Condivido una giornata in mare....
Sabato ho fatto con mio figlio la prima uscita del 2017, dopo aver consultato la sera prima il meteo mare della zona (come al solito), con indicazione di tempo bello, mare poco mosso e vento moderato. In acqua verso le 10 dal solito scivolo alla foce del fiume Albegna, in Toscana. Giornata splendida, mare poco mosso, vento di mare (direi ponente) moderato ma buono per veleggiare in traverso in direzione di porto S. Stefano. Alle 11.30 circa si calma il vento quasi completamente, ci avviciniamo quindi a motore alla costa rocciosa e ci ancoriamo in attesa di mangiarci qualcosa. Passa neanche mezzora e si alza d’improvviso vento e mare, l’ancora inizia a scarrocciare ed accendiamo in fretta e furia il motore, per allontanarci dalla costa. Abbiamo subito capito che era meglio rientrare alla svelta, percorrendo le circa 4 miglia per tornare indietro, stavolta controvento. Avevo abbastanza benzina per tornare tranquillamente a motore, ma volevamo evitare di rabboccare il serbatoio di circa 2L del Suzuki 4 HP, dovendo procedere esattamente controvento con mare diventato decisamente mosso. Alziamo quindi la randa, già ridotta con due giri di terzaroli, e cominciamo a rientrare di bolina, ampiamente spruzzati dalle onde. Non volendo esagerare con la misura delle onde, ho guardato varie tabelle, ma l’abbondante schiuma che si formava in superficie le faceva maledettamente assomigliare a quelle della foto sotto (Beaufort forza 6), direi con più schiuma , al limite per la nostra barca CE cat. “C”. Nella direzione di bolina con prua contro le onde, lo scafo cadeva con forza contro la superficie, per poi infilare (spesso) la prua dentro l’onda successiva. Più o meno a metà strada, il vento ha cominciato ad essere più instabile e le raffiche più forti ed improvvise (falchetta in acqua varie volte), meno male che mio figlio è molto bravo al timone. Ad un certo punto, con una raffica più forte del solito, ho perso la presa dei piedi ormai fradici sotto la cinghia, sono caduto in acqua all’indietro ed ho visto la barca andare giù… Sono riuscito ad riavvicinarmi subito ed afferrare la pala del timone, mentre mio figlio si è arrampicato sul bordo alla velocità della luce e salendo sulla deriva ha raddrizzato la barca. I 90 kg di deriva hanno probabilmente evitato che andasse sottosopra ed il motore non ha nemmeno toccato l’acqua. Anche l’ancora è caduta dal gavone di prua con tutta la cima, ha contribuito a rallentare lo scarroccio e girare la prua a vento durante le manovre di ripresa del controllo. Siamo alla fine rientrati a motore, le onde di prua ci facevano beccheggiare parecchio forte, ma le abbiamo gestite piuttosto bene. Che dire, feriti solo nell’orgoglio e senza danni (abbiamo perso solo le banane!), esperienza molto utile per cercare di non ripeterla. Ho più volte ripensato a tutto e sono abbastanza convinto che non abbiamo fatto grossi errori e/o imprudenze. Probabilmente dei marinai più esperti avrebbero saputo leggere meglio il mare ed il cielo, segnali premonitori per prendere le contromisure. In fondo sono soddisfatto del comportamento del nostro guscio e di mio figlio, il mio giudizio è sicuramente inesperto e di parte, ma è stato molto bravo!! Si accettano critiche e consigli…… Buona giornata…
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