Non ho trovato la copertura in plastica a prua della cassa di deriva, ma penso che i perni siano quelli che ho fotografato. La foto si riferisce al lato di dritta, ma anche quelli di sinistra si presentano nelle stesse condizioni e mi sembra che vadano bene.
Ieri non avevo con me l'olio e non ho eseguito la lubrificazione del bicchiere del comando della deriva, ma non ho capito quale è la piastrina di acciaio che fa da fermo (allego foto).
Allego poi altre due immagini, una della base su cui poggia il piede dell'albero e una del piede stesso. La base mi sembra ancora valida, non così il piede che penso debba essere cambiato.
Chiedo lumi.
Il fuoribordo è un Mercury a quattro tempi, da quattro cavalli che pesa Kg. 25. Penso che non dovrebbe sollecitare troppo lo specchio di poppa.
Sempre sullo specchio di poppa, il tacco di legno dovrebbe essere stato messo dal secondo proprietario e il terzo ritiene che sia stato fatto forse per migliorare la stabilità della scaletta.
Della pala del timone manca effettivamente una "fetta"; proverò intanto a rastremare il bordo di uscita e vedremo quale sarà la resa.
L'ultimo proprietario prima di me, il terzo, non utilizzava l'avvolgifiocco e si è fatto fare dalla Eurosail una randa e un genoa con i garrocci da usare quindi sullo strallo senza canaletta. Al momento non so ancora bene che fare; se far modificare questo genoa, nuovissimo, per usarlo con l'avvolgifiocco, o se rinunciare alla comodità dell'avvolgifiocco.
Gli stracci sulle selle del carrello li ha messi il terzo proprietario, che teneva la barca a terra e ogni volta la varava e alava con una gruetta. Questo comportava uno sfregamento sull'opera viva che danneggiava la vernice; le imbottiture, piuttosto morbide, dovrebbero preservare la vernice, ma credo che l'appoggio sia meno stabile e alla fine del viaggio da Mestre a Ladispoli, la barca era leggermente inclinata su un fianco.
Grazie, Franco, per la tua precisione e disponibilità!
