Marinai di Terraferma

Un’altra giornata spettacolare ha coinvolto quelli che sono confluiti a Venezia dal13 al 19 giugno. 200 barche quasi totalmente derive sono scese in acqua nonostante i 20 e passa nodi di vento per la VELALONGA. Per me è stato un inatteso bagno di barche da domenica con equipaggi ormai fuori dagli incontri agonistici delle varie classi. Principalmente Laser ma anche 470, FJ, Laitinig, Dinghy, e altre costruite o modificate a seconda delle convinzioni nautiche dei proprietari. Tutte rinate a nuova vita per questo circuito dove a salire a bordo erano normali individui di città qualcuno anche avanti con gli anni. Una chermes finto competitiva che conferma la vitalità di tante barche di fronte alla legge di mercato che le vuole obsolete. Un incoraggiamento ad avere una deriva ed ad usarla. Un aspetto però m’ha lasciato pensieroso: parecchi di questi individui pareva uscire dalle fantasie dei salotti e affrontare il mare ed il vento con la leggerezza con cui lo si vive a tavolino, risultato, una infinità di scuffie (date le condizioni del tempo) forse alcune anche pericolose; mi è rimasta la domanda dentro:---Possibile che questi non si avvedano di cosa hanno davanti e soppesino le loro capacità?---- Tramp che dici in proposito. Guardate le foto sul sito del Circolo Casanova e prendete coraggio, una deriva si può, se non si riesce ad avere niente di più grande.
UNA NOTA DOLENTE PER FINIRE ED UN APPELLO. Queste competizioni devono restare fuori dalla FIV (così come è successo a Venezia) non si può pensare di doversi iscrivere obbligatoriamente ad un circolo (costo medio 100 euro per ogni membro) tesserarsi entrambi(costo 45euro +45euro di vistia medica obbligatoria). Come accade all’incontro di Desenzano. 400 euri di balzello per un organizazione che non ti C…a neppure mi sembra troppo.

Appoggio totalmente la convinzione di franco circa il balzello; l'unico vincolo che metterei è legata all'assicurazioni contro infortuni a terzi