Ti dico la mia.
Le barche a deriva mobile hanno una sezione molto tonda e piuttosto piatta, in più non hanno una chiglia che regga tutto il peso; ergo, è consigliabile - lo dice pure l'importatore della mia barchetta, un viva 700 - distribuire il peso dello scafo non solo sul centro (dove tra l'altro c'è la deriva) ma anche ai lati, possibilmente con pattini e con la maggior uniformità possibile.
Ti mostro un paio di foto del mio carrello, usato per il trasporto iniziale e ora da modificare togliendo i rulli centrali troppo bassi sul telaio (li abbiamo spessorati provvisoriamente) con delle selle regolabili in altezza; ti allego inoltre le misure che avevo preso a barca montata, non saranno uguali alla tua perché la mia è più lunga e pesante, ma ti fanno un'idea (la larghezza è comunque uguale, 2.50 metri) di quanto è tonda una barchetta a deriva mobile.
In pratica, io su quattro traverse avrò un totale di 16 punti di appoggio, vale a dire quattro punti su ogni traversa realizzati così: al centro due selle vicine, in pratica ai lati della scassa deriva; ai lati rulli o selle.
Se tieni i rulli centrali, avrai tre appoggi per traversa: rulli centrali, rulli laterali (uno a sinistra uno a destra).
La cosa più facile che ti succeda con il tuo carrello è che i rulli centrali risultino troppo bassi, in questo modo la pancia della barca non riesce a toccare perché interferiscono i rulli laterali troppo alti e i passaruota stessi del carrello.
Se i rulli centrali non sono regolabili in altezza, prevedi almeno per il primo trasporto dei panetti di compensato da legare insieme e da vincolare ai rulli centrali per fare spessore, quando cali la barca con la gru vedi subito se ti serve spessorare o se riesci ad appoggiare chiglia e fianchi così com'è il tuo carrello.
Spero di esserti stato utile
