Giovbiss ha scritto:
Intanto bisogna distinguere tra Epoxi che è impermeabile e Resina Poliestere che "beve".
Se su uno scafo di legno si assembla, con fibra ed Epoxi un "secondo" guscio di Vetroresina potrebbe essere anche accettabile. Il timone della mia paperotta, ad esempio io lo ho "salvato" così. Però da una fessura, o per la pioggia, il legno si può inumidire. Inoltre ha coefficenti di dilatazione diversi dalla vetroresina. Si creerà un'intercapedine dove l'acqua che, ha un potere di penetrazione micidiale, si infiltrerà e ristagnerà. Risultato: prima o poi l'acqua intrappolata farà marcire il legno!
Se poi si è usata Resina Poliestere che "beve". Ancora peggior risultato.
Non acquisterei una barca in legno così assemblata.
Tuttavia è una pratica di uso comune. Anni fa si costruivano scafi veloci (C&C 37- Polaris 37) con balsa e due pelli di Vetroresina.
Forse, per un certo periodo tale pratica, può permettere la sopravvivenza di uno scafo in legno conciato male. Ma mi sembra...accanimento terapeutico!
Bv
Gio
Probabilmente è vero per barche restaurate: molte barche di oggi, comprese quelle che nascono dal cantiere Serigi, sono costruite con anima in legno e rivestimento in fibra. Per non parlare delle numerosissime costruzioni in strip planking, progettate da David Reard, Dudley Dix o Paolo Lodigiani.
Se guardi il Walkabout 45 ne è uno splendido esempio.
Comunque concordo sul restauro: se mal eseguito, distrugge la barca.
Credo che la mia ricerca continuerà....