Non è tanto la deriva quanto come ci si organizza. Considerando che non puoi mettere le ruote in acqua, pena rovinare i freni, il carrello deve avere in primo luogo un numero di rulli sufficiente a sostenere la barca sopratutto nelle prime e ultime fasi senza che si "infossi" bloccandosi, deve quindi avere un verricello estremamente potente e che lavori in linea perfetta con la barca, non troppo alto ne troppo basso, deve infine essere sicuramente basculante meglio se a metà o 2/3 e non solo nell'ultima parte così da immergersi il tanto che basta per andare sotto la prua, mediamente 10/20 cm sott'acqua.
La motrice deve avere sufficiente peso, trazione e potenza per tirarti fuori dallo scivolo, sembra banale, ma su un piano inclinato e un grosso peso sul gancio la trazione sulle ruote si riduce moltissimo e basta un po' di brecciolino o bagnato, e spesso hai tutte e due le cose, per rimanere bloccato.
Il numero di rulli a poppa è fondamentale, questo carrello ha la bascula solo nell'ultima parte e non è il massimo.
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Questo, invece, bascula a due terzi della lunghezza alzando tutta la parte di supporto, la barca salendo vi si appoggia e poi scende con tutta la struttura.
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A conti fatti però, tutto ciò vale solo se lo scivolo e conosciuto e ottimale, mediamente ci si trova in spazi troppo stretti, troppo o poco pendenti o con profondità esigue. Considerando che una serie di rulli di quel tipo può costare alcune centinaia di euro, l'uno, e preventivando un varo alaggio all'anno, io preferisco usare la gru; più facile, sicura e comoda soprattutto se devo poi fare lunghi tragitti mi consente di posizionare lo scafo al meglio.