Dalle immagini che ricordo del viko, non ha alcuna sporgenza sotto la carena, né di deriva né di false chiglie o costolature di alcun genere. Nel caso io abbia torto, "passo" e chiudo. Se sono nel giusto: dico rulli perché uno che compra una barca "piatta" poi se la deve godere per quello che può dare, e non diventare schiavo della gru. Ma i rulli giusti. Dalle foto di Francesco, mi pare che siano i migliori esistenti in commercio, a quel che ricordo. E se Francesco li usa e non ha controindicazioni da segnalare, via così! Però, solo per rimestare un po' descrivo cosa feci per il mio Micropomo (circa 500 kg su carrello). Trovai dei dischi da lancio (lancio del disco, you know?, costo quasi zero, in discarica), ma penso anche a lastre di gomma (gomma gomma, non altre porcate, magari non nere, meglio bianche), dello spessore di 2-3 cm (costo non certo zero). I miei li misi sotto una troncatrice e tagliandoli tangenzialmente più volte li ridussi a un diametro di circa 12 cm. Un bel foro nel centro, rondelloni zincati come distanziali, un asse in ferro zincato del 10-12, staffe di serie. Una bellezza! Mi spiace, non ho foto... Avere dischi pieni e distanziati consentiva una leggera deformazione dei singoli elementi del rullo (e non una spinta concentrata su vetroresina dello scafo), un appoggio ampio sia in larghezza che in lunghezza (per l'ampio diametro dei dischi e per la deformazione degli stessi). Insomma ripeto: una bellezza! A chiudere aggiungo: incernierata sull'elemento trasversale poppiero del carrello, avevo anche una slitta fatta con una serie di rulli larghi 25-30 cm., vicini tra loro, montati su due L zincate: al varo, la prua non cadeva dal carrello ma piuttosto lo "spingeva" verso terra; l'alaggio era davvero uno scherzo.
_________________ Buon Vento! Alberto ________________________________________________ Il più bello dei mari è quello che non navigammo (N. Hikmet)
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