Noi ci godiamo la scena.
Arriva il vino, lui ammaliante mesce , e poi brindano allegri.
Assaggiano il vino e vediamo crollare la libido a livelli di guardia in un niente.
L’espressione di lei è sconcertata.
Lui annaspa, si guarda intorno, è smarrito. Già vede sparire l’incanto della notte pregustata.

Ci fanno un po’ di tenerezza per cui decidiamo di intervenire e spiegargli la situazione decantandogli le qualità salvifiche della birra. Grati seguono il nostro consiglio e dopo poco tornano a dedicarsi alle loro manovre preparatorie.

Murter è un posto grade ed affollato, ma mi piace molto lo stesso perché conserva il suo carattere anche in piena stagione. In porto ci sono ancora gli squeri (cantieri) che costruiscono le Gajete, barche tradizionali in legno armate con vela latina che sono diffusissime. Sono belle barche e vanno bene. Con quelle in passato i pescatori di Murter trasportavano ogni cosa che potesse servire sulle isole all’intorno, comprese le pecore che andavano a pascolare su Incoronata : una navigazione altamente pericolosa che ha causato grandi lutti alla comunità locale. Forse anche perché custodiscono tanti ricordi i murterini sono tenacemente legati alle loro tradizioni e le conservano gelosamente.
Sulla Gajeta vale la pena di leggere questo documento
http://www.magnamare-extra.com/joomla/i ... gajeta.pdf

I porto è molto grande ci si può ormeggiare in vari posti, anche ai moletti dei ristoranti, oppure si può stare alla fonda. Bisogna tuttavia fare attenzione alla bora, che qui può soffiare molto forte e rendere insicuro l’ancoraggio in rada.
Ci è successo pochi anni fa di andare a cena su un molo con la barca alla fonda a non più di cento metri . Appena arrivati il cameriere mentre ci stava facendo sedere ci ha informati:
-attenzione, stasera potrebbe esserci vento forte

Abbiamo cenato prestino proprio per questa ragione, per avere il tempo finire la cena, tornare a bordo e di spostarci in un luogo più sicuro prima che facesse troppo buio.
Ai primi accenni di vento ci siamo spostati ed abbiamo dato fondo al riparo del cimitero, in una zona poco esposta.
Tuttavia dato che c’era un’altra barca alla fonda lì vicino non ho avuto il coraggio di stendermi per buona parte della notte. Restando di guardia ho avuto tutto il tempo di rimproverarmi la mia imprevidenza. E così mi sono ripromesso che la prossima volta che andrò a Murter ispezionerò con cura la zona degli isolotti che chiudono la baia verso nord e mi sceglierò uno o due posti sottovento a bora dove andare a riparare e stare tranquillo in caso di necessità. La baia è così articolata che c’è l’imbarazzo della scelta.

Alla fonda a Murter non si paga. Ai moli dei ristoranti non si paga a patto di mangiare lì. Alcuni dei moli sono gestiti da privati che riscuotono un diritto di ormeggio, ma se si atterra con il tender e di ormeggia in modo non invasivo nessuno ha niente da obiettare.

Nella cartina indico il ridosso del cimitero ed un migliore ridosso da bora, oltre che la zona di ormeggio alla fonda in baia.
Nell’altra foto la Gajeta Falkusa di Komiza in navigazione


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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 29/10/2014, 15:25 
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Giorgio sei un vulcano

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 Oggetto del messaggio: Re: Portolano MdT
MessaggioInviato: 29/10/2014, 15:29 
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sto copiando su file word le schede del forum

qualcuno sa dirmi come togliere gli spazi grigi che credo stiano dove la riga va a capo sul forum, quando la copio su un foglio word? ci metto delle ore solo per fare quello.

nb io uso open office

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