Marinai di Terraferma

Ho spostato i rulli più all'esterno possibile e fatto appoggiare la barca solo sui rulli centrali. Prima li ho messi tutti all'esterno e poi li ho allentati. Una volta posiionata la barca al centro e diritta ho rialzato i rulli e li ho messi a contatto con la carena, quindi in quel punto non c'è più nessun appoggio ma solo contenimento: http://picasaweb.google.it/Marinaiditer ... onPioggia#













La chiglia appoggia sul carrello:

Buon Giorno Francesco...
in merito ai rulli, in generale, un cantierista costruttore di barche, conosciuto nei vari giri alla ricerca di una Soleri 26 1\2 Cruise, mi diceva che sono dannosi in quanto spingono in un punto molto ristretto e fanno come un massaggio che a lungo andare arrecano danno alla struttura del materiale di costruzione della barca.
Secondo lui con il carrello con le selle\invaso stradale si riesce a mettere in acqua la barca basta metterlo tutto a mollo...
Io personalmente lo condivido anche se per la seconda parte della considerazione la vedo difficile sui scivoli poco inclinati...
saluti

non posso che concordare, anche se la barca sui rulli non ci sta mai molto tempo e la vetroresina è più elastica di quanto si creda, le selle hanno ovviamente una superficie di appoggio maggiore e generalmente sono studiate per intervenire nei punti di maggior robustezza.

Con le selle però non si vara senza gru. Riesco a farlo nel cantiere dove risiedo con difficoltà e solo perché conosco l'inclinazione dello scivolo, ma il carrello va immerso ben oltre il gancio ed è possibile solo grazie all'argano, l'auto sarebbe anch'essa sommersa. Inoltre, ma in realtà è il primo problema, si può pensare di farlo solo in acqua dolce, il sale distruggerebbe i freni e così anche il telaio andrebbe incontro a problemi a meno di non immergerlo i brevissimo tempo in acqua dolce.

L'alaggio poi è un problema ancora maggiore, le selle richiedono una notevole precisione, basta sbagliare di 3/4 cm in avanti o indietro e di pochissimi gradi nell'inclinazione per trovarsi lo scafo "pinzato" dalle selle stesse e prendere le misure con vento al traverso, onde, acqua torbida, gente che attende il proprio turno e con il carrello immerso di 50/60 cm e noi con lui non è il massimo.

s'intende il carrello sganciato e mandato in acqua controllandolo con l'argano?
saluti

in cantiere abbiamo un argano elettrico con fune. il carrello viene sganciato dal trattore e agganciato a questo lasciato scivolare fino ad immergersi completamente, l'operatore rimane in piedi sulla ralla con l'acqua ben oltre le ginocchia e guida la barca sulle selle, quando reputa sia in posizione aggancia il moschettone dell'arganetto del carrello stesso bloccando la barca contro al puntone e comanda l'argano per estrarre carrello e barca dall'acqua. A quel punto si spera che la barca sia dritta se no si torna in acqua e si ripete l'operazione

Grazie Paddy

Ottimo! io non esperienze in materia ho visto qualche varo e alaggio ma mai con la tecnica dello schema, ho visto sempre carrelli a rulli attaccati all'auto che scende quasi in acqua. Spesso pensavo a questa tecnica, cioè di equipaggiare il carrello con due belle ruotine consitenti a posto del ruotino in modo da dargli una bella stabilità fa arretrare barca e carrello dentro l'acqua lasciando l'auto ad inizio scivolo con il gancio in funzione di ancoraggio per la corda. Quindi fai scendere il complesso in acqua mantenedo la barca attaccata con la prua al carrello e al livello giusto liberarla per poi recuperare il carrello.
A parole è facile ma la realtà forse è ben diverso...
Mi piace l'idea della barca carrellabile anche di belle dimensioni tipo este 24 soleri 26 con la possibilità di essere totalmente autonomi per il varo e alaggio. Cmq mi piace cimentarmi in queste tematiche e trovare le soluzioni anche con il fai da te...
Grazie Paddy.
Devo proprio ringraziarVi a Te e Francesco sto fecendomi una cultura grazie a VOI... anzi vivo la vela grazie a voi..
Saluti