Marinai di Terraferma

Oggi, mentre tornavo da livorno per una visita all'acquario con la famiglia( per questo fine settimana avevo fatto ben tre programmi velici, tutti e tre saltati....vediamo se mi salta anche quello di domani!! ) ho fatto un pensiero.
Uno dei problemi dell'alaggio delle barche dallo scivolo è legato proprio al fatto di nn poter immergere lo stesso nell'acqua salata a causa di un rapido successivo deterioramento delle parti legate al sistema frenante ( per nn parlare di quello elettrico che nell'acqua, dolce o salata che sia, nn ci deve proprio andare).
Io su you tube ho trovato molti video stranieri ( che ora dovrei ricercare perchè nn salvati) nei quali si vede alare la barca, quasi esclusivamente a deriva mobile a totale scomparsa) con un telaio costruito su misura.
La barca viene fatta accostare alla riva, viene fissato il telaio con le culle e le ruote, si tira fuori la barca dall'acqua, si issa il telaio con la barca sopra il carrello e ci si leva dai tre passi (come si dice a firenze) senza bisogno di costi di alaggio, senza dipendere da nessuno, in totale libertà.
....è così complicato da fare anche da noi?!?
Un carrello con un pianale che costo ha in rapporto a quello specifico per barche?...

Aho l'idea è mia e neanche tanto nuova!!!

e sviluppiamola, no!!

Avevo un vicino di tenda, in Sardegna, che alava il suo gommmone sul carrello servendosi di una "prolunga" , cioè una rulliera supplementare, solo di chiglia, che si appendeva ai longheroni di prolunga del carrello, quelli che reggono la barra delle luci.
Questa andava ad immergersi sotto il gommone mentre il carrello restava fuori dall'acqua
Funzionava.

Io stesso varo ed alo il cat, sullo scivolo, sulla sabbia dura o sulla ghiaia, tirandolo con l'auto.
Questo avviene dopo aver fissato gli scafi, legandoli, ai rispettivi carrelli di alaggio, ciascuno dei quali è lungo circa 2,70 metri ed è munito di una coppia di ruote pneumatiche, di quelle da OBI.
Poi, a secco, smonto il ponte e le traverse e intanto ciascuno scafo continua a stare ben appoggiato sul suo carrello di alaggio.
Funziona.

Perciò mi sono sempre domandato perché mai chi ha la barca monoscafo non la faccia appoggiare in acqua su un carrellino di alaggio e poi da questo, comodamente, a secco ed in piano, non la faccia passare su quello stradale.

Chiaro che la cosa va realizzata con cura, per esempio con delle selle "scivolose" per il carrello di alaggio e rulli o selle per quello stradale. Fidi conosce anche l'officina che le realizza, ma il materiale, tipo teflon, è roba da 50 euro o al massimo 100, ed il resto (il telaio di alaggio) si può costruire in legno o alluminio. Perciò si può fare.

adesso non litigate sulla paternità dell'idea che mi sembra davvero notevole il dubbio resta sui problemi "eventuali" di omologazione se qualcuno avesse qualche informazione da condividere sarebbe cosa molto gradita io avrei a disposizione sia l'officina che un carrello x auto da usare come cavia e quasi anche una barca da metterci sopra

Va bene, dai, metti qualche specifica e/o foto del carrello: binari per le ruote? o pianale? altezza da terra? larghezza? o meglio un abbozzo di sezione: la larghezza e le sue praticabilità sono essenziali e critiche.
Poi dal particolare si sviluppa un generale; il contrario rischia di partire e restare nei sogni.

Non c'è nulla da omologare, credo proprio.
Un carrello di alaggio tipo deriva, cioè due selle, rivestite in teflon, collegate da un telaio (notare che il mio ha funzioni diverse, perchè lo uso per sollevare gli scafi, e perciò è più lungo, più robusto, e con selle strette, ma il principio è quello).
Poi una volta che la barca è all'asciutto, in piano, e quasi in quota rispetto al carrello stradale, si fa scivolare tirando con l'argano e la barca che passa dal carrello di alaggio a quello stradale.

Il carrello di alaggio si lega sopra la barca e si parte.

Sai, Claudio, quale potrebbe essere il problema conoscendo la nostra burocrazia?
Che siccopme hanno inventato i tats per le imbarcazioni, qualcuno/tutti potrebbero dirti che non è così che si può carrellare una barca, confondendo trampquillamente condizioni sufficienti con necessarie...

Ecco l'idea cosi' come era stata sviluppata da Dehler con il Delhya 25.

http://www.youtube.com/watch?v=QwcbZ9DGCIE

bv