Marinai di Terraferma

Forum dei marinai carrellatori
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 15/01/2010, 18:02 
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Iscritto il: 13/11/2009, 19:56
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Grazie per la risposta.
Sull'EC 21 Sciuscia' ne avevo 4 (due drizze e due scotte) e li usavo eccome: quelli delle drizze sempre, quelli delle scotte li usavo per cazzare a ferro il fiocco o il genoa in bolina stretta.
Poca capacita' velica mia, oppure barche decisamente diverse? Mi riferisco in particolar modo a Viko vs. EC 21.

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Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 15/01/2010, 19:03 
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Iscritto il: 14/11/2009, 9:10
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Paddy ha scritto:
sopravento ha scritto:
Scusa Alberto, sfrutto ancora la tua esperienza con i Limit.
Sulla mia barchetta non c'e' manco un wich, ne' per le scotte, ne' per le drizze.
Credi che possano servire, e che quindi dovro' cercarne di adatti ed economici da montare?
Grazie ancora. ;)

[...]a parte per il fatto estetico e per una "voglia di cabinato" i winch non ti servono.

Vero. L'unica utilità, col tipo senza maniglia, è quella di poter recuperare facilmente la scotta fino "a ferro" senza che ti si strappi di mano, grazie proprio alla frizione della cima sul tamburo del winch; con la maniglia, rischi di strappar via tutto (magari non tu, ma qualche prodiere volonteroso...).
Piuttosto, con il risparmio sui winch caldeggio alcuni lavori che ho segnalato qui e là in diversi post (non ricordo più bene), tipo i rinforzi degli attacchi a scafo di paterazzo e di strallo, che mi hanno garantito di reggere mari e ariette mica male.

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Alberto
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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 15/01/2010, 20:03 
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Iscritto il: 13/11/2009, 19:56
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Grazie Alberto.
Non e' che potresti ripostare qui i lavori da te suggeriti?
Con il cambio del forum la vedo dura recuperarli, e cosi' almeno resta tutto nel topic relativo al Limit. ;)

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Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 15/01/2010, 20:47 
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Iscritto il: 14/11/2009, 9:10
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Località: un romano tornato al mare!
Non li ho certo salvati, e qui non ne ho trovato traccia (ma non sono bravissimo a cercare...).
Giro la domanda a Francesco: i contenuti del vecchio forum sono reperibili?

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 15/01/2010, 21:14 
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Iscritto il: 05/11/2009, 17:02
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Non è questo? viewtopic.php?f=4&t=89&hilit=cadei


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 16/01/2010, 10:12 
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Località: un romano tornato al mare!
Cioè, ci siamo dentro??!!
Che figura... :oops:
Grazie Francé, abbi pazzienza... so' ragazzi... (per non dire di me...)

@ sopravento: aggiungo solo: nel caso tu intendessi rinforzare l'attacco dello strallo a scafo, dovrei fare un lavoretto di fino e di disegno per illustrartelo. Disponibile certamente, ma lo faccio solo se decidi che ti serve davvero :D perché è una faticaccia.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 16/01/2010, 11:28 
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Iscritto il: 05/11/2009, 17:02
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E' il problema dei forum, si perdono le informazioni come se niente fosse, ci vorrebbe un indice in automatico. :?


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 17/01/2010, 1:22 
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Tramp ha scritto:
Cioè, ci siamo dentro??!!
Che figura... :oops:
Grazie Francé, abbi pazzienza... so' ragazzi... (per non dire di me...)

@ sopravento: aggiungo solo: nel caso tu intendessi rinforzare l'attacco dello strallo a scafo, dovrei fare un lavoretto di fino e di disegno per illustrartelo. Disponibile certamente, ma lo faccio solo se decidi che ti serve davvero :D perché è una faticaccia.


Grazie Alberto, sentiro' anche il cantiere che dice in merito, visto che mi devono anche montare il nuovo avvolgitore: adesso cosi' senza albero, sartie e strallo e' un po' difficile valutare per me.
In ogni caso, cosi' per parlare intanto, come mai hai reputato di dover rinforzare l'attacco di strallo e sartie? Ti e' capitato qualche inconveniente in particolare, oppure semplice precauzione da buon marinaio?

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 18/01/2010, 8:46 
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Località: un romano tornato al mare!
sopravento ha scritto:
[...] cosi' per parlare intanto, come mai hai reputato di dover rinforzare l'attacco di strallo e sartie? Ti e' capitato qualche inconveniente in particolare, oppure semplice precauzione da buon marinaio?

Ho rinforzato solo gli attacchi di strallo (uno) e paterazzo (due, uno per lato); le sartie sono tre per lato e quasi mi domando che ci stanno a fare le basse prodiere...
Paterazzo: tira su ciscun attacco per metà del carico. Ogni attacco è costituito da un golfarino con due rivetti o due perni passanti c/ dado sotto vetroresina. L'ho considerato debole nel caso in cui per eliminare catenaria (curva indesiderabilissima sul lato di entrata del vento sul fiocco/genoa, che non si riesce a drizzare moltissimo anche proprio per la mancanza di winches) si agisca con forza sul paterazzo (parancato).
Cosa ho fatto: attraverso due fori tondi da 15 cm circa, che ho praticato sulle pareti verticali interne del pozzetto, ho inserito sotto ciascun attacco una contropiastra in compensato marino lato circa 8 cm spess. 10 mm, precedentemente impregnato di epossidica; al posto dei due rivetti, ho messo due bulloni del 5 o 6, su golfari maggiorati, con rondelloni interni, rondelle autobloccanti e dadi.
Strallo: L'attacco standard è costituito da un golfare su piastra, fissata con quattro rivetti o bulloni sulla coperta. Temendo strappi (anche se lo spessore della vetroresina sembra sufficiente), ho prolungato il tiro, sottocoperta (siamo nel gavone dell'ancora, in un posto che non interferisce con la stessa) fino al "dritto di prua" non ricordo se c'era già una piastra esterna con bullone o se l'ho fatta io).
Cosa ho fatto: ho tolto i rivetti di fissaggio della piastra; sotto la vetroresina ho messo un'altra piastra con golfare, praticamente identica a quella sopra, e ho unito il tutto con bulloni passanti e dadi autobloccanti; sul dritto di prua avevo (o ho montato, non ricordo) una piastra interna con golfare ed una esterna, anche qui con bulloni passanti; tra il nuovo golfare di sottocoperta e quello pure nuovo sull'interno del dritto di prua ho inserito un tenditore regolabile micrometricamente (che cerco e non ritrovo sui cataloghi) del tipo che usano gli snipisti (e gli staristi?) per la regolazione veloce delle sartie; l'ho teso forzando e l'ho bloccato. Così il tiro dovrebbe essere stato rimandato sul dritto, solido, con un angolo di circa 40° dalla verticale, invece che sulla coperta con un angolo di circa 50° sull'orizzontale; insomma un tiro più parallelo possibile alla superficie resistente invece che un tiro quasi verticale sulla coperta, meno resistente.
Non so se mi sono capito.
Se trovo la landa/tenditore che ho usato riporto qui la foto; non mi sembra ci fossero all'epoca altre soluzioni praticabili.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Limit di Cadei
MessaggioInviato: 18/01/2010, 9:08 
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Grazie Alberto. ;)

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