Marinai di Terraferma

Inviato: 16 Mar 2009 08:36 pm Oggetto:

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Se per selle si intendono sistemi di rulli multipli che sostituiscono quelli laterali singoli, allora ben vengano in quanto viene ripartito su una maggiore superficie il peso della barca.

In ogni caso mi trovo d'accordo con Tramp sul fatto che i rulli posti lateralmente alla carena dovrebbero solo aiutare (ma non sostituire) i rulli centrali a sostenere il peso della barca che dovrebbe comunque poggiare principalmente su questi ultimi.

Infatti, e' probabile che la parte centrale longitudinale della carena, seppur non delineata come una chiglia vera e propria, costituisca comunque la parte piu' robusta della carena stessa.

Inoltre tali rulli centrali aiutano sicuramente nel varo alaggio e non possono essere utilizzati solo in quelle barche a vela nelle quali la deriva, seppur di poco, sporge dal fondo (ma non mi sembra sia il caso del Viko).

E' pero' importante verificare è che la larghezza dei rulli centrali sia maggiore della larghezza della apertura dello scafo dalla quale fuoriesce la deriva (nel mio caso, ma non e' un Viko, tale apertura e' larga circa 12 cm, quindi minore dei rulli comunemente usati sulla maggioranza dei rimorchi).


di Brontolo

Concordo pienamente con Tramp, la chiglia è il punto piu resistente dello scafo quindi facciamo scaricare li quanto più peso possibile. Il mio carrello ha i rulli laterali ma posiziono sempre almeno tre taccate di legno per chiglia in modo che i rulli servano quasi esclusivamente per tenere in equilibrio lo scafo.
BV
Carlo

di velaccino71

Dovendo attrezzare ex novo il carrello opterei per due soluzioni.

Selle preformate sullo scafo che assicurano la miglior distribuzione del carico possibile, unite ad alcuni rulli nella zona della chiglia. Difetto: pressoche impossibile alare o varare senza l'ausilio della gru o senza immergere completamente il carrello, fattibile solo in acqua dolce. Vantaggio: miglior distribuzione del carico.

Rulli: sistema più usato per le imbarcazioni a motore che hanno scafri molto più rigidi, sulle barche a vela richiedono molti più punti di appoggio e per questo a Fidi hanno consigliato i pattini che distribuiscono meglio il carico. Difetto: distribuzione del carico incostante specialmente durante il varo e l'alaggio. Pregio: possibilità di varare e alare senza immergere il carrello.

Rimango dubbioso sulla possibilità di far scivolare la barca su pattini, a mio parere non si riuscirà a posizionarla perfettamente se non con una gru.

In effetti le selle sono dei pattini (direi lunghi 30/40 cm larghi una decina ricoperti di gomma o moquette. Sono regolabili in altezza). Mi hanno detto che per alare e varare dovrei immergere il carrello in acqua (come dice Paddy giustamente, solo in acqua dolce).
Il carrello lo devo proprio allestire e a sto punto non so che fare. L'idea delle selle di Paddy mi piace ma non ho le misure (tu come hai fatto?)

Allora sconsigliate i pattini per favorire i rulli?
Chiederò sicuramente di inserire i rulli centrali, ma la deriva non ne risente durante la risalita della barca sul carrello o li devo fare mettere solo a proravia della deriva stessa?

Io ho preferito le selle, perché le avevo. In mancanza i rulli vanno sicuramente bene, chi allestisce il carrello saprà consigliarti sulla posizione migliore in funzione della conformazione del carrello, se questo è basculante e dove è basculante. Sicuramente visto il peso metterei rulli doppi e in quantità.

Le selle le puoi reperire da Perina, quando arrivò la mia con il camion era appoggiata sulle selle in vetroresina, chiesi e me le diedero.

Domani pomeriggio andrò dal rivenditore del carrello e vedrò di far apportare le modifiche.

I rulli del mio carrello, qui si vedono abbastanza bene:

Ciao Francesco!
Grazie per la foto. Posso farti alcune domande?

1)mi sembra di vedere che non hai doppia fila di rulli. Hai riscontrato problemi nel trasporto?
2)Io sul carrello devo trasportare un Viko 20. Tu come fai a farlo salire con la deriva? Per caso questa rientra completamente?
3) Alla luce della tua esperienza, consideri migliori i pattini o i rulli, visto che stiamo parlando della stessa barca?

Chiedo scusa per la banalità delle domande, ma non vorrei sbagliare...
BV

Per prima cosa la deriva rientra completamente fino a scomparire, praticamente non si vede più e non da nessuna noia.
Per doppia fila di rulli cosa intendi? Come vedi ho la fila di rulli centrale in basso e 2 file di rulli laterali (4 rulliere, 2 a destra e due a sinistra). L'ultimo dei rulli centrali è basculante:



Ho aggiunto alcune foto sul varo di Aspirina fatto anno scorso. Ho dovuto usare la gru perché lo scivolo di Castiglion del lago è troppo ripido per la mia auto: http://picasaweb.google.it/Marinaiditer ... DiAspirina

Comunque non so se la configurazione del mio carrello è quella ottimale, per ora non ho avuto problemi.

Dalle immagini che ricordo del viko, non ha alcuna sporgenza sotto la carena, né di deriva né di false chiglie o costolature di alcun genere.
Nel caso io abbia torto, "passo" e chiudo.
Se sono nel giusto: dico rulli perché uno che compra una barca "piatta" poi se la deve godere per quello che può dare, e non diventare schiavo della gru.
Ma i rulli giusti.
Dalle foto di Francesco, mi pare che siano i migliori esistenti in commercio, a quel che ricordo. E se Francesco li usa e non ha controindicazioni da segnalare, via così!
Però, solo per rimestare un po' descrivo cosa feci per il mio Micropomo (circa 500 kg su carrello).
Trovai dei dischi da lancio (lancio del disco, you know?, costo quasi zero, in discarica), ma penso anche a lastre di gomma (gomma gomma, non altre porcate, magari non nere, meglio bianche), dello spessore di 2-3 cm (costo non certo zero).
I miei li misi sotto una troncatrice e tagliandoli tangenzialmente più volte li ridussi a un diametro di circa 12 cm.
Un bel foro nel centro, rondelloni zincati come distanziali, un asse in ferro zincato del 10-12, staffe di serie. Una bellezza! Mi spiace, non ho foto...
Avere dischi pieni e distanziati consentiva una leggera deformazione dei singoli elementi del rullo (e non una spinta concentrata su vetroresina dello scafo), un appoggio ampio sia in larghezza che in lunghezza (per l'ampio diametro dei dischi e per la deformazione degli stessi). Insomma ripeto: una bellezza!
A chiudere aggiungo: incernierata sull'elemento trasversale poppiero del carrello, avevo anche una slitta fatta con una serie di rulli larghi 25-30 cm., vicini tra loro, montati su due L zincate: al varo, la prua non cadeva dal carrello ma piuttosto lo "spingeva" verso terra; l'alaggio era davvero uno scherzo.