Marinai di Terraferma

MMMITICOOO!!!

A parte lo "scemo..!! " per Francesco, mi assegno il ruolo di "faro" solo per illuminarvi sul fatto che siamo in un thread di un paio di anni fa, che tratta di tutt'altro, e questi argomenti, se tali sono, meriterebbero altro spazio, e altro titolo...
Federico, a te l'onore (e comportati bene!)

Ho trovato la discussione veramente nteressante, la maggior parte di voi sa come la penso al prposito, ma voglio comunque aggiungere qualche considerazione sul perche' della scelta carrellabile anche io.

Vantaggi economici: non li vedo (e qui concordo con Fidi) tanto legati allo spender meno per l'utilizzo ed il mantenimento della barca quanto alla minore spesa potenziale nel momento in cui per un motivo qualsiasi dovessi o volessi rinunciare ( una carrellabile, in attesa di venderla o di distruggerla, la si puo' sempre piazzare in un posto lontano dall' acqua e quindi poco costoso)

Il vero vantaggio secondo me e' costituito dalla flessiblita' possibile di utlizzo: come day sailer in un posto fisso (lago o mare che sia) ma con una sicurezza maggiore di quella che puo' dare una deriva, oppure come day sailer ma ogni anno in un posto diverso e distante anche parecchi chilometri da casa e infine, addirittura utilizzarla per il campeggio nautico.

Aggiungo che la barca carrellabile meglio si adatta alla famiglia: io per esempio, avendone una ( di famiglia) cui piace, in vacanza, non solo il riposo e la tranquillita' ma anche un po' di movimento, sono fin'ora riuscito a conciliare i due obiettivi scegliendo bei posti ma anche non troppo isolati, passando dalla Sardegna alla Croazia e Costa Azzurra senza troppi problemi (pianificando molto in anticipo, questo si) e anche non spendendo tanto.

Se avessi avuto una barca piu' grande l'avrei comunque dovuta utilizzare come day sailer o quasi e comunque con una liberta' psicologica minore e probailmente anche limitando di molto il raggio di azione.

E, sempre come scrive Fidi, il fatto che famiglie con una certa disponibilita' economica ( mi riferisco a megagommoni di cui ho scrtto ance nel resoconto a proposito della Croazia) comunque scelgano di fare camping nautico, la dice lunga su alcuni vantaggi.

io credo che i veri punti a sfavore della barca carrellabile siano due, di cui il primo relativo alle sole carrellabili a vela:
- una certa difficolta' di preparazione (per quanto veloce si riesca ad alberare, una barca a vela e' significativamente diversa da una a motore che la si carrella gia' pronta per la navigazione) che di fatto limita gli spostamenti brevi a meno che non ci si chiami Lorenzo ;
- la concorrenza del noleggio: se si diffondera' anche tra le barche piccole, potrebbe diventare conveniente anche per periodi non proprio brevi.

Infine anche in termini di 'bricolage' una barca piccola permette di trovare sddisfazione in tanti piccoli lavori ( ci riesco pure io!) che su barche piu' grandi necessitano di essere demandate a professionisti, fsse non altro per ll tipo d attrezzatura occorrente.(questo mi sembra l'abbia gia' scrtto Tramp)

BV

Beh avete già detto tutto.
Io a differenza di brontolo ci vedo anche una economia di gestione (la barca invernata in giardino, il varo in totale autonomia, i costi fissi sono solo il parcheggio del carrello e dell'auto quando sono in crociera, le modifiche o le riparazioni sono in fai da te..).
Poi c'è la estrema libertà di cambiare mare ogni anno.
Infine: se davvero vuoi "crescere" nella tua pratica di vela, devi avere una barca tua. Dal windsurf alla deriva alla carrellabile, ogni gradino deve essere fatto, secondo la mia filosofia, in autonomia, passo dopo passo, e senza forzature. Andare su barche a noleggio è comodo, ma secondo me è limitativo, anche perchè sono in genere barche grandi, da dividere con altri, e quindi in posizione "deresponsabilizzata" : essere "armatori", anche solo di un 24 piedi, è una cosa diversa.

Quando vedo uno specchio d’acqua penso subito a come lo navigherei. Ancora adesso non ho deciso dove lasciare montato almeno il fireball. Ecco che voi parlate di carrellare ed io leggendovi capisco perché non ho ancora scelto e non sceglierò mai. Che senso ha avere una piccola barca compromesso tra tutte quelle che potrei cercare( finn, contender, Fd, ecc…): un compromesso che permette, se c’è qualche amico di portarselo dietro ( il fireball è per due ma se si accettano un po di fatiche e si fa palestra d’nverno, cosa che mi riprometto e poi non faccio mai , si porta anche da solo). Ma adesso sto divagando e rientro subito in tema. Arrivare con questi presupposti sulla riva dello specchio d’acqua significa prima di tutto prepararsi mentalmente, tirare sotto casa barca e carrello, ripassare mentalmente l’elenco di tutte le parti della barca, essere con la mente attaccato all’idea che si arriva si monta e si naviga. Al mattino di sabato, quando ancora gli altri dormono partire, nell’aria fresca e nel cielo chiaro respirare il senso dello spostarsi; guardare le case, gli alberi che scorrono accanto, i semafori, i ciclisti, gli stop,e incroci, e boschi; poi l’acqua del lago, la superstrada, i paesi in basso, i monti scuri che si riflettono. Che vento ci sarà, scivolerò leggero o subito l’aria mi porterà al limite delle mie scarse doti atletiche, già sento lo scrocchiere del tessuto bianco della vela , la palla rossa in alto. Parcheggio, i serfisti unici grandi competitor della mia passione non sono ancora arrivati. Traslo gli ottanta chili della barca sul carrello di alaggio, alzo l’albero, contro il cielo guerdo le sartie , le metto in chiaro, lo calzio nella scassa, lo fermo con il puntone e inizio a mettere le sartie nelle lande ( prerogativa unica di questa barca lo scafo basso e stretto che permette di appoggiare l’albero in un solo movimento). Quando è tutto montato afferrando lo strallo tiro la barca e arrivo al bagnasciuga. Il lago è ancora immobile, l’acqua come uno specchio azzurro riflette la riva opposta, in alcuni tratti così ferma che si perde tra i cespugli in un’intrico d’immagini. A riva piccoli pesci risalgono fino al limite estremo dell’acqua segnado con la pinna dorsale la superficie. Aspetto che il lago si increspi seduto sul terrazzo del bar: il piacere della giornata è già cominciato. Al ritorno, quando ormai è sera e si accennano le prime code di traffico penso mentalmente ad un nuovo posto, e mi rammarico dell’esiguo numero delle rive praticabili…………………….

se posso aggiunger ei mie due cents, da ex marmatore di micropomo carrellabile
a aloa 23 carellabile ocn fatica....il problema sta anche nel fatto che carrellare oggi e alla fin fine un gran casino..
un po il tempo, un po la fatica
un po il fatto che devi aver eun mezzo adeguato un po il fato che devi informarti.....
alla fine ti passa un pola vogia coe e successo a me.

ma e indubbio che poi arrivi nei posti e ti manca qualcosa...
io sto seriamente pensando a un mezzo da mette sul teto della macchina tipo canoa a vela
veramente leggero e smontabile.....

Meno male che tramp un po' è Natale...
Gente, 'sta colletta???

Dunque l’argomento si è esaurito, per quanto detto non resta che pensare ad un carrello che aiuta a risolvere i problemi di spesa, un risparmiare perché tanto la famiglia non ha proprio sempre voglia di andare in barca, e così si naviga in terra e per mare di conserva. Pochi incontri per giustificare il carrello, un infinità di problemi che altri ci buttano addosso con la scusa dei sani principi e accontentiamoci dei rari momenti collettivi.

....caro Tramp....vedi che poi piano piano vi convertite tutti??

Nonostante le faccine in fondo, mica ho capito!! Sarà il Natale che si avvicina?